XII.

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Il parco del castello era immerso in un piacevole silenzio, interrotto solo da qualche rumore proveniente dalla foresta proibita. Harry si sentiva quasi in pace, finalmente era tornato a casa.

Quel leggero stato di benessere, però, passò quasi subito, nel momento in cui si ricordò che quello sarebbe stato il suo ultimo anno lì, ad Hogwarts.

E dopo? Dove sarebbe andato? Cosa avrebbe fatto?

Tutte quelle domande lo agitavano e lo facevano sentire perso.

Era sempre stato convinto di voler proseguire con una carriera da Auror, ma ora non ne era più molto convinto. E se mentre una missione morisse qualcuno? la persona che lui doveva salvare o addirittura il suo collega?

No. Non voleva rischiare che morissero altre persone per colpa sua.

Scosse la testa, come per scacciare quei pensieri, e iniziò a correre, senza meta.

Corse per più di un'ora e si fermò solo quando iniziò a sentire i suoi polmoni bruciare e le gambe tremare.

Tornò in camera per lavarsi e prepararsi per la colazione.

Uscito dalla doccia guardò l'ora: appena le sette.

Ottimo, non avrebbe trovato troppa gente a colazione. Purtroppo avrebbe dovuto andare in Sala Grande se voleva avere l'orario delle lezioni. Ieri sera non c'era, di conseguenza non lo aveva ricevuto, perciò era obbligato a fare colazione lì.

Non che l'idea lo allettasse molto, ma non aveva molte alternative.

Si vestì velocemente e scese dalla torre, diretto in Sala Grande.

Varcò la soglia e, come si aspettava, la sala era quasi vuota. C'era qualche studente dei primi anni, probabilmente ansioso di arrivare in orario il primo giorno, ed Hermione.

Quest'ultima lo vide e gli sorrise. Harry ricambiò il sorriso e la raggiunse.

"Buongiorno, Harry, dov'eri ieri sera?"

"Buongiorno anche a te Herm, oh io sto bene grazie, te?"

"Harry"

Silenzio.

Sospiro.

"Oh, andiamo, non ti aspettavi che partecipassi al banchetto di inizio anno, vero? Mi avrebbero assalito e lo sai. Se posso, lo evito."

"Mmh, ok... Ma hai mangiato lo stesso, vero?"

"Sì, figura materna che non ho mai avuto, ho mangiato."

Hermione lo fulminò con lo sguardo, per poi sciogliersi in una risata.

Harry le fece un sorrisino, poi si avviò verso il tavolo del cibo.

Si riempì una tazza di caffè nero e aggiunse un goccio di latte, poi afferrò alcuni biscotti e tornò a sedersi con Hermione.

Poco dopo arrivarono i gufi con la posta e, come di consueto, Hermione ricevette la sua copia della Gazzetta del Profeta. Pagò il gufo e si immerse nella lettura.

Harry inzuppò distrattamente i biscotti nel caffè latte e si guardò intorno ancora assonnato.

Dopo qualche minuto vide Percy Weasley fare il suo ingresso in sala grande e andare verso il tavolo dei professori, sedersi e iniziare a fare colazione come se nulla fosse.

"Ehm, Hermione?"

"Sì?"

"Cosa cazzo ci fa Percy al tavolo dei professori?"

"Ah già, lui è il nuovo insegnante di trasfigurazione. Se ci fossi stato al banchetto lo sapresti già. Dovevi vedere la faccia di Ron, per poco non è svenuto sul tavolo."

Green is the new BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora