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Il loro primo bacio non era lungo come quelli che leggeva nei libri Marianne, ma fu altrettanto meraviglioso. L'unica cosa che Marianne ricordava era lo sfiorare delle loro labbra e promise a sé stessa di conservarne per sempre il ricordo. 


I due amanti rimanerono in silenzio avendo paura di poter rompere quella bolla di tranquillità intorno a loro ma, Terence, stufo di quel silenzio tombale, la baciò di nuovo ma con più passione. 
Il contatto della loro pelle provocò a entrambi un formicolio che si estese in tutto il corpo accendendo il loro desiderio. La sua mano si muoveva sicura tra i capelli di lui attirandolo contro essa, a pochi centimetri dalle sue labbra, che si fecero sfuggire un gemito. I suoi occhi verdi erano puntati in quelli di Marianne e la imprigionavano facendole perdere il senso dell'orientamento e del tempo, entrando in una realtà dove esistevamo solo loro due. 
Spinta dal desiderio appoggiò le sue mani sul suo petto, per poi farle salire sulle spalle e accarezzargli il collo con i pollici. A quel punto la baciò con tenerezza e trasporto e non poté fare a meno di sciogliersi a quel contatto, tanto da far cedere il proprio corpo contro il suo, che l'accolse stringendola contro il suo petto, dove sentiva battere il suo cuore, alla stessa velocità di quello della giovane innamorata. 

In quel momento le vennero in mente le parole di una lirica di Saffo: 

"A me pare uguale agli dèi Chi a te vicino così dolce Suono ascolta mentre tu parli E ridi amorosamente. Subito a me Il cuore si agita nel petto Solo che appena ti veda, e la voce Si perde nella lingua inerte. Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle, E ho buio negli occhi e il rombo del sangue nelle orecchie. E tutta in sudore e tremante Come erba patita scoloro: e morte non pare lontana a me rapita di mente. " e per finire l'ultima strofa di un'ode famosa, di Catullo per Lesbia, e mai parole furono più in tema.                                                                                              "...Ma dammi mille baci e cento, e ancora mille, e mille altri ancora! E quando ne avrem fatte le migliaia, perché taccia confusa ogni malia, li mischieremo e non sapremo più il numero." 
Queste parole potevano descrivere quel momento e i pensieri della ragazza perfettamente. 


Amare...un verbo che ormai viene utilizzato anche verso persone di cui non conosciamo nulla...di cui non conosciamo l'essenza... i sogni...le paure. Ma cosa ci spinge a dire di amare qualcuno?...la paura della solitudine? La voglia di avere qualcuno che ci dica che siamo le migliori? Qualcuno che ci chiami per sapere come stiamo? 
"Riusciremo mai ad amare senza pretesa?...riusciremo ad amare semplicemente quando sarà l'amore stesso a portarci da lui...quando lui porterà il nostro cuore davanti al suo cospetto...quando l'amore stesso sentirà di amare un'altra anima...come te... Riusciremo mai ad amare... amando l'Essenza di chi sta accanto a noi..." pensava la giovane nobile tra le braccia del pirata. 
Amare...un verbo che supera ogni bacio...ogni carezza...Amare...semplicemente amare... e lasciarsi trasportare dall'emozione stessa dell'amore e non dalle emozioni di circostanza. Amore...una sola parola...mille magiche sfumature. L'amore non deve pretendere... né essere costretto...l'amore vive di sé... attinge la sua certezza in sé stesso... spesso stiamo lì a chiederci come faremo a riconoscerlo...non capendo che sarà lui a farsi riconoscere da noi...non ci sarà parola...solo la magia di un silenzio che ne vale milioni...un silenzio in cui il sentimento troverà la sua più pura espressione...e vedrai la tua vita trasformarsi...distruggersi e ricostruirsi con mille nuovi magnifici colori...questo è amore...la forza della vita... 
Molte persone che dicono di essere innamorate in realtà non hanno neanche la minima idea di cosa voglia dire...solo perché c'è qualcuno in grado di farle sentire importanti e al centro del mondo credono di amare...ma sono solo affascinate dai tanti complimenti e dalle belle parole...solo alcuni sanno veramente cosa significhi dare tutto senza voler ricevere in cambio niente...amare in modo incondizionato, senza luoghi comuni e frasi fatte...dimostrando tutto quello che provano anche solo con uno sguardo... 

Amare per Marianne significa...avere una persona senza possederla. 
Dare il meglio di sé senza pensare di ricevere. Voler stare spesso con lei, ma senza essere mossi dal bisogno di alleviare la propria solitudine. 
Temere di perderla, ma senza essere gelosi. Aver bisogno di lei, ma senza dipenderne. Aiutarla, ma senza aspettarsi gratitudine. Essere legati a lei, pur essendo liberi. Essere un tutt'uno con lei, pur essendo se stessi. Ma per riuscire in tutto ciò, la cosa più importante da fare è...accettarla così com'è, senza pretendere che sia come si vorrebbe... 


La porta si spalancò rivelando una Peggy alquanto furiosa. <<allontanati da lui, Strega! >> Marianne, decisa a fargliela pagare, si avvicinò a lei iniziando a dire parole in francese e iniziando a gesticolare con le mani. 

<<Peggy, tu es une mauvaise fille, toujuors attacchée à MON Amour, à partir de maintenant tu devrais rester loin de lui (Peggy, sei una cattiva ragazza, ancora attaccata al MIO Amore, d'ora in poi dovresti stare lontano da lui) >> la "brava" ragazza scappò a gambe levate dalla cella urlando. Marianne si mise a ridere mentre si girava verso Terence che la guardava intensamente... <<che c'è? Quando ci vuole, ci vuole!>> 

<<sei molto bella quando ridi...>> al che la ragazza divenne paonazza e lo divenne ancor di più quando Terence iniziò ad avvicinarsi, dando il via ad un altro bacio degno di nota. 


















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