🦋XXI🦋

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«Ma che cazzo sta succedendo qui?» urla Jaqueline. Per un momento pensavo fosse Mattia.
«Lasciala in pace immediatamente!» Jaq tira un calcio a Mariano che lo fa cadere dal letto.
Mi lancia il costume e la mia veste addosso «andiamo!» dice quasi cadendo per il suo stato di ebrezza.
Mi vesto velocemente lasciando la stanza e prendendo le mie cose.
Saliamo in macchina e torniamo a casa di Jaq.

Mangiamo per farci passare la sbronza e beviamo litri d'acqua.

«Ma che cazzo stavi facendo Sin?» Si siede sul letto accanto a me.
«Non lo so.. è come se ad un certo punto mi fossi eccitata tutta d'un colpo non è da me non so cosa mi sia successo..» dico fissando un punto sul pavimento. Mi sono fatta prendere dalla situazione, io lo sapevo che andava a finire così. Mi sento proprio una merda.
«E adesso se Mattia lo verrà a sapere?» chiede quasi più preoccupata di me.
«Glielo devo dire io, adesso. Anche se ci siamo lasciati sono convinta che non dirglielo sarebbe da vigliacca.» dico guardando negli occhi la mia amica che nel suo sguardo noto un chiaro segno di negazione. «No no no! Tu non puoi dirglielo ora! Ma ti sei vista in che condizioni sei? È già tanto che hai guidato fino a qui.»
Mi alzo dal letto fino ad arrivare alla porta di casa «Scusa Jaq, ne ho bisogno ora.» per poi varcare la soglia.

Parcheggio la macchina nel mio viale per poi guardare casa di Mattia, la luce della sua stanza è accesa quindi significa che è sveglio.
Prendo un grande respiro prima di tirare fuori il cellulare e scrivere a Mattia.

                                                    Dobbiamo parlare
Ok, sei qua fuori?
                                                    Si.
Arrivo.

Lo vedo uscire da casa e avanzare verso di me.
Ha dei pantaloni neri e una felpa del medesimo colore che porta col cappuccio.
Ha una mano nella tasca e l'altra porta un asciugamano probabilmente per me.
Mentre lo aspetto credo di starmi per prendere una congestione.
Fa freddo, sono tutta bagnata e ho solo il costume e una veste che mi coprono sto letteralmente congelando.
«Ciao.» dice porgendomi l'asciugamano e non guardarmi neanche in faccia. Fa bene, sono stata una puttana o peggio.
«Com'è andata la festa» aggiunge mentre mi metto l'asciugamano.
«È proprio di questo che ti voglio parlare.» apro la porta della mia auto e mi siedo sul sedile lasciando lo sportello aperto. Lui appoggia il braccio sulla parte superiore della porta «Parla.» dice sospirando.
Sto facendo il possibile per non scoppiargli a piangere in faccia ma decido comunque di andare dritta al punto «Ti ho tradito con Mariano.» abbasso lo sguardo coprendomi con l'asciugamano.
Lui resta in silenzio per poi allontanarsi tirando un pugno ad un lampione facendomi spaventare «Che cazzo hai fatto?!» dice quasi urlandomi in faccia «Abbassa la voce, è tardi.» chiedo gentilmente.
«Tu mi hai tradito e mi chiedi anche di abbassare alla voce? Io lo sapevo e te l'avevo anche detto! Sei una merda di persona e ora dammi il mio asciugamano.» dice tirandolo verso se facendomi spostare bruscamente.
«Mattia.. » dico avvicinandomi a lui e fermandolo mentre se ne stava correndo via.
«Posso spiegarti, non ero in me.» dico prendendogli la faccia e tirandola verso di me.
Lui si sposta «No Sincere, il tradimento non è uno sbaglio, è una decisione: e tu ne hai fatta una sbagliata. Stammi lontano.» dice per poi spingermi via lasciandomi sola con la luce dei lampioni e il buio della notte.

Mi butto nel letto dopo essermi fatta una doccia e scoppio in lacrime.
Ho rovinato un'amicizia e un rapporto allo stesso tempo. Come ho potuto essere così stupida.
Annuso la sua felpa che ho addosso piangendo ancora di più.
Mi dimeno, urlo nel cuscino: che cosa hai fatto Sincere.
Per fortuna adesso ci sono le vacanze così non dovrò andare a scuola con questa faccia e non dovrò vedere Mattia che mi fa ricordare che merda di persona sono.
Mi addormento nelle braccia di Morfeo sperando sia solo tutto un sogno.

Alle 15:00 mi sveglio, non a caso distrutta.
Sto nel letto a vagare nei social sul mio cellulare e quando Mattia mi passa per la mente mi viene un vuoto allo stomaco che non riesco a placare.
Voglio parlargli, ridere, baciarlo e fare di tutto con lui ma non mi è più possibile e devo farmene una ragione.

Bussano alla porta della mia stanza «avanti» con una voce spezzata dal dolore.
«Sono venuto a prendere le mie cose.» Mattia è alla porta, mi guarda e lo guardo. Avrà pianto per ore. Ha le occhiaie viola e le borse fino a terra, gli occhi rossi e una faccia stanca.
Annuisco e inizia a raccattare da terra le sue cose per poi indicarmi, o meglio, indicare la felpa «anche quella per piacere.»
«Ok..» dico a bassa voce. Siccome sotto non ho nulla prendo un'altra felpa e vado in bagno a cambiarmi.
Mi guardo allo specchio e vedo una persona schifosa.
La piego prima di uscire dal bagno «Tieni.»
«Comunque Mariano si è voluto scusare ieri..» dico rimettendomi a letto.
«Si e capisco anche come hai accettato le sue scuse, sei ridicola Sincere.» sbatte la porta dietro a se.
Resto impalata davanti alla porta sperando che torni in dietro da un momento all'altro.
Prendo il telefono sentendolo vibrare, è Jaq.
Rispondo singhiozzando «Oddio...» dice sospirando sapendo già tutto «Lo sapevo che non dovevi dirglielo, almeno non ora.» aggiunge per poi sospirare di nuovo.
«Lo so.» dico con voce tremolante «È venuto a riprendersi le cose, vorrei parlargli ancora.»
«Hai una scusa se non ti ha portato le tue.»
È vero lui non me le ha portate, aspetterò qualche giorno per poi andare a casa sua e prenderle o meglio se me le porta lui, la sua famiglia mi odierà a morte.
«Jaq sono una merda, come ho potuto cazzo. Mi odio.»
Non risponde. Forse perché sa che ho ragione.
«Sin ormai hai fatto quello che hai fatto, non puoi tornare indietro nel tempo. Com'è iniziata?»
«Ero nella vasca idromassaggio e Mariano è comparso dal nulla facendomi dei complimenti. Ad un certo punto ha iniziato a toccarmi la coscia e ad andare giù e all'inizio non volevo Jaq ti giuro ma poi mi sono fatta prendere ed è successo. Ma non ero in me e non sto parlando della sbronza.» parlo singhiozzando qua e là.
«Mattia lo sa? Alla fine della fiera non sei stata tu ad iniziare ma comunque non giustifica le tue azioni.»
«Ovvio che non lo sa impazzirebbe.»
«Ci vediamo domani, vengo a casa tua per le 16:00.»

Tanto love per le 30k visual ily 💖💖

Noi | Mattia Polibio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora