Capitolo 1

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"DRIIIIIIIIIIIIIN"
Finalmente la tortura di oggi è finita. Esco dalla classe e la corrente di studenti mi trascina verso l'uscita. Che gentili!
"Eli vuoi venire a mangiare fuori con noi?" mi chiedono le mie compagne. Perché mi invitano? Non l'hanno mai fatto.
"Ecco, veramente...io dovrei chiedere a mia mamma"
"Ah! Non preoccuparti ti aspettiamo"
Ma cosa succede? Staranno architettando qualcosa?...Aah, Eli smettila di pensare male, sono persone normali e sicuramente non ti faranno del male. Sii positiva, sono state gentili ad invitarti.
"Ok grazie, la chiamo subito" rispondo con un sorriso sincero.

"Ah! Guarda chi c'è! È così figo"
Dopo che mia madre mi ha dato il consenso per uscire 'per farmi nuove amiche', siamo andate insieme a mangiare da Sam, il nostro paninaro di fiducia. Non mi sono annoiata, contro ogni aspettativa. Si può dire che non è andata tanto male. Fino a questo momento. Alla vista di uno dei ragazzi più carini della scuola, le ragazze sembrano essersi incantate. Ovviamente, tutte tranne me. Siccome le mie compagne fanno così per tutti quelli della "lista" dei più belli, non mi interessa chi sia di quei ragazzi. Finché non sento la sua voce.
"Ciao Lia"
Oh oh. Solo una persona mi chiama così. Infatti, appena mi giro, incontro degli occhi color cioccolato, contornati dalle ciocche brune ribelli che stanno crescendo. Il mio migliore amico, nonché unico ragazzo che mi abbia mai rubato il cuore: Noa.
"Hey Noa" rispondo imbarazzata, sentendo le guance andare a fuoco.
"Stai tornando a casa? Andiamo insieme?"
"Ah, mmh..." cerco di rispondere ma vengo interrotta da Irina.
"Veramente è con noi" risponde la mora sorridendo. Poi scappa via con le altre, trascinandomi con loro dalla parte opposta di dove sta andando Noa.
"Ah, Ok. Allora a dopo." gli sento dire, ormai già lontano.
"Ciao" cerco di salutarlo, cercando intanto di non inciampare. Arrivate in una piazza mi bloccano ogni via d'uscita, mettendomi con le spalle al muro.
"Tu conosci Noa Romrek, uno dei ragazzi più fighi della scuola, e in due anni non ce l'hai mai detto?" mi chiedono quasi in coro Irina, Federica, Giada, Valeria e Annie.
"Ecco, io..."
"Da quanto lo conosci?"
"Come vi siete conosciuti?"
"Che rapporto avete?"
"Ehi ragazze lasciatela respirare" cerca di difendermi, ridendo leggermente per la scena, Valeria, l'unica evidentemente con un po' di sensibilità in questo momento. Poi sposta anche lei lo sguardo su di me. Tutte mi guardano, impazienti di risposte.
"Oh beh! Siamo migliori amici, ci conosciamo da, letteralmente, tutta la vita" rispondo con un sorriso, sentendo un gran caldo per l'imbarazzo.

Salgo sull'autobus, stravolta dalla giornata. Continuavano a farmi domande su Noa: "Che tipo di ragazzo è?" "Cosa fa nel tempo libero?" "È uno sportivo?" "È fidanzato?" "Qual è la sua tipa ideale?". Io cercavo dirispondere restando sul più vago possibile. Non voglio rivelare ogni cosa del mio migliore amico, anche per rispetto nei suoi confronti.
Mi hanno fatto venire un così gran mal di testa che me la sento esplodere. In più mi dà fastidio tutto quell'interesse nei suoi confronti. Sì, lo ammetto: sono gelosa! E mi dà ancora più fastidio l'essere gelosa. Perché so che non dovrei.
Non ho molta voglia di tornare a casa. Vorrei farmi una bella passeggiata sulla spiaggia. Avrei bisogno di un po' di relax, ma non ho abbastanza tempo. Che bello abitare in un posto dove ci sono i monti da una parte e il mare dall'altra, ma dover stare a casa a fare i compiti!
"Sono tornata" urlo appoggiando la cartella a terra. Nessuna risposta. Nessuno in casa.
"Perfetto" esclamo sarcastica. Vabbè, almeno non mi devo sorbire il terzo grado della mamma, sull'uscita con le compagne. Mi butto sul divano, stanca. Gli occhi diventano pesanti; li chiudo un attimo per lasciarli riposare.

Ah, il mare! L'acqua che ti bagna i piedi, la brezza che ti scompiglia i capelli. Che bella sensazione. Davanti a me noto la pinna di una grossa coda che guizza, per tornare di nuovo in acqua. Che pesce grande! Mi avvicino per vedere che cos'è, ma una sagoma schizza fuori, facendomi chiudere gli occhi dallo spavento. Quando li riapro, mi si para davanti il Drago immenso color mare. Che meravigliosa creatura! Incantata, mi avvicino piano allungando una mano. Sono un po' spaventata, ma curiosa allo stesso tempo. Di scatto, però, il drago, mi prende in groppa e si tuffa in acqua trascinandomi con lui, nelle profondità marine. Pesci...alghe...coralli... mille colore in uno sfondo blu mi circondano. Sono rimasta senza fiato. Letterlamente. Mi rendo conto di non riuscire più a trattenere il respiro... non resisto.
"Ma che...?"
Riesco a respirare. Come è possibile? Allora, sono dentro un sogno. Mi tiro un pizzicotto.
Ma quasi non riesco a constatare di stare sognando, che il drago si inoltra in un lungo tunnel buio, da cui, svoltando verso l'alto si può scorgere solo una piccola luce. Probabilmente proviene dalla superficie.
Man mano che ci avviciniamo diventa sempre più grande e sempre più luminosa, fino a che non sbuchiamo in una caverna. Una piscina naturale sotto di noi. Un buco sopra di noi. Dei raggi provenienti dal buco mi fanno vedere quello che mi circonda. Sembrerebbe il cratere di un vulcano. Spero sia estinto!
Il drago mi lascia su una sporgenza di pietra, che circonda la piscina naturale.
Con la bocca aperta ma senza parole, mi guardo intorno, ammirando la bellezza che la natura ha creato. Giro su me stessa per osservare l'intera caverna.
Mi ricordo che in mia compagnia c'è il drago. Torno a guardarlo e i suoi occhi catturano i miei. Poi mi si avvicina piano, come per farsi accarezzare. Allora allungo la mano destra fino a toccargli il muso. Appena lo sfioro, le stesse emozioni di ogni volta mi sorprendono, riempiendomi di una strana sensazione. Sento un'energia scorrermi in tutto il corpo. Il cuore mi pulsa così forte che mi sembra che esca fuori dal petto. Per la seconda volta sono senza fiato. Ma c'è qualcosa di diverso. C'è un 'certo non so che' che stona. Sento che manca qualcosa. O forse qualcuno. Come un flash mi viene in mente.
Dov'è la fenice? Di solito siete insieme. Guardo il drago, come se potesse rispondermi. Però io sento che può rispondermi.
"Dov'è la fenice?"
In risposta, il drago chiude gli occhi. Sento che l'energia che mi circola in corpo sta aumentando.
All'improvviso un dolore alla mano destra mi prende. La guardo. Sta emanando una luce accecante. Si sta propagando su tutto il braccio. Anche il bruciore. È troppo forte. Le lacrime mi stanno salendo agli occhi.
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!"

Angolo autrice:
Ciao a tutti! Eccovi il primo capitolo!
Come vi sembra?
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Se non vi è piaciuto allora spero che vi si bagghi wattpad e non possiate usarlo...mai più!
XD scherzo. Se non vi è piaciuto lasciate un commento con la critica, le accetto volentieri.
Buona serata a tutti 😊👋🏻

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