V.

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La mattina dopo, Piton si alzò presto, com'era solito fare anche ad Hogwarts.

Si vestì con i suoi soliti abiti neri ma lasciò il mantello in camera. Quando era a casa di certo non girava vestito di tutto punto. Uscì dalla stanza silenziosamente, era convinto che Potter stesse ancora dormendo. Non credeva che potesse essere una persona mattiniera. 

Scese le scale e si avviò in cucina. Una volta che si affacciò alla stanza, però, rimase sorpreso di trovarci Potter che mescolava pigramente un caffè mentre sfogliava la Gazzetta del Profeta.

Piton entrò ed Harry alzò lo sguardo dal giornale.

"Oh, buongiorno professore. Si è svegliato presto! Non pensavo di vederla già a quest'ora."

"Buongiorno, Potter. Potrei dirti la stessa cosa." frecciò Piton.

Harry non rispose ma si agitò sulla sedia.

Piton lo guardò curioso ma non commentò le stranezze del Prescelto.

Kreacher apparve dalla dispensa e il suo sguardo si appoggiò immediatamente su Piton.

"Buongiorno, professor Piton. Cosa desidera mangiare? Stamattina ho fatto alcuni pancakes, ma se preferisce ci sono anche biscotti al burro oppure pane tostato."

"Andrà benissimo un caffè nero e qualche biscotto, grazie Kreacher."

Kreacher fece un profondo inchino e si mise immediatamente all'opera.

Severus si sedette proprio di fronte a Potter, che, a differenza sua, aveva accettato molto volentieri i pancakes di Kreacher ed ora era impegnato a cospargerli di cioccolata.

"Posso?" chiese il professore, indicando il giornale abbandonato ad un lato del tavolo.

Harry seguì il suo gesto e annuì.

Piton afferrò il giornale e lo sfogliò. Spesso nella Gazzetta si trovavano degli inserti con articoli interessanti sulle pozioni, ed erano ovviamente gli articoli che prediligeva.

Kreacher arrivò e depositò sul tavolo di fronte al pozionista una tazza fumante di caffè nero, un barattolo con delle zollette di zucchero ed un vassoio stracolmo di biscotti.

Piton abbassò il giornale e si avvicinò la tazza fumante.

Prese un biscotto e lo assaporò: le colazioni al San Mungo consistevano in un semplice tè grigiastro e tre biscotti rinsecchiti; e poi gli era terribilmente mancato il sapore del caffè, rigorosamente non zuccherato. odiava nascondere il sapore forte di quella particolare bevanda con dello stupido zucchero.

Dopo aver finito il biscotto, si portò alle labbra la tazza di caffè e lo sorseggiò lentamente, sentendo il liquido amaro e caldo scendere in gola. Sì, gli era decisamente mancato il sapore forte della bevanda scura come lui che gli grattava la gola e che funzionava meglio di una pozione rinvigorente.

Harry fissò incuriosito il professore: riusciva ad essere così meticoloso e controllato anche mentre mangiava dei biscotti e beveva caffè. Si ritrovò ad invidiare il suo autocontrollo. Lui era goffo e impulsivo, mentre Piton era costantemente all'erta e ogni suo gesto era misurato.

Severus, sentendosi osservato, guardò interrogativo Harry.

"Come fa ad essere sempre così controllato?" chiese Harry, non riuscendo a trattenersi, con tono sgomento e con una punta di invidia.

Piton sogghignò.

"Potter, solo perché tu sei un grifondoro goffo e incapace, non significa che tutti debbano essere come te."

Green is the new BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora