Pordenone

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A Pordenone pioveva.

Pioveva a dirotto.

La conferenza sull'ambiente era finita, il treno per Venezia lontano e i piedi che camminavano veloci sulle strade bagnate.

La delusione nei miei occhi mentre cercavo in quella fiera quel libro che non riuscivo proprio a trovare, lo zaino pieno di parole e parole pesante sulla mia schiena. La voglia di esplorare che riusciva a tenere aperte le mie palpebre e le mie dita strette attorno a quelle del mio migliore amico.

Eravamo arrivati nel centro della città, una di quelle grandi con belle piazze e vie pittoresche, quando per ripararci andiamo sotto i portici in pietra. 

Una libreria davanti a noi.

"Prova a vedere se c'è lì dentro, andate a farvi un giro".

Entriamo nel calore che emanano le librerie. 

"Chiedi in che reparto sono i fantasy"

"Tanto non penso che ci sarà proprio qui"

"Tu chiedi"

La mia voce titubante si incrocia con quella della commessa che, gentile, ci conduce a parole al reparto fantasy.

Noi due camminiamo svelti per le scale silenziose, arrivando a quel reparto. 

Una ricerca rapida.

Il cuore che batte contro la cassa toracica.

Una corsa alle casse.

Un sorriso grato.

è imbarazzanteWhere stories live. Discover now