↬Cap. 21↫

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Era corsa via.

Allyson non aveva letteralmente guardato in faccia nessuno ed era scappata col cuore a mille, seguita dal suo nome chiamato a gran voce da qualcuno dei ragazzi.
Si era coperta come meglio poteva, afferrando dal camerino la sua felpa nera, tirandosi su il cappuccio e mettendosi la mascherina che aveva usato quella mattina stessa.
Non era più una trainee qualunque. Ora era riconoscibile e non poteva permettersi di andarsene in giro col viso completamente scoperto.

Uscì di corsa dall'edificio senza una destinazione precisa. Il vento fresco della sera le accarezzò in modo gentile la pelle scoperta tra frangia e mascherina facendola rabbrividire.

Improvvisamente i rumori della città di Seoul le inondarono l'udito: le auto nel traffico e il vocio delle persone affollavano le strade.
Ma Allyson sentiva tutti i suoni distanti e ovattati. Neanche quel posto gremito di gente riusciva a toglierle di dosso la sensazione di solitudine che aveva annodata allo stomaco.
E così si avviò per diversi metri a testa bassa analizzando il marciapiede grigio sotto di lei e le sue scarpe che avanzavano incerte un piede dopo l'altro.
Un singhiozzo le abbandonò le labbra: si sfiorò le guance scoprendo solo in quel momento di star piangendo. Allyson si chiese quando avesse iniziato.

La testa le scoppiava: troppe immagini le erano state immesse all'interno quel giorno.
Rivedere BamBam l'aveva destabilizzata per l'ennesima volta.

Per non parlare di cosa era accaduto con Changbin...

Il ragazzo l'aveva presa alla sprovvista: tutto si sarebbe aspettata quel giorno tranne quello.

Si portò le dita alle labbra, le mani che le tremavano: la sensazione della bocca del ragazzo sulla sua -la percezione di qualcosa di morbido e caldo che le si era posato sul viso per pochissimi secondi- era ancora vivida, intrappolata nei suoi sensi.

Un tocco che, nonostante lo scatto rapido che Changbin aveva fatto per afferrarla, era stato gentile.

In quel singolo istante il suo cervello fece un viaggio a ritroso di tutto ciò che era accaduto in quei due mesi. Il ragazzo con lei si era comportato proprio così: delle volte l'aveva colta di sorpresa, ma in qualsiasi sua azione era stato sempre cauto, impacciato e timido.

Al centro di tutta la confusione che regnava nella sua mente Allyson in quel momento riuscì a vedere finalmente qualcosa di distinto e visibile, come una persona immobile in mezzo ad una folla in tumulto.

L'unica pedina bianca della scacchiera. L'unica certezza.

Era un'evidenza che non l'aveva mai toccata sino a quel momento. Eppure era sempre stata lì ad accompagnarla durante tutte le sue giornate.
Allyson quasi si sentì stupida per non averlo capito prima.
Deglutì a vuoto e finalmente lo ammise a sé stessa:

Changbin le piaceva.

Ogni volta che arrossiva a causa sua, che si comportava in modo strano, che si incantava nel guardarlo: Allyson adesso comprendeva perché davanti a lui facesse così.

D'innanzi ad una consapevolezza del genere però la ragazza non fu per nulla felice: dall'ultima volta che Allyson aveva provato qualcosa per qualcuno aveva completamente perso la fiducia in chiunque.

Dubitava delle promesse che le venivano garantite.
Stentava persino a lasciarsi andare ai fatti, proprio come quello che le era appena capitato.

Insomma: perché Changbin l'aveva baciata? Voleva mantenere la farsa con BamBam del fatto che fosse il suo finto ragazzo? Oppure magari era realmente interessato a lei?

E se -prendendo per veritiera quest'ultima supposizione- fosse successo di nuovo? Se in futuro Changbin si fosse comportato allo stesso modo del tailandese?

Stay here | Seo Changbin IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora