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"23 Settembre 1702
Caro Diario,
Le cose con Terence sembravano andare per il verso giusto, ma lui era ed è sempre interessato al guadagno che otterrà appena gli verrà consegnato il riscatto del mio rapimento. Come sempre mi sono illusa che qualcuno, al di fuori dalla mia vita di corte, possa amarmi per quello che sono realmente. Mi sono illusa che lui poteva provare quello che sento nel mio cuore e il peso che ho sullo stomaco. Speravo che lui era una persona diversa, ma sono finita con l'illudermi su tutto quanto. La nostra "relazione" era una bugia..."

Marianne agganciò il diario sempre alla gamba e si diresse verso le scale immersa nei suoi pensieri...

"Alle volte l'amore può essere magia. Ma alle volte la magia, può essere solo un'illusione. Quando un amore finisce, uno dei due soffre. Se non soffre nessuno, non è mai iniziato. Se soffrono entrambi, non è mai finito". Questo le diceva suo padre quando nelle storie della buonanotte c'era un piccolo momento di litigio tra i due protagonisti.

"chissà come sta, Calino..." pensò mentre saliva le scale per dirigersi a colazione. "Marianne, non te ne devi preoccupare...adesso devi pensare soltanto a te stessa" facendo un respiro profondo aprì la porta della mensa lentamente facendola cigolare. <<maledizione ma un po' di olio a questa porta no?>> disse tra sé e sé mentre la chiudeva sotto lo sguardo di tutti. Cercò lo sguardo che tanto amava tra la folla e  non appena lo trovò si sentì ancora peggio: quella...sgualdrina...sedeva sulle gambe di Terence, che la guardava con un velo di tristezza mentre stringeva la mascella insieme ai pugni. <<buon giorno a tutti>> si sedette in fondo alla tavola, da sola, cominciando a mangiare,continuando ad esser guardata da tutti. <<beh, sono sporca in faccia?>> chiese mentre prendeva il fazzoletto per pulirsi i lati della bocca.

<<no, Marianne, solo  che ci risulta strano che tu sia qui con noi>> disse Cole, o almeno lei aveva capito che si chiamava così. Aveva i capelli biondi e gli occhi tanto azzurri tanto da far invidia al mare stesso...

<<vi ringrazio di esservi preoccupati e per aver notato la mia assenza, ve ne sono grata. Almeno a qualcuno interessa  di me, senza mettere in mezzo sempre i soldi>> disse prima guardando il biondo per poi dirigere il suo sguardo verso Terence, che deglutì rumorosamente. <<sono voluta uscire da quella stanza perché avevo attacchi di panico...paura  degli spazi chiusi>>spiegò vedendo le loro facce confuse. <<io devo andare a finire di pulire>> fece per alzarsi quando si sentì chiamare.

<<Marianne, aspetta... Ho una lettera per te>> disse  cuoco con in mano molte buste. Le diede la sua e la lesse. Era di Michael, il suo amico.

"Marianne, ho sentito che ti hanno rapito. Come stai?  Spero che non ti abbiano fatto alcun male, se no io vengo lì e li trucido tutti. Fammi sapere tue notizie, siamo tutti preoccupati. Ti voglio bene, Nana.
Tuo per sempre,
Michael"

Era felice di poter avere sue notizie, dopo tanto tempo...ringraziò il cuoco con un bacio sulla testa rendendolo paonazzo e si precipitò in camera prendendo un foglio bianco iniziando a scrivere...

"Amico mio, dì a tutti che sto bene, che NON dovete mandare il riscatto, loro vogliono solo quello e poi chissà cosa ne faranno del mio corpo" scrisse ridendo, pensando alla sua vendetta. "fai sapere a tutti di questa lettera, digli di non inviare neanche un centesimo a questi balordi. Mi mancate sempre di più.
Tua per sempre,
Marianne"

Sigillò la busta con della c'era rossa, dirigendosi verso lo studio con ella in mano. Bussò alla porta e, dopo un consenso, si trovò Terence in tutto il suo splendore. Aveva delle occhiaie sotto agli occhi, i capelli spettinati, dovute al numero delle volte in cui ci passava la mano in mezzo, e le labbra, di solito carnose, erano screpolate. <<vorrei spedire questa lettera>> disse con  tono formale.

<<a chi?>> la squadrò da capo a piede con fare interrogativo.

<<ad un mio amico...>> si guardò attorno. <<prima di domani>> fissò il suo sguardo in quello del pirata che sobbalzò vedendo che era privo di emozioni.

<<s-si, dove si trova questo "tuo amico"?>> sembrava geloso.

<<al palazzo dove prima vivevo. Ah... Non essere geloso, non siamo e non saremo più nulla>> lasciò a busta sulla scrivania e si diresse verso la porta, quando ella si spalancò rivelando Trevis tutto trafelato.

<<ho...interrotto qualcosa?>> Marianne negò mentre Terence disse il contrario, rendendo ancora più confuso il nuovo arrivato. <<si o no? >>

<<no/si>> Marianne guardò cagnesco il capitano che invece la guardava tranquillo. <<finiscila>> urlò lei mentre i due pirati ridevano.

<<finiscila>> fece il verso Trevis. Appena Marianne sentì quello che aveva detto andò da lui e, levandosi una scarpa, lo minacciò.

<<che hai detto, brutta carogna?>> lui impaurito chiese scusa. Terence ancora rideva, ma smise subito quando lei gli si avvicinò minacciosa con la scarpa al di sopra del capo. Quando si avvicinò alla porta, fece marcia indietro e tiro un gancio destro a entrambi i pirati. <<non voglio più che mi prendete in giro, e voglio che voi spediate adesso la mia lettera, senza nemmeno leggerla...niente di personale, tesoro>> uscì dallo studio e andò verso la poppa del veliero, ammirando il mare che si infrangeva contro la nave immensa creando un rumore paradisiaco e rilassante.

Marianne prese un bel respiro, guardando il vuoto. "Perché mi son dovuta innamorare di uno screanzato?" si chiese.

Terence la stava guardando da dietro l'albero maestro, pensando a quanto fosse bella. "Da quando mi sono innamorata di te, ogni cosa si è trasformata ed è talmente piena di bellezza... L'amore è come...come una corrente, come la pioggia. Sai, cielo mio, tu sei come la pioggia ed io, come la terra, ti ricevo e accolgo." Avrebbe voluto dirle, ma non lo fece troppo codardo per affrontare la donna che aveva preso il suo cuore.

Tornò sconsolato in camera sua, per poi stendersi sul letto pensando sempre e solo a lei... Si abbandonò alle catene del sonno sorridendo ai suoi stessi pensieri.







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