🦋 III 🦋

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«Ci sto andando ora infatti.» rispondo seria e continuo per la mia strada.
Nel corridoio non c'è anima viva. Solo io e Mattia. Sono tutti nelle proprie classi e l'ultima cosa che voglio è litigare facendomi sentire da tutti.
«Puoi anche fermarti o sono uno sconosciuto?» Mi domanda provocandomi e facendomi fermare di colpo. Sa quali sono i miei punti deboli e uno di questi è la nostra amicizia. Siamo così legati che non vedo nessun'altra persona al posto suo.
«Non sei uno sconosciuto e lo sai benissimo.»
«Allora dimmi per quale motivo sei arrabbiata Sincere.»
«Sono problemi miei, non voglio metterti in mezzo. Adesso scusami ma devo tornare in classe.» dico iniziando a camminare.
«Ci sono mai stati segreti tra noi? So che mi stai mentendo. Ti si legge negli occhi.» afferma avvicinandosi e infine mettendosi davanti a me.
«Mi ha dato fastidio quando ti sei arrabbiato solo perché non ti rispondevo. Avevo da fare. Tu sai benissimo che poi mi intristisco.» rispondo abbassando lo sguardo.
«Solo per questo?»
«Sì.» stavo mentendo ancora, il vero motivo era Jenna che come il detto parlando del diavolo spuntano le corna arriva saltando addosso a Mattia.
«Stai lontana dal mio ragazzo.» dice guardandomi dall'alto in basso, con un'amarezza impassibile negli occhi.
Io impietrita dalla situazione guardo lei e poi Mattia, che mi guarda chiedendomi perdono con lo sguardo.
Non dico una parola e me ne vado.

Salgo sull'autobus che mi porta a casa, mi siedo nei posti in mezzo al veicolo e ascolto la mia musica guardando fuori dal finestrino.
Sento lo sguardo di Mattia per tutto il viaggio, persino quando apro la porta di casa.
Scoppio in un pianto isterico, quasi urlando addosso al cuscino. Non posso crederci, lei rovinerà tutto. Me lo sento. Non posso esprimere a parole quanto io la odi perché semplicemente non esiste una definizione adatta.

Mia mamma sarà fuori per qualche giorno per questioni di lavoro ed è proprio in questo momento che avrei voluto chiamare Mattia e guardare un film assieme a lui.
Poco importa lo guarderò da sola, deprimendomi fino all'ultimo.
Deciso che nei prossimi giorni non andrò a scuola, mia mamma tanto non ce e non lo verrà mai a sapere.
Dalle finestre semi aperte per far girare un po' l'aria, sento le voci dei ragazzi avvicinarsi sempre di più verso la porta si casa.
In un lampo spengo la tv e mi nascondo vicino al divano, non ho proprio voglia di uscire.

Mattia's Pov

Ho fatto un casino, in realtà non lo so neanche. È successo tutto così in fretta che neanche io so cosa sia successo veramente. So solo che mi sento terribilmente in colpa, non dovevano esserci segreti tra di noi.
Alejandro prova a chiamare Sin perché in casa sembra che non ci sia nessuno ma non risponde.
Mi preoccupo, forse un po' troppo e come sempre.
Metto via l'orgoglio e provo a chiamarla ma senza alcuna risposta.
Decidiamo di andare via ma tutti soprappensiero. Stasera non parlo tanto, non è da me. Alejandro dice che sta bene e che andrà tutto bene ma non ne sono convinto.
La serata passa in fretta e molto bene tranne qualche pensiero per Sincere.

Torno a casa e mi faccio una doccia calda poi mi metto nel letto.
Spero stia bene.

Il mattino dopo alla fermata non ce e neanche quello seguente.

Sincere's pov

Com'è bello prendersi del tempo per se stesse. Mattia mi ha chiamata ieri ma non ho dato alcuna risposta, non volevo.

Mentre sono in camera a guardare Netflix vedo con la coda dell'occhio Mattia entrare nella stanza. Mi ero completamente dimenticata che avesse le chiavi della mia casa. Infondo l'avrei fatto anche io dopo due giorni che non mi faccio sentire.
«Ma che cazzo Sincere. Non ti fai sentire ne vieni a scuola e quando ti parlo non mi calcoli. Dimmi che cazzo hai, per favore sto impazzendo.» dice sbattendo la porta.
Il cuore mi batte all'impazzata: e adesso? Che faccio?
«Non urlarmi addosso.» rispondo con tono.
«Come faccio a non urlarti addosso?! Se tutta questa scenata è per Jenna sappi che al posto tuo sceglierei lei! Smettila di fare la bambina.»
Con tutto quello che poteva dire, proprio questa frase. Un vero pezzo di merda.
Mi limito a guardarlo, con tutta la rabbia del mondo. Tra noi c'è solo silenzio, nessuno dice una parola. Quando Mattia si accorge di stare per piangere se ne va.
Io non riesco a concepire il fatto che tutto questo sia per colpa di Jenna.

Stasera ho invitato Mariano a casa.
«Ciao» dice baciandomi due volte sulle labbra.
«Ciao» rispondo timidamente sorridendo.
«Ti vergogni?» chiede mettendomi le mani sui fianchi e guardandomi sorridendo.
«Assolutamente no, perché dovrei?» dico balbettando e facendolo ridere.
«Non prendermi in giro» continuo tirandogli un pugno sul petto, per scherzare.
Accendo la stufa per riscaldare e poi la tv con un film a scelta di tutti e due.
Ci mettiamo sul divano sotto alle coperte l'uno abbracciato all'altro.
Poi inizia a farmi dei succhiotti, piano piano, come se da un momento all'altro potessi spezzarmi; non c'è cosa più bella che potesse farmi.
Io non ho mai avuto un ragazzo, queste sensazioni le farfalle nello stomaco sono nuove per me, mi imbarazzo spesso ma sto capendo che devo lasciarmi andare. E io so che lui freme dalla voglia di spogliarmi lentamente ma credo che abbia capito che non sono ancora pronta. L'altro giorno, quando siamo usciti, il fatto di aver pensato al sesso era solo una voglia: sono terrorizzata.
Dal collo si sposta alle labbra per poi fermarsi a guardarmi e pronunciare «Vuoi essere la mia ragazza?» e come risposta perché non dagli un bacio.
Io e Mariano ci conosciamo sin da piccoli, solo che io e Mattia all'epoca andavamo più d'accordo assieme che con lui però nonostante tutto non lo abbiamo mai escluso, non è da noi.

La serata si è conclusa bene, Mariano è rimasto a dormire da me ma si è svegliato presto per andare a casa e prepararsi per scuola.

Spero vi piaccia 🦋💗
Fatemi sapere se volete dei capitoli un po' più corti perché a me sembrano lunghissimi!

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