5- Niccolò ti conosce meglio di qualsiasi persona a 'sto mondo

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"Sarè ma che c'hai stamattina?" Gaia ovviamente aveva subito notato il mio umore a terra e il mio silenzio sin da quando avevo iniziato il turno. Anche quando era arrivata Priscilla per  il suo solito caffè mattutino, mi ero limitata soltanto ad un debole "buongiorno".

Erano passati due giorni dall'ultima discussione con Niccolò, ero perfettamente consapevole di avergli detto delle cose che non pensavo e di cui mi ero amaramente pentita.
Avevo cercato di rimediare mandandogli un messaggio il giorno successivo chiedendogli se potevamo vederci per parlare, ma ovviamente non avevo ricevuto nessuna risposta se non un visualizzato.
Ma nonostante questo, non era questa la causa della mia maggiore preoccupazione, bensì quello che sarebbe successo quella stessa sera.

"Sto solo un po' pensierosa Gá" risposi alla mia migliore amica mentre eravamo in pausa dal lavoro uscendo dal bar, insieme a lei e Priscilla, e accendendo la mia sigaretta.

"C'entra Niccolò?" Io annuì soltanto rispondendo alla domanda di Priscilla

"Che ha fatto mó?" L'espressione sul viso di Gaia era cambiata totalmente, in quel momento compariva soltanto rabbia. Non aveva mai odiato Niccolò e non avrebbe di certo cominciato ora, eppure vedermi stare male per lui non la rendeva particolarmente felice, nonostante fosse la prima a prendermi a parole quando ero io a sbagliare con lui.

"Lui niente. Stavolta sono stata una stronza io, ho detto cose che non pensavo e che sapevo gli avrebbero fatto del male, ho provato a mandargli un messaggio ma ha soltanto visualizzato" Ed ecco che sul viso di Gaia comparì quell'espressione.

"Ma tu sei rincoglionita. Sei innamorata pazza di lui e continui ad allontanarlo" io abbassai lo sguardo sapendo che Gaia aveva perfettamente ragione.

"Lo so Gà, ho fatto una cazzata. Ma non è solo quello" Gaia e Priscilla mi guardarono incuriosite e confuse allo stesso tempo.

"Stasera Niccolò sarà al ristorante, ha una cena importante da quello che mi ha detto Giuseppe, il mio capo" mi sedetti sulla panchina che era accanto alla porta del bar mentre inspiravo il fumo della sigaretta, seguita poi da Gaia.

"Quindi il problema dove sta? Solo perché non sa che lavori li?" Gaia ancora non riusciva a capire  e allo stesso modo nemmeno Priscilla, così decisi di raccontare tutto a loro.

"Giuseppe non ha una buona fama, girano delle voci su di lui, confermate poi da più ragazze che hanno lavorato per lui, voci che Niccolò conosce bene" fu Priscilla stavolta a fermarmi

"Voci di che tipo?" Chiese mentre io buttai il mozzicone di sigaretta ormai finito.

"Del tipo che offre un aumento a delle ragazze, in cambio di..favori" mimai con le virgolette l'ultima parola facendo ben intendere alle ragazze di che tipo di favori parlavo.

"L'ha offerto anche a te?" Chiese Gaia che aveva un espressione tra lo stupore e il disgusto totale verso quell'uomo.

"Si ma io ovviamente ho rifiutato, per quanto abbia bisogno di soldi non mi abbasso a certi livelli. Ma ovviamente questo Niccolò non lo sa, se stasera mi vede li penserà che abbia accontentato Giuseppe ma se non mi presento perdo il lavoro" accesi un altra sigaretta dato che mancavano soltanto pochi minuti alla fine della nostra pausa.

"Sara, capisco le tue preoccupazioni, però Niccolò ti conosce meglio di qualsiasi persona a sto mondo, anche se avrà dei dubbi, dentro di se sa che tu non faresti mai una cosa del genere" rispose poi Priscilla mentre Gaia acconsentiva condividendo ciò che aveva detto la mora. Io annuì semplicemente mentre rientrammo nel bar, dato che io e Gaia dovevamo tornare al lavoro.

Fortunatamente quel giorno al bar avevo soltanto il turno della mattina, così riuscì anche a riposarmi il pomeriggio prima di andare a lavorare al ristorante.
Ovviamente il mio intentó non riuscì dato che la mia testa aveva vagato tutto il giorno portando sempre a lui, Niccolò.

Il mio turno al ristorante era iniziato da qualche decina di minuti e nel secondo turno delle 21.30 sarebbe arrivato Niccolò, o come lo chiamava Giuseppe l'ospite d'onore della serata.
Nonostante il posto e la fama di quel ristorante, Giuseppe non aveva spesso cantanti o personaggi famosi, e conoscendo Niccolò ero pur certa che non aveva avuto parola nella scelta del ristorante, altrimenti non avrebbe mai scelto quel posto.

"Forza ragazze, stavolta vi voglio perfette e dopo potremmo anche pensare ad un aumento" la sua solita battutina non poteva di certo mancare, io e Giulia ci guardammo disgustate per andare poi a servire i nostri tavoli.
Giulia era da poco arrivata al ristorante, ma  Giuseppe non aveva perso tempo a farle la sua offerta.

"Giù, stai tranquilla" io e Giulia ci eravamo legate sin da subito, capivo come si sentiva e sapevo che per una ragazza di soli 18 anni non era facile subire una pressione del genere.

"Stasera abbiamo Ultimo come ospite e lui non si risparmierà di certo di fare battute" nonostante ci eravamo da subito legate la conoscevo da poco e non me la sentivo ancora di raccontargli di Niccolò.

"Giulia, lavori al mio fianco stasera. Devi stare tranquilla" risposi poi andando a servire i primi tavoli della serata.

"Adesso dovete davvero dare il meglio di voi. Ragazzi, voi due siete in cucina, mentre Marco al bancone. Giulia e Sara voi ovviamente in sala, sono tutti ragazzi giovani e serve la bella presenza. Avete soltanto 10 minuti di pausa" era appena terminato il primo turno e Giuseppe aveva chiamato a rapporto cinque di noi, quelli che reputava i migliori a detta sua.
Era concentrato a tutti i costi sul voler fare bella figura, quando non sapeva che,con la fama che si ritrovava, il suo intento era già fallito. E ovviamente per fare ciò aveva scelto le uniche due ragazze che lavoravano in sala, peccato che non sapesse che quel cantante li era il mio ex.

Io e Giulia avevamo approfittato di quei 10 minuti che ci spettavano di pausa per fumarci una sigaretta. Notavo in lei la tensione salire minuto per minuto.

"Che succede, Giù?" chiesi inspirando il fumo dalla mia winston blue, alzando poi lo sguardo verso di lei.

"Giuseppe ci tiene molto a queste cose e io ho paura di sbagliare qualcosa" sorrisi a così tanta innocenza e paura che si mescolavano insieme tra loro.

"Andrà bene Giù, puoi star tranquilla" cercai di rassicurarla con le parole e con un sorriso.

"Dobbiamo servire Ultimo, non è una cosa da niente. E Giuseppe non perdonerebbe nessun errore" avrei voluto dirgli che Niccolò non ci faceva minimamente caso a queste cose, ne tantomeno le persone che stavano con lui. A loro bastava un piatto di pasta fumante fatto bene e ne sarebbero usciti contenti eppure ero perfettamente consapevole di non poter parlare, almeno per quella sera. Ma nella mia testa non faceva altro che risuonare il pensiero  di Niccolò su di me.

"E vorrà dire che stasera non commetteremo nessun errore. Manteniamo la calma e tutto andrà bene" non sapevo ancora se tutto ciò lo dicevo per convincere lei delle sue preoccupazioni o me stessa per le mie di preoccupazioni. La sigaretta era ormai finita così buttai il mozzicone e insieme a Sara rientrammo nel locale, in attesa dell' "ospite d'onore" di quella serata, come lo definiva Giuseppe.

Buonasera (o buongiorno).
Perdonatemi per l'orario ma oggi l'ispirazione ha deciso di dormire tutto il giorno e si è svegliata da poco.
Comunque sia, avevo scritto un capitolo e soltanto quando l'ho finito mi sono resa conto che in realtà fosse troppo lungo e così ho deciso di dividerlo in due parti (la seconda parte arriverà domani).
Grazie a tutti per le letture ❤️

Dietro a te, er Colosseo nun se vede. -UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora