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"17 Aprile 1702- Lady Lavibond.
Caro Diario,
Sono sempre io, Marianne Saint-Claire... È da tanto che non ti scrivo, me ne rendo conto e adesso devo raccontarti una cosa: il mio sogno è divenuto realtà! Sto navigando nelle splendide acque del mare aperto. Però non è come immaginavo, non mi sento molto libera, mio padre mi segue ovunque e ho anche il coprifuoco. Non posso mai trovarmi da sola senza avere la paura di essere assalita da qualche balordo. Non immaginavo così la mia prima navigazione.
Ho sempre sognato che sarei stata libera, senza alcuna regola, invece mi ritrovo a fare l'opposto... Ma non devo lamentarmi, almeno ho messo piede per la volta su una nave!"

Un bussare alla porta interruppe la ragazza nello scrivere una pagina di diario. Marianne si alzò dalla sedia ed andò ad aprire trovandosi suo padre davanti. <<figliola disturbo?>> lui la guardò da capo a piede sorprendendosi di trovarla ancora con il vestito da notte.

<<no, padre. Prego accomodatevi...perdonate se sono ancora in vestaglia ma mi son svegliata da poco e messa a scrivere un po'. Ditemi tutto>> si sedette sul letto e fece segno al padre di fare lo stesso.

<<tra una settimana saremo in Francia, volevo avvertirti... Poi volevo accompagnarti a fare colazione>> la figlia acconsentì e gli disse di aspettare pochi minuti poiché doveva cambiarsi. Decise di mettere un vestito bordeaux con il corpetto stretto e con un po' di ricami mentre la gonna era pomposa, le maniche arrivano fino al polso dove iniziava un po' di ricamo. Decise di tenere i capelli legati e di mettere i guanti. Una volta pronta uscì dalla stanza dove trovò il padre ad aspettarla ed andarono a fare colazione.

<<padre vorrei chiederti se al tramonto posso stare fuori dalla mia camera per vedere com'è il mare di sera>> lei sapeva in cuor suo il padre le avrebbe detto di no, ma glielo chiese comunque.

<<cara, tu lo sai che potresti fare del male>> cercò di dissuaderla ma poi si ricordò di quando vietava qualcosa alla sua defunta moglie, gli faceva pagare le pene dell'inferno. Sospirò. <<va bene, ma vengo anche io>>  "è almeno qualcosa" pensò Marianne, mentre gli diede un bacio sulla guancia, emozionata. <<ah, mi farai uscire pazzo! >>

Quella giornata passava molto lentamente per la ragazza ma troppo velocemente per il padre. Volevano cose opposte, Marianne voleva vedere il tramonto, Sebastian no. Ma sapeva anche lui che quando sua figlia si metteva in testa qualcosa, nessuno riusciva a persuaderla nel fare il contrario. Nessuno.

Appena giunta l'ora predestinata la ragazza corse subito dal padre emozionatissima di vedere il tramonto sul mare. In poche parole, quasi non lo trascinò dalla sua camera. Lui non voleva che la figlia uscisse a quell'ora, ma Marianne non gli dava ascolto, sin da piccola. 

Marianne corse subito a poppa della nave e rimase affascinata da quel che vedeva. Il sole stava calando creando sfumature romantiche e delicate. Il mare era calmo e faceva a contorno a quella visione paradisiaca. I colori del cielo avevano raggiunto le tonalità dal rosa chiaro fino ad arrivare ad un blu scuro, e l'oceano rifletteva quei colori che ipnotizzarono Marianne. Si sentiva il canto, attutito dal legno, della ciurma di sotto e il rumore delle onde che si infrangevano contro il veliero. Non c'erano parole per descrivere quel bellissimo tramonto, però di una cosa Marianne ne era certa: dal palazzo non se lo sarebbe neanche sognato...lì le cose erano molto diverse, non le permettevano di uscire  neanche per le feste che di solito le organizzavano, appunto, in quella "prigione" che lei un tempo chiamava "casa", ma si sentiva molto meglio a navigare negli oceani e magari scoprendo nuove terre. Fino ad allora lei continuava a sognare, ma tutto è cambiato da quando aveva messo piede su quella barca. Lei era cambiata, e in meglio, ma per il padre potrà sembrare in peggio visto che non scenderà più da una singola nave! Se lo giurò quella stessa sera, solo in caso di pericolo avrebbe messo piede di nuovo su terra ferma. Marianne avrebbe lasciato la sua vita da corte a costo di seguire il suo sogno e di essere felice. 

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