Si sentirono delle urla e furono quelle a svegliare Marianne. Si alzò di corsa, incurante di essere in vestaglia...cercò di affacciarsi dalla porta ma quest'ultima era chiusa dall'esterno. Si mise a battere i pugni sperando che qualcuno che passasse di lì potesse liberarla dalla sua stessa stanza...ma nulla. Passavano tutti, ma nessuno se ne curava. Come al solito doveva pensare lei a sé stessa...
Cercò in fretta delle forcine per scassinare la serratura e, appena le trovò, si mise all'opera. Dopo un paio di minuti riuscì a liberarsi e uscire da quella stanza trovando al di fuori il caos totale...gente che combatteva sulla scale e feriti stesi inermi a terra come a far credere che non ce l'avessero fatta...Marianne schivò per un soffio due combattenti, ritraendosi indietro per poi correre al piano inferiore, verso le segrete. Le avevano fatto sapere che nella notte avevano spostato Terence dentro una di quelle in modo tale che lui non potesse più farle del male. Corse, corse fin quando le sue gambe non iniziavano a dolere dallo sforzo eccessivo...ma al momento lei aveva un solo pensiero in mente: salvare Terence in caso di attacco. Scendendo le scale trovò la scorta delle spade e pistole che suo padre teneva attaccata la muto in casi del genere. Prese delle ricariche per le armi da fuoco e delle spade. Aprì la cella e si mise in posizione d'attacco quando sentì dei passi veloci correre verso di loro. Terence si svegliò udendo lo scontrarsi delle spade, mettendosi in allerta e cercando di alzarsi inutilmente dato che gli doleva ancora il torace. Marianne lo guardò sotto chi lanciandogli una pistola continuando a lottare contro quell'uomo. Pochi istanti dopo il corpo senza vita cadde ai piedi di Marianne, che iniziava a respirare affannosamente. Calmato il respiro si girò verso il suo pirata correndo tra le sue braccia.<<non sai quanto mi sei mancato, tesoro>> sussurrò lei mentre Terence le accarezzava la schiena dandole dei baci sul capo. <<dobbiamo sbrigarci, stanno venendo qui sotto>>
<<voi non andate da nessuna parte...>> si votarono entrambi verso quella voce rimanendo a bocca aperta.
<<tu?!>> urlò Terence contro di lei.
<<Si, io... mi spiace ma non posso permettermi che voi rimaniate in vita>>
<<come puoi farci questo, Peggy! Come puoi fare questo a me!!>> urlò ancora. <<capisco che eri gelosa di lei, ma non puoi pretendere che io la lasci per te! Io la amo e se tu non lo accetti non è colpa mia!>>
<<non è solo questo, Terence...ma c'è anche dell'altro! Tu mi hai sempre usata per i tuoi scopi! Tu sapevi che io ti amavo e tu ti sei preso gioco di me e dei miei sentimenti! Adesso io te la faccio pagare...ah, un'ultima cosa: dovreste stare attenti a quel...come si chiama? Michele? Mirko? Ah, no...Michael...ha fatto un accordo con me!>> disse prima di lanciarsi contro di loro, con la spada al di sopra del capo. Marianne parò il colpo giusto in tempo prima che l'arma colpì la testa del capitano. Iniziò il combattimento tra le due donne. Marianne era piena di rancore verso Peggy, e quest'ultima voleva soltanto vendicare per tutto quello che lei aveva causato da quando aveva messo piede sulla loro nave. La lotta era brutale, entrambe cercavano il punto debole dell'avversario iniziando a colpire ogni parte del corpo che loro tenevano scoperta. Peggy stava avendo la meglio, alzando la spada per poterle tagliare il capo, ma inutilmente. Nell'aria si sentì il rumore di uno sparo. L'attimo dopo era tutto silenzioso...il corpo esanime di Peggy cadde a terra con un tonfo, mentre Marianne svenne. Terence la prese al volo prima che sbattesse la testa per terra. <<sei favolosa per questo ti amo ancor di più!>> disse lui mentre la sistema a meglio tra le sue braccia cercando di farla stare comoda anche se a lui faceva male ancora il torace. Salì le scale provando a schivare i combattimenti che si trattenevano in tutte le sale di quel meraviglioso palazzo. Cercò di passare inosservato da tutti, uscendo dalla porta situata sotto le scale... <<una porta nel sottoscala...inquietante>> mormorò tra sé e sé... Era un posto molto stretto formato da un lungo corridoio con alle pareti delle lanterne apposite per fare luce. Percorse il corridoio fino a quando non si ritrovò in una specie di studio. C'era una scrivania con dei foglio sopra e un piatto con del mangiare ancora caldo. <<impressionante>> disse lui... Marianne si mosse leggermente tra le sue braccia e lui spostò la sua attenzione direttamente a lei.
<<hey...dove siamo?>> disse lei raggomitolandosi contro il petto di Terence.
<<beh, speravo che me lo dicessi tu...ho trovato una porta nel sottoscala che poi mi ha condotto fino a questo studio...>> al suono di quelle parole lei si guardò in torno in cerca di risposte. Scese dalle sue braccia e si diresse verso la scrivania...sistemò i fogli e a volte guardandoli. <<che fai? Ti metti a pulire in questo momento?!>> trattenne una risata ma lei era come nel suo mondo. Guardava un foglio. Lo prese tra le mani e lo lesse ad alta voce.
<<Sebastian non mi vuole dire quando posso prendere in sposa sua figlia Marianne. Credo che lui non vuole, ma non può far più di tanto. Lei era mia già dal grembo di sua madre>> sussurrò le ultime parole.
<<bene, bene, bene... voi che ci fate nel mio studio?>>

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Anchors Away
RomanceMarianne Saint-Claire adora il mare e sogna di scoprire i segreti che si celano sotto il suo mantello blu scintillante e di poter navigare verso terre lontane; ma la opprimente vita da nobile le impedisce di uscire dal castello. E se un giorno fosse...