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Camila era seduta in braccio a Trevor, come aveva fatto di continuo negli ultimi quattro giorni, quando Shawn fece il suo ingresso nella stanza. A primo impatto Camila non si era nemmeno accorta del suo ritorno, sia perché era impegnata a sbaciucchiare il biondo sotto di sé, sia perché Shawn era quasi irriconoscibile. Il ragazzo aveva profonde occhiaie che gli oscuravano la faccia, lo sguardo era stanco, e con le mani in tasca la sua postura lasciava trasparire i giorni d'inferno che aveva dovuto passare da solo. Shawn era così tanto deperito che non aveva nemmeno la forza di reagire alla scena che stava vedendo difronte a sé. Il suo cuore si stava spezzando, ma si era abituato a soffrire, tanto che il suo dolore si trasformò in apatia.

Lucie, che negli ultimi giorni si era trasformata in un'osservatrice silenziosa, fu molto delusa dal comportamento di Camila, così la informò della presenza di Shawn con una gomitata su un fianco. La biondina non aveva mezze misure quando uno dei suoi amici veniva ferito e faticava a tenere sotto controllo i suoi modi di fare. Inoltre Lucie doveva ammettere che la coppia "Camila più Trevor" non le era mai andata a genio. Li considerava entrambi suoi amici, ma sapeva che nessuno dei due era intenzionato ad iniziare una relazione seria. Dall'altra parte, vedeva invece come Shawn fosse preso dalla nuova ragazza, e a Lucie si era scaldato il cuore a sapere che finalmente, dopo anni nei quali il ragazzo aveva rifiutato di avvicinarsi a chiunque, aveva deciso di donare il suo cuore a Camila. Con queste circostanze, l'animo di Lucie si accendeva di rabbia, incapace di comprendere come Camila non riuscisse ad accorgersi che Shawn si era innamorato di lei.

Quando Camila rivolse lo sguardo verso la direzione che le era stata indicata, spalancò gli occhi, un po' per la sorpresa, un po' per la vergogna. Senza neanche pensarci, si staccò immediatamente da Trevor per andare ad accogliere Shawn, ma fu trattenuta per un polso.

«Ehy, torna qui». Trevor la richiamò con tono supplichevole ma divertito, che fece innervosire Camila.

«Trevor, mollami! Non vedi che Shawn è tornato?» chiese lei a denti stretti.

Trevor alzò un sopracciglio con fare annoiato. «Si, allora?». Camila alzò gli occhi al cielo, infastidita dalla mancanza di tatto del biondo. Si scansò dalla presa del ragazzo e si diresse velocemente verso Shawn. Una volta di fronte a lui, non ci pensò due volte prima di buttarsi su di lui allacciando le braccia dietro al suo collo in un abbraccio caloroso. Abbraccio che però non venne ricambiato. Shawn era rimasto immobile sul posto, gli occhi fissi su un punto indefinito e le mani dentro alle tasche della felpa.

Con il viso ancora nascosto nell'incavo del collo di Shawn, Camila sussurrò al suo orecchio. «Finalmente sei tornato! Non sai quanto mi dispiace Shawn, sono stata così in pena per te!». Le parole della ragazza uscirono flebili e sembrava che l'aria non volesse uscirle dai polmoni. Un nodo le stringeva la gola e delle lacrime di sollievo minacciavano di scappare dagli angoli dei suoi occhi.

Shawn invece rimase impassibile e faticò a credere alle parole della ragazza. «Mi sembra che tu abbia trovato qualcuno con cui distrarti...» ironizzò amaramente, sviando lo sguardo.

Camila si sentì avvampare per la vergogna e per il rimorso, così decise di cambiare argomento. «Hai voglia di fare due passi in giardino? Così magari possiamo parlare» chiese con voce piccola che risuonò quasi estranea uscita dalla sua bocca. Shawn non aveva molta voglia di passare del tempo con lei, ma non poteva resistere a Camila, così accettò di seguirla.

Passeggiarono in silenzio per alcuni minuti, finché Shawn non perse la pazienza. «Dovevi dirmi qualcosa? Perché se non è così io me ne torno in camera, ho un po' di ore di sonno da recuperare...»

Camila si fece coraggio e iniziò a parlare. «Io non so bene come fare...» balbettò più insicura che mai. «Volevo ringraziarti per non aver fatto il mio nome ed esserti assunto la colpa per entrambi. Non avrei mai voluto che fossi tu a dover pagare per un mio problema e per questo ti sarò per sempre riconoscente».

Shawn la ascoltò, ma non disse una parola. Dentro di lui stava combattendo una battaglia tra il suo orgoglio e il suo cuore. Da una parte voleva rinfacciare tutta quella vicenda a Camila e sputarle addosso tutta la rabbia che provava nei suoi confronti. Rabbia causata dai sentimenti non ricambiati, rabbia nutrita dopo che Camila aveva scelto Trevor e non lui. Ma l'altra parte di sé gli ricordava che in fondo non poteva fargliene una colpa, la ragazza infatti non aveva idea dei sentimenti che Shawn provava nei suoi confronti. Inoltre nessuno l'aveva obbligato a prendersi tutta la responsabilità per il misfatto, infatti era stato lui stesso a decidere di addossarsi tutta la colpa in modo da evitare a Camila la tortura dell'isolamento.

Si leccò le labbra e poi parlò. «Ho tanti difetti, ma non sono una spia». Shawn cercava di mantenere le distanze, usando il tono di voce più freddo che possedeva, sperando che questo lo potesse aiutare a proteggere il suo cuore.

Camila si ammutolì. Non sapeva cosa dire, e anche se non fosse stato così, non ci sarebbe riuscita comunque. Camila era una ragazza che si era sempre mostrata dura e menefreghista, eppure in quel momento era sull'orlo delle lacrime. Aveva capito che era arrivato il momento di affrontare le conseguenze di ciò che era successo, conseguenze che avrebbero cambiato per sempre il rapporto che aveva con Shawn. Si era sforzata così tanto all'inizio per potersi staccare da quel ragazzo e ora che era arrivato quel momento, non era pronta a lasciarlo andare. Dal tono della voce di Shawn, Camila aveva percepito il rancore che lui provava nei suoi confronti, e sarebbe stata disposta a fare qualsiasi cosa pur di non perdere la sua amicizia. Shawn era l'unica persona che si fosse mai interessata realmente a lei, l'unica persona che aveva rischiato qualcosa pur di aiutarla.

Per la prima volta nella sua vita, Camila si ritrovò a supplicare qualcuno. Con la vista offuscata, cercò di incastrare i suoi occhi in quelli di Shawn. «Ti prego, dimmi cosa posso fare per farmi perdonare. Farò tutto quello che mi chiederai, solo non allontanarmi Shawn. Lo so che per la maggior parte del tempo sono stata una stronza e mi sono comportata male con te, quando non hai fatto altro che essermi amico. Ma ti prego, ti supplico, non allontanarmi, non spingermi via. Sono consapevole che non merito la tua amicizia, ma ho bisogno di te». Shawn ascoltava ad occhi chiusi mentre la voce della ragazza si rompeva sempre di più, finché le lacrime he avevano minacciato di scendere per tutto il tempo, non le rigarono il viso. In tutto questo però Shawn non riusciva a reagire, così Camila continuò a parlare. «Vuoi che vada a chiarire le cose con il direttore? Bene, lo farò. Gli chiederò di punirmi come ha fatto con te, mi farò mettere in isolamento anche il doppio del tempo se necessario, ma ti prego Shawn, parlarmi!».

Il ragazzo fu colpito dalle sue parole, e ritornò subito in sé quando immaginò quello che avrebbe dovuto subire Camila se si fosse denunciata al direttore. Shawn aveva tenuto la bocca chiusa proprio per evitare che questo succedesse, quindi non avrebbe mai permesso che la ragazza facesse una sciocchezza simile. «Camila, non dire così. Non ti chiederei mai di fare una cosa del genere!».

«Allora come posso rimediare?».

Shawn avrebbe voluto dirle di troncare con Trevor, ma sapeva che non sarebbe stato giusto. Scrollò le spalle. «Non c'è niente da fare, Mila. Ho solo bisogno di un po' di tempo per riordinarmi le idee. Non so se te ne sei accorta, ma sono un disastro ora, emotivamente parlando. Dammi qualche giorno e sono sicuro che tutto tornerà alla normalità».

La ragazza aveva dipinta in viso un'espressione confusa. «Questo significa che siamo ancora amici?» chiese mentre si asciugava le lacrime.

«Suppongo di si».

Il ragazzo non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Camila era già su di lui, mentre lo stringeva in un abbraccio saldo. Shawn però trasalì con una scossa di dolore, azione che non passò inosservata agli occhi della ragazza.

Saint Jude Institute || ShawmilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora