Infilo le mie Convers bianche ed esco di casa senza nemmeno salutare mia mamma, prendo il telefono dalla tasca e ci attacco velocemente le mie cuffie facendo partire la mia playlist, entro dentro il bar vicino casa mia e tolgo le cuffie dalle orecchie.Lo sguardo di tutte le persone si posa su di me come se fossi un alieno, che cavolo di problemi hanno? alzo gli occhi al cielo e cammino verso il bancone.
"Mary!" urlo posando i gomiti sul bancone, subito dopo la vedo uscire dallo sgabuzzino con un paio di scatoloni in mano, non appena mi vede un sorriso appare sul suo viso, lascia gli scatoloni per terra e si avvicina a me, "hey, come va?" mi chiede sempre sorridendo, a volte mi chiedo come fa ad essere sempre così felice nonostante lavori qui dentro per ben 9 ore.
"bene grazie, te?" chiedo cortesemente sorridendo, "bene" risponde pulendo alcune tazzine dentro il lavandino, "ti serve qualcosa?" mi chiede pulendosi le mani su uno straccio. "Si, un frappé alla fragola" dico mordendomi il labbro, "te lo porto subito" risponde allontanandosi.
Mi siedo ad un tavolino aspettando che mi porti il mio frappé. Poggio il telefono sul tavolo e guardo fuori dalla finestra un bambino piangere mentre la mamma cerca di calmarlo inutilmente, rido davanti a quella scena è subito dopo arriva Mary con il mio frappé, la ringrazio con un sorriso e inizio a berne qualche sorso.
Mentre bevo il mio frappé tranquillamente sento il telefono continuare a vibrare, sbuffo e giro lo schermo, apro Whatsapp e leggo un sacco di massaggi dalla mia migliore amica.
Sputo tutto il frappé che avevo in bocca facendo girare lo sguardo di tutti verso di me, "che avete da guardare?" dico sottovoce alzando gli occhi al cielo, prendo un fazzoletto e cerco di pulirmi la maglietta. "Che diavolo è successo?" mi chiede Mary venendomi in contro con uno straccio per pulire, "devo scappare, quando ti rivedo pago il frappé" dico velocemente alzandomi e prendo il telefono.
"Ok, tranquilla offro io" risponde sorridendo, le sorrido anche io ed esco velocemente dal bar.
Di sicuro ora mi ucciderà.
Cerco di prendere le cuffie dalla mia giacca di jeans ma finisco per scontarmi con qualcuno, "guarda dove cazzo vai!" urlo istericamente raccogliendo il telefono da terra, fortunatamente non si è rotto.
"dovrei chiederlo io a te" dice con tono ovvio sistemandosi i capelli. "fottiti" dico iniziando a correre verso la scuola.
"Scusa, me ne ero totalmente dimenticata" dico sedendomi di fianco la mia migliore amica che mi fulmina con lo sguardo, "ti dimentichi sempre di me" dice imbronciata facendomi ridere,
"dai che devi dirmi" dico togliendomi la giacca per il caldo."Ieri Mike mi ha scritto" dice mostrandomi la chat, le prendo il telefono da mano e inizio a leggere la chat di ieri sera. "Mi ha chiamato cioccolatino, non è carino?" mi chiede sorridendo come un ebete, "si tantissimo" rispondo facendo una voce falsa, Il suo sorrise scompare subito e mi guarda male ,"non è carino?" mi chiede riprendendosi il telefono.
"No, per niente" dico sbuffando e sistemando i capelli per il leggero vento estivo.
"Pronta?" mi chiede la mia amica sistemandosi il trucco, "quasi" rispondo sistemando i brillantini sul viso. Mi guardo allo specchio e sorriso soddisfatta, non ci so fare molto con il trucco ma devo dire che sono stata davvero brava.
"Ragazze siete pronte?" ci chiede la nostra allenatrice entrando nel nostro spogliatoio, rispondiamo tutte in coro con un si e usciamo fuori, "sono troppo gasata" dice la mia amica mentre passiamo davanti l'enorme folla di persone pronte a guardare la partita di football.
"Si anche io" rispondo sorridendo prima di sistemarmi davanti al mio gruppo già, a quanto pare faccio parte della squadra delle cheerleader. All'inizio non ne ero tanto convinta ma poi la mia amica mi ha convinta ad entraci e quindi eccomi qui, e a dire il vero non è poi così male come pensavo.
Sento la musica partire e subito inizio a ballare la coreografia, sorrido costantemente alla folla di persone che si trova davanti a noi a che se mi sta mangiando l'ansia, per la prima volta non sarà Beth ad essere alzata ma io, ci ho provato davvero tante volte ma ho sempre paura di sbagliare.
Ecco è arrivato il momento, mentre cammino verso le tre ragazze che mi sosteranno in alto vedo la mia migliore amica sorridermi, le sorrido di rimando e mi preparo per salire. Le tre ragazze mi tengono strette le gambe mentre io sorrido alla folla davanti a noi che applaude sorridendo.
Non appena mi mettono giù emetto un sospiro di sollievo e corro ad abbracciare la mia amica.
"Sei stata grandiosa" dice abbracciandomi, ricambio l'abbraccio sorridendo, mi stacco dopo qualche minuto e arriva la nostra allenatrice per congratularsi, "siete state fantastiche ragazze. E tu y/n, sei stata grandiosa" si congratula con noi sorridendo prima di andare a sedersi sulle gradinate seguita da noi.
Dopo una mezz'oretta la mia amica inizia a parlare. "Guarda quel ragazzo, il numero 22" faccio come dice a guardo nella sua direzione, da quel che vedo sembra molto in gamba ma è della squadra avversaria
"Non farti strani film mentali" la blocco prima che inizi a farsi storie inutili, "perché sei così-" senza che possa finire la frase la interrompo "fredda? già, ma non vorrai mica tradire la nostra squadra, visto che l'ultima volta che ci ho provato io non mi hai parlato per una settimana" dico tranquillamente come se nulla fosse. Da quel momento non ha più parlato.
Finita la partita vince la squadra avversaria, un gran bel colpo visto tutto l'allenamento che ha fatto la nostra squadra. Scendo dalle gradinate seguita dalle mia amica che scompare subito dopo, di sicuro si sarà fermata a parlare con il capitano della squadra.
"Ei" sento qualcuno chiamarmi, mi giro e trovo davanti me un ragazzo.
Oddio.
"Ancora tu" dico sbuffando e incrociando le braccia, "bella partita eh" sorride vittorioso facendomi alzare gli occhi al cielo. "Non tirartela troppo, ti è andata di fortuna. Se Micol non avesse sbagliato ora non avreste vinto" dico storciando il naso, non sono abituata a perdere, sono una persona molto competitiva, e non mi va per nulla a genio la loro vittoria. "Come vuoi" risponde alzando le spalle, "cosa vuoi?" chiedo cercando con lo sguardo la mia migliore amica sperando possa salvarmi da questa situazione. "Sei brava a ballare" sorride facendomi abbassare lo sguardo "ok" rispondo rimanendo fredda, non voglio che veda quanto sia realmente imbarazzata in questo momento, "solo?" mi chiede avvicinandosi ,faccio un passo indietro toccandomi i capelli.
"Che altro vuoi" chiedo sta volta alzando lo sguardo, mi guarda per un po' e poi inizia a parlare, "visto che siamo abbastanza uguali-" lo fermo immediatamente con una faccia misto tra confusa e disgustata "io e te uguali?" chiedo con un faccia buffa "ok fammi andare avanti. Visto che siamo abbastanza uguali, potremmo uscire qualche volta insieme e conoscerci meglio" dice come su nulla fosse "ehm... no" dico girandomi e andando via.
Mi insegue e una volta che mi raggiunge si mette di fianco a me, "perché no" mi chiede con il fiatone, menomale che fa football. "Non tradirei mai la mia squadra per un ragazzo, e poi non mi piaci" dico facendola sembrare una cosa ovvia. "Andiamo, non lo saprà nessuno" dice mentre io ricomincio a camminare "no".
"Facciamo così, se tu esci con me domani non ti darò più fastidio" urla facendomi fermare, "Io non credo" dico avvicinandomi a lui, "perché" chiede camminando verso di me, "se uscirò con te domani tu ti innamorerai di me e non la smetterai più di seguirmi" sussurro visto la vicinanza tra i nostri corpi. Siamo talmente vicini che posso sentire il suo fiato sulle mie labbra.
"E se magari ti innamorassi tu di me" risponde portando una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio, anche se non dovrei farlo non riesco a fermare questa mia voglia è avvicino le mie labbra alle sue. La me di qualche minuto fa non avrebbe mai fatto una cosa del genere, neanche per un milione di euro, ma non so che mi sta succedendo, so solo che ho bisogna di assaporare le sue labbra.
Mi avvicina di più a lui facendomi gemere, porto le mani attorno al suo collo approfondendo il bacio, restiamo a baciarci per almeno due minuti e nessuno dei due a intenzione di separarsi, quindi decido di farlo io.
Appoggio la mia fronte alla sua e mi fermo per prendere fiato
"Non succederà" sussurra sulle sue labbra andando via, lasciandolo li da solo in mezzo al campo.
STAI LEGGENDO
𝐢𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐞𝐬 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫 𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠𝐬
Jugendliteraturin cui scrivo immagina sui personaggi di stranger things.