"25 ottobre 1702
Caro Diario,
Ultimamente non sto vivendo un bel periodo: mi sono innamorata di Terence ma evidentemente a lui interessano soltanto i miei soldi...odio essere una nobile, adesso io e lui forse non saremo separati, ma devo ringraziare il mio essere importante se ci siamo incontrati...
Adesso, tornando alla faccenda iniziale, devi sapere che ha tradito la mia fiducia. L'ho sentito dire a quella Peggy che io gli servivo soltanto per i soldi e non conto nulla per lui, capisci? Bel casino vero? "
Il solito bussare alla porta, fece smettere Marianne di scrivere il suo Diario. Prima di andare vedere chi era, si guardò allo specchio sistemando il quadernino sulla sua gamba tramite una corda che aveva ricavato il primo giorno di quel viaggio.
Andò ad aprire trovandosi Terence di fronte. <<mi potresti lasciare in pace? >>chiese sussurrando.
<<no, tesoro, io ti amo! >> puzzava di alcool. Marianne era impaurita da quello che il suo rapitore poteva farle. <<ho il cuore infranto. Fa molto male...io ti amo, ti ho sempre amata. Per me fu amore a prima vista. Sai, voglio tornare bambino perché le ginocchia sbucciate fanno meno male dei cuori infranti>> le sue parole la fecero piangere, come sempre. <<no, Mary, non piangere... Sei molto più bella quando sorridi...>> mise le mani a coppa sul suo viso asciugando le lacrime con i pollici. La strinse a sé cullando entrambi.
<<come mai sei ubriaco? Il tuo orgoglio non ti permetteva di venire da me da sobrio?>> sputò acida la ragazza.
<<Si, sono sicuro che domani non mi ricorderò nulla...volevo chiederti di nuovo scusa. Io quelle cose non le pensavo realmente, io ti amo. Mi spiace se in questo giorni tu ti sia sentita malissimo soltanto perché io non volevo avere grane con Peggy>> la strinse di più iniziando a singhiozzare. <<ti capisco se pensi che io sia molto strano. Vedi...io non ho mai avuto una vita semplice...da piccolo ammazzarono brutalmente la mia famiglia davanti ai miei occhi, furono i pirati a farlo...è da quando avevo si e no dieci anni che sono un pirata. L'ho fatto per vendicare la mia famiglia...l'ho fatto solo per loro. Ma poi ho iniziato a diventare cattivo e ho...iniziato a saccheggiare le navi altrui...non mi sono mai affezionato a nessuno, ma tu sei riuscita a entrare nel mio cuore a piccoli passi, non facendo nessun tipo di rumore e ho scoperto di amarti soltanto dopo che ti avevo persa>> disse lui in lacrime.
<<peccato che tu sei qui soltanto da ubriaco. Potevo crederti se eri sobrio...ritorna domattina e cerca di dirmi quello che provi da sobrio, ok?>> gli diede un bacio a fior di labbra e lo spinse fuori alla porta per poi accasciarsi contro di essa singhiozzando. Si trascinò a letto e si coricò, cadendo subito nella braccia di Morfeo sognando cose poco tranquille...
La mattina seguente si fece vedere, come al solito, soltanto per pulire o per cucinare. Non voleva incontrare nessuno, e con nessuno intendeva dire Terence.
<<perché mi eviti? >> chiese una voce che lei riconobbe subito come il diretto interessato delle sue paure.
<<n-non vi sto e-evitando>> balbettò in difesa. <<voglio a-andare a letto, s-sono stanca>> lui sembrava dubitare della sua scusa banale.
<<non mentirmi, Mary>> disse incrociando le braccia flettendo tutti i suoi muscoli. <<volevo scusarmi, ancora>> "forse mi dirà le belle parole di ieri?" aspettò ma sembrava che avesse finito il suo discorso. "bene, bellissima conversazione formata da lunghissime parole. Un tipo da conversazioni molto affiatate, eh?". Lei lo guardò come dire se voleva giungere qualcos'altro... <<tutto qui...>> disse lui ovvio.
<<c-certo, ehm...io v-vado...arrivederci, capitano>> lo salutò e si diresse verso la sua camera e una volta che stava aprendo la porta si sentì sbattere contro di essa.
<<non c'è bisogno che mi chiami capitano, solo in determinate...occasioni...potrai chiamarmi così>> Marianne divenne paonazza nel sentire le parole del pirata. <<tranquilla, sono qui soltanto per farmi perdonare...volevo dirti che tu mi sei sempre piaciuta, fin dall'inizio...non sono bravo ad approcciarmi con le persone, tendo a farle scappare...per questo evito di affezionarmi, ma tu sei l'unica che ha abbattuto ogni mia barriera prendendo il mio cuore tra le tue piccole mani. Adesso puoi rompere tutto me stesso, ogni singolo osso puoi triplicarlo, quadruplicarlo... Basta che mi aggiusti il cuore>> "come si può aggiustare un cuore quando si ha il proprio rotto?" pensò Marianne. Terence, appena finì il discorso, si tuffò sulle labbra della sua Principessa, contento di poterle assaggiare di nuovo. Lei rimase un attimo interdetta, serrando le labbra...ma non aveva messo in conto le mani del suo amato: le pizzicarono il fianco e lei per la sorpresa spalancò leggermente le labbra dove Terence ne approfittò e mise la sua lingua e subito incontrò subito la sua, facendole intrecciare. Quel bacio era dato come a far capire che l'altro aveva bisogno del proprio partner, inutile dire che si mangiavano la faccia da tanto erano voraci...Si staccarono a malavoglia uno dall'altra, affannati. <<sono perdonato?>> disse lui con un ghigno sulle sue labbra, rosse e gonfie per via dei morsi che la sua amata gli dava.
<<credo di sì...>>
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Anchors Away
RomanceMarianne Saint-Claire adora il mare e sogna di scoprire i segreti che si celano sotto il suo mantello blu scintillante e di poter navigare verso terre lontane; ma la opprimente vita da nobile le impedisce di uscire dal castello. E se un giorno fosse...