Harry riprese lentamente coscienza di sé. Sentiva una superficie morbida sotto di lui, ma sentiva il corpo come in pendenza dal lato sinistro e non sentiva nessun rumore attorno a sé.
Aprì lentamente gli occhi e li puntò immediatamente sulla figura seduta sul bordo del divano. Severus Piton non lo stava guardando, era ingobbito, come se fosse stato seduto lì per un bel po' di tempo e il suo sguardo era vacuo, come se non stesse realmente fissando un punto particolare della stanza.
Harry si mosse appena, cercando di non spaventare l'uomo con movimenti improvvisi, sembrava così assorto.
Tentativi vani, perché non appena Piton sentì quel leggero fruscio, sobbalzò e scattò in piedi, rivolgendo il suo sguardo al ragazzo.
"Ben svegliato, Potter." Gli disse sarcastico, cercando di riprendere il controllo dei suoi pensieri e riacquistare lucidità.
Harry mugugnò qualcosa di indefinito e cercò di tirarsi su a sedere, ma con scarsi risultati.
"Non così in fretta, Potter." disse Piton, mentre con una mano appoggiata al suo petto lo spinse giù.
"Cosa... Cos'è successo?" Chiese il più piccolo schiarendosi la voce roca. Si ricordava solo di essere svenuto mentre Piton lo afferrava al volo.
"E' un'ottima domanda, perché non mi illumini tu, Potter."
Potter lo guardò confuso.
"Sei crollato dal sonno in laboratorio."
Piton osservò il volto di Harry, che si contorceva mentre la consapevolezza unita alla paura si facevano spazio nella mente del più giovane.
"No, professore, credo... Credo di aver avuto un semplice calo di zuccheri... Non... Non era un colpo di sonno."
"Continui a fare schifo nel raccontare frottole, lo sai?"
Harry abbassò lo sguardo. Non voleva parlarne. Sapeva che alla fine Piton avrebbe sospettato qualcosa, ma non capiva perché gliene fregasse qualcosa. A Piton. Lui che lo odiava dal momento in cui sopravvisse all'attacco di Voldemort diciott'anni fa.
Lui però ti ha protetto per tutti questi anni, gli ricordò una vocina irritante nella sua testa.
'Già, sotto ordine di Silente.' Pensò amareggiato, 'non di certo perché gli importasse qualcosa di me.'
"Io..." Harry non sapeva che fare. Sapeva che Piton sarebbe riuscito a penetrargli nella mente con facilità, non riusciva a respingerlo, era più forte di lui. Allo stesso tempo però, non voleva parlargli dei suoi incubi, era convinto che lo avrebbe deriso. Si nascose il volto tra le mani, come a volersi schermare dallo sguardo indagatore del professore.
"Potter," lo richiamò austero l'uomo, per poi pentirsi del tono che aveva utilizzato. Se voleva farsi spiegare la situazione da lui, l'aggressività e il sarcasmo non erano i modi migliori.
Si sedette nuovamente di fianco a Potter e lo chiamò cambiando tattica.
"Harry," lo chiamò per nome per la prima volta, cercando di usare un tono neutro.
Harry alzò così velocemente la testa a quel richiamo che sentì una fitta fortissima al collo.
Piton fece un mezzo sorriso alla reazione del ragazzo.
"Ho bisogno che tu mi spiega se vuoi che io ti aiuti." Disse Severus, utilizzando sempre quel tono neutro.
Harry lo guardò per qualche secondo, soppesando l'offerta che gli stava facendo Piton, poi annuì e, senza trovare obiezioni da parte dell'uomo, si alzò a sedere, in modo da raccogliere i pensieri.
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Green is the new Black
FanfictionSeverus Piton, grazie ad Harry Potter, è riuscito a sopravvivere al morso di Nagini. Questa cosa li porta ad avvicinarsi in un modo che nemmeno loro potevano immaginare. Eppure, un uomo scaltro e sveglio come Severus, avrebbe dovuto capire che le co...