immagina amare Hamilton

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il 2020 ci sta dando tante bellezze, ve'? Il corona...la roba dei maiali...la peste nera in Mongolia...Trump che minaccia un eccidio...Trump che minaccia una guerra...Trump che minaccia un'altra guerra...

Cose saporite.

E tra una manifestazione senza mascherine, una canzone di Ilyas Maluma e una Barbara D'Urso che ci insegna con grande perizia a lavarci le mani, un'altra tragedia ha colpito il 2020: Hamilton sta avendo un comeback abbastanza rilevante, poiché è stato inserito nel catalogo di Disney+ (ma si possono trovare centinaia di bootlegs su Youtube dw).

Per chi avesse abitato sotto un sasso negli ultimi quattro anni O non fosse un amante dei musical, Hamilton è un musical del 2016 con musiche, libretto e coreografie di Lin Manuel Miranda, attore, cantante e compositore di origini portoricane, che tratta la vita del padre fondatore degli Stati Uniti Alexander Hamilton, trattando nel primo atto la sua vita e il suo impegno nella guerra d'Indipendenza americana (terminatasi il 4 luglio, ovvero ieri, il giorno in cui si celebra la Festa dell'Indipendenza e la nascita degli Stati Uniti colonizzati) e nel secondo atto le sue battaglie politiche e gli scandali della sua vita matura.

La caratteristica principale di questo musical, e che lo rende così diverso dagli altri, è la presenza essenziale di interpreti BIPOC nei ruoli principali, partendo subito dal protagonista, Alexander Hamilton, interpretato dallo stesso Miranda che, come detto, è terza generazione di immigrati portoricani, per poi passare all'altro protagonista della vicenda, Aaron Burr, interpretato dall'attore nero Lesley Odom Jr, ovvero Daveed Diggs, altro attore nero, nei doppio ruolo di Lafayette (nobile francese impegnato sia nella rivoluzione americana sia in quella francese e considerato primo eroe dei due mondi, precedendo di quasi un secolo Garibaldi nel ricevere questo titolo) e Thomas Jefferson (terzo presidente degli Stati Uniti e forte oppositore del partito democratico. Chi vuole intendere, intenda). Un'altra caratteristica essenziale di questo musical sta nella composizione delle musiche: tutte le canzoni, infatti, sono rappate. Per simboleggiare la ribellione, l'ingegno di molti personaggi, ma anche per celebrare la cultura underground, progressista e giovane che vede le persone BIPOC come elemento essenziale della grandezza dell'America. Non dimentichiamo che il padre di Miranda è stato un senatore democratico. 

Tutto fico, tutto divertente e il messaggio di empowering per le persone BIPOC in questo periodo calza a pennello con il movimento BLM, vero? Vero?

no. Questo musical è fortemente problematico.

Perché è fortemente problematico? Perché mette in buona luce dei personaggi assolutamente problematici sia in questa epoca sia nella loro stessa epoca. Personaggi che noi vediamo come positivi durante il musical, come George Washington, che viene mostrato come la Mum Friend (tm) del gruppo, quasi il babbo che Alexander non ha mai avuto, figura materna che esce di scena piangendo ommioddio shtap devo essere oggettiva, è stato un grande, graaaande proprietario di schiavi nelle sue piantagioni di tabacco, che spesso vengono menzionate nel musical quasi in modo scherzoso o per introdurre il pensiero più abolizionista di Hamilton (ad esempio, nel secondo atto c'è uno scambio di battute tra lui e Washington che accade dopo un incontro al Gabinetto Presidenziale per parlare dell'abolizione della schiavitù, che tradotto è letteralmente:
Hamilton: quegli stupidi virginians (abitanti della Virginia, stato fortemente schiavista. Si sta riferendo a Thomas Jefferson e James Madison, due avversari politici di cui parleremo dopo) mi stanno facendo bollire il cervello
Washington: OI TESTINA ANCHE IO VENGO DALLA VIRGINIA QUINDI DATTE NA CALMATA).
Un altro esempio di questa romanticizzazione sta nel rendere il personaggio di Jefferson, forse il più noto dei padri fondatori a possedere schiavi, nonostante praticamente tutti fossero possessori di schiavi o traessero profitto da piantagioni coltivate da schiavi, da una parte quasi una macchietta comica, con i suoi movimenti molto grotteschi ed esagerati che servono ad introdurre il suo personaggio eccentrico soprattutto nella sua canzone di solo What Did I Miss

è imbarazzanteWhere stories live. Discover now