La Ami?

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Aesile si siede, posa addirittura persino la bacchetta e osserva Serghef sedersi davanti a lei.
-hai detto che mi avresti dato delle spiegazioni.
-ho detto di sederti che avremmo parlato, non ho mai detto che ti avrei dato delle spiegazioni.
-tolgo il disturbo, è stato un errore venire-dice Aesile innervosita mentre si avvicina alla porta per andarsene.
-aspetta, dobbiamo parlare di Malachia.
Nel sentire queste parole Aesile non può far altro che restare, è venuta per uno scopo e per questo deve rimanere.
-cosa ha in mente?
-non lo so, ma sicuramente vuole farvela pagare. Sa che siete più forti di lui, ne ha avuto diverse dimostrazioni.
-e quindi cosa pensi farà?
-ci ingannerà, la prima cosa che farà sarà cercare di metterci l'uno contro l'altro.
-metterci??? Serghef cosa ti fa pensare combatterai con noi? Cosa ti fa credere che appena messi i piedi a palazzo Arodeb non ti farà uccidere? Cosa ti fa pensare non ti ucciderò io, qui, adesso!
- non ne saresti capace. Insieme siamo più forti e questo Malachia lo sa.
-ci ucciderà uno alla volta? Quando siamo da soli o deboli?
-non credo, non è il suo modo di operare. Cercherà di ucciderci tutti insieme, però prima avrà fatto si che ci odiamo a vicenza.
-questo non succederà!-dice con voce ferma e sicura Aesile, poi cambia espressione e preoccupata continua-pensi farà del male a mia figlia?
-la ami?
-certo che la amo, più della mia stessa vita!
-bene, tua figlia non verrà uccisa, o almeno, non per prima. Ha visto quanto tu e Ide vi amiate e quella bambina è il vero e proprio frutto del vostro amore. Sta attenta però, potrebbe essere cambiato.
-Andiamo Serghef, andiamo a palazzo, dobbiamo ammazzare Malachia.
Serghef si alza di scatto pronto a partire, uscito da casa sua lo vede Ide.
-sono fiera di te mio sole e mia luna-dice Ide.
Aesile non risponde, si limita a baciare Ide, poi si gira.
-Serghef, capirai che non posso fidarmi di te.
-si fai quello che devi fare.
Così Aesile allunga la bacchetta verso i polsi di Serghef e gli blocca le mani.
Ide, Aesile e Serghef (incatenato) si dirigono nuovamente verso Aliat.

Nel frattempo Arogan e Aeside stanno pensando a come aiutare i loro genitori. In camera di Aeside, Arogan è seduto su una sedia non molto composto e Aeside è seduta nel pavimento, anche lei incurante delle regole con le gambe stravaccate e la testa appoggiata al letto mentre osserva il tetto.
-hai mai pensato a quanto siano forti i nostri genitori?
-che Arogan?
-no dico, i tuoi genitori ti avranno raccontato qualche aneddoto.
-non ho voglia di scherzare.
-lo faccio per smorzare la tensione.
-comunque si Arogan, e per quello che so posso dire con sicurezza che Serghef è pericoloso.
-sei tanto preoccupata?
-si Arogan si, scusa se sono così sgorbutica oggi.
-so cosa ti serve, andiamo un po in giro.
-e se tornassero e noi non siamo qua?
-stai diventando noiosa!-esclama Arogan ridendo.
-ehiii!
Aeside e Arogan si alzano e punzecchiandosi scendono le scale dirigendosi verso il portone per uscire da palazzo.
Appena fuori dal castello Aeside viene assalita da una strana sensazione, così tanto strana che gli gira la testa e si dove sedere.
-Arogan c'è qualcosa di strano!
-ma quelli non sono i tuoi genitori??-dice Arogan che si è accorto di delle figure familiari all'orizzonte.
-Andiamo immediatamente Arogan!!

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