Capitolo 6

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Il mio weekend finì per essere privo di eventi, infatti mi ritrovai a guardare Netflix a letto con Bruce ed Angel. Logan e Chloe erano venuti a casa per guardare un film in compagnia, ed ero anche andata al parco per un'ora di domenica, ma a parte tutto quello, non avevo fatto assolutamente nulla.

Fortunatamente, ero riuscita ad affrontare la giornata senza addormentarmi durante una delle lezioni ed ora mi dirigevo fuori dalla classe d'inglese e verso l'uscita della scuola.

"Hey, Reagan, aspetta un attimo!" Mi chiamò Noah, prendendo velocemente le sue cose per poi correre verso di me. Mi fermai e lo aspettai con un sorriso, che lui ricambiò mentre mi raggiungeva. "Dove vai così di fretta?" Mi chiese.

Ridacchiai. "E' lunedì, volevo uscire di qui il prima possibile."

Noah fece una risatina e mi rivolse un altro sorriso. "Non ti biasimo, ma pensavo di averti fatto qualcosa, sembravi infastidita a lezione."

Scossi il capo. "No, per niente. Anzi, sei stato l'unico che ha reso la lezione tollerabile."

Mi sorrise, i suoi occhi marrone chiaro brillavano nel corridoio scarsamente illuminato. "E' decisamente bello sentirtelo dire."

Gli sorrisi di rimando, ma il rossore che iniziò a comparire sul mio volto mi costrinse a guardare altrove.

"Sai, hai proprio un bel sorriso." Mi disse, complimentandosi e cercando di catturare il mio sguardo.

Continuai a guardare altrove dal momento che il mio volto era rosso almeno tanto quanto il naso di un clown, e mi misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Grazie."

Prima che riuscisse a rispondere, sentii qualcuno chiamarlo a gran voce dalle nostre spalle.

"Noah!"

Guardai alle nostre spalle e vidi due ragazze che si dirigevano verso di noi. Noah smise di camminare e sorrise cortesemente ad entrambe.

"Ciao Emma, Izzy." Le salutò, guardando prima una e poi l'altra. "Come va?"

"Scusa se ti disturbiamo, ma abbiamo una domanda circa la serata in cui si terrà il consiglio di classe." Disse Izzy.

Noah si voltò verso di me con un sorriso dispiaciuto. "Mi dispiace, ma dobbiamo davvero discuterne... ci vediamo in classe domani."

Annuii verso di lui ed iniziai a camminare di nuovo con un sorrisetto leggero. "Certo, a domani!"

Continuai a camminare, dirigendomi verso il mio armadietto, cercando di comprendere Noah. Era un ragazzo molto dolce, ma non mi faceva sentire come il ragazzo che scriveva quelle lettere. Nessuno ci era riuscito. C'era qualcosa nell'intimità di quelle lettere che nessuno riusciva ad imitare.

Avevo pensato più volte a come potesse essere uscire con Noah, ma era difficile immaginarlo dal momento che non lo conoscevo poi così bene. Eppure, non ero riuscita nemmeno una volta ad ignorare quanto fosse attraente e quanto lo fosse anche la sua personalità.

I miei pensieri vennero interrotti quando vidi Hayden al mio armadietto, il che fu abbastanza per mettermi di cattivo umore. Ciò che mi infastidiva ancora di più era che non fosse solo.

Aveva una ragazza premuta contro l'armadietto, le loro labbra erano intrecciate in una focosa battaglia per la supremazia a cui il mio povero armadietto aveva dovuto assistere. Il fastidio mi inondò e andai verso di loro con braccia conserte e rabbia che sprizzava da tutti i pori. Picchiettai il piede velocemente sul pavimento mentre aspettavo che notassero la mia presenza e si staccasse dalla povera ragazza che stava patendo quelle sofferenze.

Love,  Anonymous (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora