Tutta la saga più epica di sempre, con un grande finale inedito. E' stata una ardua avventura ma alla fine ce l'abbiamo fatta. And Remember: Porcodiobastardoinculato.
(Ok, abbiamo ritrovato i file, ora sappiamo tutto quello che è successo. In realtà era solo una scusa per creare tensione e anche perchè non avevo voglia di scrivere... dettagli dai)
-...ritornando alla battaglia di Lars e Torben...-
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(Illustrazione di Bowmy Lee)
Bowmy Lee *con tono minaccioso*: "Stupidi Danesi del cazzo, non siete nulla, i Metallica non sono nulla, sono solo sopravvalutate teste di merda che si divertono a ubriacarsi e a fare casino, morirete!"
Lars: "Testa di merda, parlate proprio voi che vi drogavate e davate solo spettacolo, oltre al fatto che il vostro cantante sembrava una femminuccia, fatti sotto negraccio bastardo!"
Torben e Lars iniziarono a scalciarlo come degli scoiattoli in calore, ma non servì a nulla.
Bowmy Lee rispose con una rullata sullo snare che suonava bene, a differenza di quello di Lars che sembrava una pentola.
Lars si mise a piangere come un bambino, frignando che suo padre non gli aveva dato abbastanza soldi per permettersi uno snare decente.
Torben tirò quattro ceffoni a quella scimmia ritardata danese per le cazzate che stava dicendo, ha fatto bene. D'altronde non era colpa sua se suo figlio era un coglione e sperperava i soldi alla cazzo di cane.
Lars fu così di nuovo motivato e i due danesi ritornarono all'attacco.
Mentre Torben distraeva Bowmy, Lars cercò di afferrargli la coda, ma fu tutto inutile dato che Bowmy menò Torben e tirò 50 bacchette di batteria a Lars in testa, mettendogliene anche due nel culo, ma a lui non dispiacque questa cosa siccome era gey.
Lars vedendo suo padre pestato, e avendo preso qualcosa nel culo che non fosse da Kirk, si incazzò e mise una mano nel culo di Bowmy Lee, facendolo così urlare di disperazione che esplose in tanti coriandoli di merda, letteralmente.
I due così, a cavallo di un unicorno da sette corna e cinque gobbe e due gambe e tre teste e due cazzi, erano pronti ad attraversare il mondo delle nuvole, con la speranza di tornare in qualche modo sulla terra.
