X.

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Harry si smaterializzò nei confini della Tana ancora scuro in volto, turbato da quello scatto di nervosismo da parte di Piton nei suoi confronti. Eppure, dovrebbe esserne abituato, dopotutto era così che lo aveva sempre trattato sin dal suo primo giorno ad Hogwarts. E allora perché gli pesava così tanto il modo in cui aveva declinato il suo invito? Già lo sapeva che avrebbe rifiutato.

Il suo flusso di pensieri venne interrotto da una voce familiare che lo chiamava. Alzò lo sguardo e vide Ginny sbracciarsi per salutarlo. Un sorriso involontario si aprì sul suo volto e ricambiò il saluto.

Avvicinatosi, Ginny lo accolse con un abbraccio caloroso e lo accompagnò in cucina.

Entrò e rimase stupito di trovarci Hagrid, Lupin con il piccolo Teddy, la professoressa McGranitt, Luna e Neville.

Era convinto che ci sarebbero stati solo i Weasley ed Hermione.

Sorrise radioso a tutti e li salutò con calore. Quella era la sua famiglia. Riuniti tutti lì, per festeggiare il suo compleanno. Sentì il cuore riempirsi di una gioia indescrivibile e si lasciò immediatamente trasportare nella loro compagnia. Giocò a gobbiglie, a Quidditch e a scacchi tutto il resto del pomeriggio.

La cena era stata ottima e il dolce consisteva in una torta al cioccolato con un campo da Quidditch, abbastanza instabile, fatto di pasta di zucchero sopra di essa. Inoltre, c'erano piccoli omini che volavano sopra al campo, simulando una partita. Harry la osservò meravigliato.

Dopo cena, e dopo aver aperto i regali, la professoressa McGranitt lo prese da parte.

"Signor Potter, ero convinta che saresti arrivato con il professor Piton."

Harry la guardò, cercando di capire cosa volesse sottintendere con quell'affermazione.

"Ehm... Alla fine non è venuto." 'Non è voluto venire' avrebbe voluto dire Harry, amareggiato? Arrabbiato? Non capiva.

"Mh, capisco."

Cosa avesse capito quella donna, Harry non lo sapeva.

"Avevo bisogno di parlargli, ma vorrà dire che verrò io direttamente. Domani, magari?" Chiese assumendo un tono interrogativo, cercando conferma da parte di Harry.

"Sì, credo non ci siano problemi, professoressa." Gli disse Harry, cercando di immaginarsi il perché la McGranitt volesse vedere Piton.

Poi gli venne in mente una cosa.

"Professoressa, mi scusi, ma come fa a sapere che Piton vive con me?"

La McGranitt sorrise.

"Il professor Piton, Harry, " lo corresse l'insegnante, "me lo ha comunicato la signorina Granger poco fa. Stavamo parlando di lui e se lo è lasciato sfuggire." Aggiunse, quando notò Harry agitarsi.

Harry scrollò le spalle. Ad un certo punto sarebbe saltato fuori, no?

"Bene, Potter, purtroppo, in qualità di Preside, ora me ne devo andare, ho alcune faccende ad Hogwarts che vanno concluse e sistemate prima dell'alba." Con questo, salutò tutti e si smaterializzò.

A tarda serata, Harry, Ron, Hermione, Luna, Ginny e Neville si sedettero in giardino su alcune coperte, a chiacchierare.

Harry raccontò anche a Luna e Neville del suo ospite a Grimmauld Place, e come si aspettava, nessuno dei due parve turbato dalla notizia.

Raccontò loro anche del regalo che gli aveva fatto lo stesso Piton quella mattina. Luna fu l'unica a non stupirsi o meravigliarsi a quell'informazione.

Il tempo passò tra risate e chiacchiere leggere e si fece sempre più tardi.

Il primo ad andarsene fu Neville, perché non voleva far preoccupare sua nonna, ma gli altri rimasero stesi sull'erba ancora per un po'.

Green is the new BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora