1- Tutto questo sei tu

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Otto mesi, esattamente otto lunghissimi mesi da quel giorno.
La mia storia d'amore più importante era volata via come il vento esattamente un giorno qualunque di otto mesi prima.
Con lui avevo condiviso tutto, quattro anni della mia vita vissuti pienamente con la persona che avevo amato di più, anzi che amavo ancora.
La nostra storia era iniziata quando avevamo soltanto 19 anni, nonostante le difficoltà avevamo vissuto a pieno ogni singolo momento insieme, la convivenza e i nostri progetti per il futuro si facevano sempre più reali.
Ma poi un giorno, tuttó andó in fumo.
Era sempre stato un amore tossico, sapevamo come farci del male a vicenda e tutto ciò lo usavamo come scudo, però il bene che ci facevamo era nettamente superiore. Però poi, in un giorno qualunque dopo la nostra ennesima litigata lui aveva deciso di lasciarmi, di mandare in frantumi ogni nostra promessa ma con se, aveva portato anche una parte di me.
Ad oggi però, all'età di 23 anni, le consapevolezze che avevo erano diverse, ma di una cosa ero certa, non avrei mai smesso di amare Niccolò.

Quella mattina ero di turno al bar, l'universita di medicina e l'affitto mensile mi portavano via parecchi soldi e così ero stata costretta a fare due lavori pur di mantenermi da sola, in giornata lavoravo in un bar in periferia di Roma, a pochi metri da casa, mentre nel fine settimana facevo la cameriera in un prestigiato ristorante a pochi metri dal Colosseo.

"Buongiorno Sarè" Gaia, la mia migliore amica mi salutò con quella sua solita adrenalina mattutina che aveva sempre. Non riuscivo ancora a capire come facesse a svegliarmi tutte le mattine di buon umore.

"Buongiorno Gaia" dissi entrando nel magazzino del bar dove lavoravamo insieme per indossare la mia divisa. Erano soltanto le otto eppure già c'era la fila al bancone, così senza dirci più nulla iniziammo a servire i nostri clienti.

Fortunatamente alle 11 il bar si era svuotato e c'erano soltanto alcuni signori che sorseggiavano il caffè leggendo le ultime notizie sul giornale.

"Buongiorno bellezze, ho bisogno di un caffè" Priscilla, l'altra nostra migliore amica. Non avevo molte amiche ma Gaia e Priscilla erano la cosa più vicina ad una famiglia che avessi.

"Arriva splendore" disse poi Gaia a Priscilla iniziando subito a preparare il suo caffè.

Priscilla, inoltre, era la fidanzata di Cocco, nonché uno dei migliori amici di Niccolò. L'avevo conosciuta quattro anni prima quando iniziai la relazione con Niccolò. Nonostante fossimo completamente diverse avevamo sin da subito legato e, anche quando la mia storia con Niccolò finì, l'amicizia tra me e Priscilla continuò e sin da subito si aggiunse anche Gaia.
Gaia l'avevo conosciuto cinque anni prima, al mio primo anno di università, aveva deciso anche lei di fare medicina ma dopo il primo anno decise di mollare capendo che non era quella la sua strada e credo che tutt'oggi ancora non sa quale sia la sua strada.

"Hai sentito la nuova canzone?" Chiese Priscilla rivolgendosi a me mentre Gaia gli porgeva il suo caffè macchiato. Capì subito che si riferisse alla nuova canzone di Niccolò. Io scossi la testa rispondendo alla sua domanda in senso negativo.

"Cocco mi ha detto che è dedicata a te, come tutto il suo ultimo album". Niccolò aveva dedicato quasi ogni canzone del suo album "Colpa delle favole" a me, infatti lo scrisse negli ultimi mesi della nostra relazione e dopo la nostra rottura. Annuì leggermente all'affermazione di Priscilla.

"A volte non lo capisco, mi ha lasciato e dopo otto mesi scrive ancora su di me" Priscilla e Gaia si guardarono in quel modo quasi malizioso.

"Niccolò non ha mai smesso di amarti, è inutile che fai finta di autoconvincerti del contrario quando dentro di te lo sai anche tu" Gaia, tra le due, era quella più schietta e non si faceva mai problemi a dire ciò che pensava.

"Vi sbagliate" dissi soltanto per vedere poi entrare Adriano, il migliore amico di Niccolò.

Con lui ero sempre stata molto legata, anche se quando io e Niccolò ci lasciammo ci eravamo allontanati, ma nonostante tutto ogni tanto veniva a trovarci.

"Buongiorno ragazze, posso avere un caffè?" Disse poi Adri salutando noi tre.

"S-si" disse Gaia rimanendo poi fissa sul ragazzo. Io rivolsi uno sguardo a Priscilla e cercammo di trattenere le risate per la reazione di Gaia.
La ragazza infatti era pazza di Adriano da anni ma lui sembrava non dargli fin troppo peso, ogni tanto la corteggiava un po' ma poi finiva sempre ad uscire con altre ragazze, il che ovviamente faceva soffrire fin troppo Gaia, ma nonostante ciò io e Priscilla non potevamo fare più di ciò che avevamo provato a fare.

"Ecco a te, Adri" porsi il suo solito caffè al ragazzo mentre tirai una gomitata a Gaia per avvertirla almeno di chiudere la bocca.

"Vi vedo abbastanza felici stamattina" Adriano aveva appena finito il suo caffè e si stava girando la sua sigaretta.

"Sara ieri sera ha avuto un appuntamento" disse poi Gaia beccandosi un occhiataccia da parte mia.

"E non mi dici nulla?" Chiese poi Adriano facendo il finto offeso dato che non gli avevo detto nulla.

"Non c'è niente da dire. Siamo usciti qualche volta e alla fine abbiamo deciso di restare amici, tutto qua" dissi chiudendo la conversazione con le ragazze e Adriano.

Avevo provato ad uscire con questo ragazzo, Alessandro, cercando di andare avanti e dimenticare Niccolò, ma avevo capito che dimenticare Niccolò era impossibile e che nessun'altro ragazzo sarebbe mai riuscito a farmi provare soltanto un minimo di ciò che provavo per il corvino.
A differenza mia però, Niccolò era riuscito ad andare avanti, sapevo che spesso portava delle ragazze a casa da quando mi aveva lasciato, eppure non riuscivo a spiegarmi perché allora continuava a scrivere canzoni su di me.

***

Quella sera io e le ragazze decidemmo di andare a prenderci una birra per stare un po' insieme e fare due chiacchiere.
Alla fine optammo per un pub dietro casa, dato che l'intenzione era quella di non fare tardi, anche se sapevo che non avremmo mai rispettato quel buono proposito.

"Tre birre medie, grazie" ordinai poi al cameriere mentre Priscilla andó a cercare un tavolo libero che trovó subito.
Poco dopo, io e Gaia la raggiungemmo con le birre.

"Ho sentito la canzone di Niccolò quando ho finito il turno. In realtà la stavano passando in radio" dissi poi alle due ragazze che mi guardarono in attesa che io continuai a parlare anche se non volevo espormi più di troppo, dato che non riuscivo nemmeno io a comprendere ciò che avevo provato.

"È davvero bella, un altro dei suoi capolavori insomma" dissi poi ricordando ben impresso nella mente in motivo di "Tutto questo sei tu".
Le ragazze erano d'accordo con me, sulla canzone di Niccolò e così la serata passó in fretta tra una chiacchiera ed un altra.

"Sarè non odiarmi, ma Gabri deve portarmi una cosa ed è con i ragazzi" prese poi parola Priscilla mentre eravamo fuori dal locale a fumare una sigaretta. Non avevo mai fumato ma da otto mesi, da quando l'assenza di Niccolò si faceva sentire ben forte, avevo iniziato a fumare pensando che quel fumo che faceva tanto male, non avrebbe mai fatto più male del dolore che sentivo dentro.

"Non ti preoccupare" dissi consapevole che soltanto in quel momento avrei rivisto Niccolò, dopo quel giorno di otto mesi fa.

Passarono pochi minuti quando vidi Gabriele avvicinarsi alla sua ragazza, così lo salutai facendo poi un tiro di sigaretta o notando che era appena finita gettai il mozzicone a terra riponendo poi il mio accendino dentro la borsa. Soltanto in quel momento alzai lo sguardo e incrociai sin da subito lo sguardo di Niccolò fisso su di me.
Era la prima volta dopo tanto tempo che i nostri occhi si incrociarono di nuovo, eppure la sensazione era quella di sempre ma non riuscendo più di tanto a reggere il suo sguardo, lo sguardo penetrante di chi mi leggeva dentro, spostai lo sguardo verso terra e sentì la mano di Gaia stringere la mia in segno di incoraggiamento.

Salvee.
Finalmente dopo un po' di tempo sono tornata con una nuova storia.
È un po' diversa dalla storia precedente ma spero che vi piaccia lo stesso.
Fatemi sapere cosa ne pensate.

Dietro a te, er Colosseo nun se vede. -UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora