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Ogni anno la scuola organizza per i ragazzi di quarta un escursione in mezzo alla natura per un paio di giorni, e quest'anno prenderà luogo nel Connecticut.
La partenza è prevista fra 10 minuti, e io sono davanti dall'autobus con lo zaino sulle spalle a parlare con Emily.

E: "Non vedo l'ora!!!" Esulta lei, è una ragazza molto curiosa, le piace scoprire nuove cose e fare nuove esperienze, ma a me non tanto ed è per questo che non faccio i salti mortali dalla felicità.

E: "Lo sai chi ci sarà ad accompagnarci??" Mi chiede maliziosa.

C: "No, chi ci sarà?" Rispondo alzando gli occhi al cielo.

E: "Il prof sexy -dice dandomi una gomitata scherzosa- Peter"

C: "Davvero?"

E: "È già, e sai cosa vuol dire questo?"

C: "Cosa significa?"

E: "Che avrai 2 giorni pieni per stare da sola con lui!!" Dice euforica.

C: "La tua immaginazione è fuori controllo amica mia" dico ridendo.

E: "E perchè no? Lui a te piace, e tu a lui pure"

C: "Ne sei tanto sicura? A me non sembra, più che altro ho l'impressione che mi abbia presa di mira"

E: "È solo un modo per attirare la tua attenzione" dice con il tono da saputella.

E si parte!!
Saliamo sul pullman e ci dirigiamo in fondo; per tutto il tragitto che dura ben due ore e mezza sono costretta a subire i discorsi sul prof Hale detti dalla mia migliore amica.
Una volta arrivati scendiamo camminiamo in mezzo al bosco fino a trovare un bello spiazzo dove accamparci tutti.
Montiamo la tenda e visto che Emily si è messa a parlare con Melanie io decido di fare una passeggiata.
Spesso mio padre mi portava qui in estate, proprio in questo bosco, adoravo questo posto, se non ricordo male qui vicino c'è una piccola radura con un laghetto.
Mi sto dirigendo proprio lì, spero di non perdermi, il mio orientamento è davvero pessimo.

"Eccola lì, ci sono quasi." Penso dopo aver camminato una mezzoretta.
È proprio come me la ricordavo, penso osservandola meravigliata, in questo periodo è proprio magica; il rosa dei fiori si mischia insieme al verde raggiante dell'erba regalando emozioni indescrivibili, e poi c'è il laghetto che prende questa magia e la mischia ulteriormente con i colori del cielo.

Una lacrima malinconica sfugge al mio autocontrollo, questo posto è pieno di ricordi meravigliosi, la prima volta che ci sono venuta avevo 6 anni, una mattina mio padre mi svegliò molto presto dicendomi che mi doveva far vedere una cosa e dopo due...

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Una lacrima malinconica sfugge al mio autocontrollo, questo posto è pieno di ricordi meravigliosi, la prima volta che ci sono venuta avevo 6 anni, una mattina mio padre mi svegliò molto presto dicendomi che mi doveva far vedere una cosa e dopo due ore e mezza di macchina e una lunga camminata arrivammo qua; immaginati una bambina che arriva in questo posto dai colori sgargianti, mi sono sentita una principessa!

Un rumore mi distrae dai miei pensieri, mi guardo intorno e mi accorgo che il cielo è già buio, forse è meglio tornare all'accampamento.
Mi alzo e mi volto per tornare dai miei compagni, ma mi ritrovo con la faccia attaccata al petto di qualcuno, dal profumo è sicuramente... Peter.

C: "Peter, che ci fai qui?" Chiedo allontanandomi di qualche passo presa di sorpresa.

P: "Sono venuto a cercarti! Tu piuttosto, perché ti sei allontanata così tanto? Le regole non erano abbastanza chiare?" Chiede in tono fermo

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P: "Sono venuto a cercarti! Tu piuttosto, perché ti sei allontanata così tanto? Le regole non erano abbastanza chiare?" Chiede in tono fermo.

C: "Scusa, è che da piccola venivo spesso qui, e visto che ero in zona volevo farci un salto" dico abbassando lo sguardo.

P: "Capisco - dice con tono paterno alzandomi il mento per costringermi a guardarlo negli occhi- ma se stai via 2 ore qualcuno si potrebbe preoccupare non credi? " Riprende in tono sarcastico.

C: "Qualcuno tipo?"

P: "Tipo me ragazzina!" Dice in tono esasperato.

C: "Allora ci tieni a me" dico guardandolo dritto negli occhi, in questo momento mi sembra stranamente fragile.

P: "Certo che ci tengo a te Cloe" dice avvicinandosi a me con uno sguardo malinconico.

Ci separano pochi centimetri e posso sentire il suo respiro sul mio viso.

C: "Cos'hai Peter?" Chiedo sfiorando il suo petto con le dita.
P: "Niente, non ti preoccupare" dice voltandosi bruscamente per andare.

C: "Peter" lo richiamo.

Si ferma, si gira nuovamente verso di me e mi accarezza delicatamente una guancia. Dopo qualche infinito secondo di scatto mi tira a se e mi avvolge in uno stretto abbraccio.
Una volta staccati lo guardo, sono paralizzata da un bisogno sconosciuto, completamente ammaliata. Sto fissando, ipnotizzata, la bocca perfettamente scolpita di Peter Hale, e lui mi guarda con gli occhi socchiusi, lo sguardo torbido. Ha un respiro più pesante del solito, mentre io ho smesso del tutto di respirare. Lui abbassa le palpebre, respira a fondo, e scuote piano la testa come in risposta alla mia muta richiesta.

P: "Adesso è meglio andare" dice riprendendo un tono freddo, inizia a camminare e io lo seguo.

Peter è uno di quelli uomini che all'apparenza sono insensibili, rozzi e narcisisti, ma sotto la corazza hanno un anima consumata dal dolore e dalle delusioni, un anima fragile protetta da un armatura inscalfibile, che ormai non lascia più entrare nessuno per paura di perdere quel poco che gli è rimasto.
Ma io lo so che infondo a quel cuore nero impregnato di desiderio per il potere c'è uno spruzzo di luce, e forse sono anche l'unica a riuscire a vedere del buono in quell'uomo.
Ma non mi interessa, darei l'anima per salvarlo dall'inferno nel quale si trovava.
In quei pochi attimi di debolezza ho potuto vedere nei suoi occhi il vero Peter, un uomo che vuole essere soltanto amato e compreso.

La fragilità dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora