Capitolo 24

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"Mi ha messa in punizione!" esclamai, gettando le braccia in aria. "Punizione!"

Noah sospirò e scosse il campo. "Lo so, anche a me."

"Non abbiamo fatto altro che saltare una lezione, per quanto? Quindici minuti circa?" Sbuffai, mettendo la nota in tasca.

Noah ed io avevamo lasciato la classe per chiacchierare un po' in corridoio per non più di quindici minuti e Mr. Hughes era uscita dalla classe, percorrendo il corridoio in fretta e furia con due note in mano.

Noah abbassò lo sguardo verso di me e mi si parò davanti con un sorrisone. "Credo ne sia valsa la pena, mi sono guadagnato quindici minuti in tua compagnia."

Le mie sopracciglia si arcuarono verso l'alto e la mia bocca rimase per metà aperta, incerta sulla risposta da dargli.

"E ora passeremo un'altra ora insieme in punizione." Aggiunse, riprendendo a camminare.

Gli sorrisi. "Già, almeno non sarò sola."

"Ora dobbiamo solo sperare che non sia proprio Mrs. Hughes a controllarci durante la punizione." Borbottò.

Mi fermai. "Può farlo?!"

Si voltò per guardarmi e ridacchiò, avvicinandosi a me. "Sì, purtroppo, ma non preoccuparti, sarò lì con te." Sorrise. La campanella suonò, interrompendo il momento. "Okay, allora ci vediamo in punizione."

Si allontanò dopo avermi rivolto un sorriso luminoso mentre io mi diressi verso il mio armadietto e vidi Hayden che si aggirava intorno ad esso con una lettera bianca tra le sue mani. Sentii il sorriso formarsi sulle mie labbra mentre mi avvicinavo a lui e i suoi arroganti occhi blu, per poi strappare la lettera dalle sue mani vittoriose, come se fosse stato fiero di essere riuscito ancora una volta a scassinare il mio armadietto.

"Mi dirai mai come fai ad aprire il mio armadietto?" chiesi.

Lui sorrise e si appoggiò ad esso con una spalla. "Tu che pensi?"

Sbuffai e roteai gli occhi. "Non avrei dovuto nemmeno chiedere."

"In realtà, guardo all'interno per vedere se trovo qualche mio ritratto." Sorrise.

Mi accigliai. "Non credi che questa cosa stia diventando un po' datata?"

"Non credo che possa mai diventarlo, pasticcino."

"A volte proprio non ti sopporto."

"E altre volte invece ti addormenti accoccolata a me."

Mi morsi la lingua per evitare di rispondere e ritornai alla mia lettera. Come al solito, mi rallegrava e mi faceva dimenticare che fossi anche minimamente irritata.

Cara bellissima,

so che sei speciale.

La tua risata è speciale, fa sparire qualsiasi dubbio e allontana qualsiasi paura. Quando la sento, è come se avessi un raggio di sole solo per me, da tirare fuori in giornate particolarmente tristi, quelle stesse giornate in cui ti vedo andare in giro con lui.

Il tuo sorriso è speciale, è l'unica luce che vedo nell'oscurità.

Il tuo corpo è speciale, le tue curve sono come dolci colline che mi conducono nel mio posto preferito. Le tue lunghe gambe mi fanno implorare in ginocchio perché sai perfettamente come metterle in risalto.

La tua bellezza è speciale, non ti serve alcun trucco per accentuare i tuoi lineamenti perché sono già bellissimi così ai mei occhi.

Tutto di te è speciale, ma non ci sono abbastanza fogli nel mondo per scrivere ogni cosa che ammiro di te.

Love,  Anonymous (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora