VM 18
"Scusa per ieri sera."
"Non importa."
Eravamo stesi a letto con le gambe attorcigliate le une nelle altre. Lui mi stava accarezzando il fianco destro, rimasto scoperto dopo che ci eravamo spogliati per fare l'amore, mentre io continuavo a guardarlo negli occhi, un po' per cercare di rassicurarlo e un po' per cercare di capirlo.
La sua giornata non era stata delle migliori, l'avevo intuito dalle innumerevoli porte sbattute nel corridoio e dalla poca voglia che aveva di parlarne."Non la sentivo da due giorni, ho dovuto risponderle..."
"Va bene, capisco." cercavo di dirgli con tutta la serenità possibile.
"Davvero?" chiese stupito.
"Si, non te lo direi altrimenti."
"Sei andata un po' avanti con la tesi?"
"Oh, ti prego eh..." risposi sbuffando e dirigendomi verso il bagno.
"Cosa?" urlò lui per raggiungermi anche da dietro la porta.
"Non stressarmi!" esclamai uscendo.
"Ma chi ti stressa? Chi?" domandò sarcastico alzandosi dal mio letto.
"Dai..."
Continuava ad avvicinarsi a me, abbracciandomi e baciandomi in mille modi diversi.
"Domani mattina abbiamo organizzato una colazione per tutti, te ne ha parlato tuo padre?"
"No, non parlo con lui da giorni." risposi sbuffando.
"Allora ti invito io." asserì stringendomi ancora più forte, facendo aderire la sua pelle alla mia.
"Ma per tutti chi?" chiesi un po' confusa.
"Noi quindici che siamo rimasti in questo enorme palazzo, ci vieni?"
"Solo ad una condizione..."
"Tutte queste condizioni...mi farai impazzire." sussurrò mordendomi leggermente il lobo dell'orecchio.
"Rimani qui questa notte." dissi girandomi e trovandomi faccia a faccia con lui, pronta a baciarlo.
"Rimango?" chiese iniziando a baciare la pelle del mio collo, sussurrando ripetutamente 'Rimango?'.
"Rimani..." gli risposi ricambiando le sue attenzioni.
La passione si accese di nuovo tra noi: lui desiderava il pieno controllo di ogni mio movimento e sussulto.
Mi bloccò i polsi, tenendoli saldamente con una mano sopra la mia testa mentre io ero stesa sul letto e lui sopra di me.
Muoveva l'altra mano esplorando tutte le zone più sensuali del mio corpo, soffermandosi prima sul monte di Venere e poi dirigendo le sue attenzioni alla parte più umida del mio organo. La sua bocca disegnava la "Notte stellata" di Van Gogh attorno ai miei capezzoli ed io ad ogni suo movimento mi inarcavo sempre di più, godendomi quell'attenzione e quel senso di trasgressione.I suoi gesti si intensificarono sempre di più finendo per provocarmi uno degli orgasmi più intensi e dolci che avessi mai provato.
Quando riaprii gli occhi lo vidi vicino al mio viso e potei osservare il suo sguardo compiaciuto e soddisfatto prima di accorgermi anche della sua profonda e decisa erezione.
Invertimmo le nostre posizioni ed io mi misi in mezzo alle sue gambe per gustare con la bocca il prodotto del mio intenso orgasmo.Non appena appoggiai le labbra sulla pelle scura del suo membro lo sentii sibilare e mormorare un timido 'si'.
Mi avvicinai di più, mettendomi sempre più comoda, e schiusi di più le mie labbra ospitando in buona parte la lunghezza del suo pene.
Lasciai, per un primo momento, che lui impugnasse la mia chioma e guidasse i movimenti della mia nuca secondo le sue preferenze, poi raggiunsi la sua mano con la mia, portandola ad accarezzare il mio seno.
Variai il ritmo scelto da lui e lo sentii ansimare sempre più velocemente finché non mi riprese la testa con la mano per avvertirmi del suo orgasmo imminente. Scostai la bocca avvicinando il mio petto e continuai a massaggiare la sua intimità con la mano, tenendo fisso lo sguardo nel suo.
Dopo poco vidi la sua espressione cambiare e sentii il calore del suo orgasmo colare tra i miei seni candidi. Lo guardai sorridendo e dopo qualche secondo lui fece lo stesso, seguendomi poi sotto alla doccia.Ci svegliammo presto, quando ancora la luce era soffice e filtrava appena da dietro il tendaggio scuro delle finestre.
Lui si svegliò poco prima di me e rimase fermo ad osservarmi mentre anch'io iniziavo ad aprire gli occhi."Buongiorno." esclamai stiracchiandomi un po'.
"Buongiorno." ripetè lui iniziando ad alzarsi dal letto.
"Dove vai?" chiesi un po' stranita.
"Devo andare a cambiarmi, ci vediamo giù tra una ventina di minuti, va bene?"
"Mmmh...va bene." risposi avvicinandolo a me per lasciargli un bacio caldo e dolce.
"A dopo." mi disse uscendo rapidamente dalla mia camera.
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LA MIA QUARANTENA CON TE
FanfictionEva, una giovane studentessa di giurisprudenza e figlia di una guardia di sicurezza della scorta di Giuseppe Conte, si ritrova bloccata a Palazzo Chigi durante la quarantena imposta dal Premier. L'attrazione tra i due è subito palpabile, complice l...