Capitolo 7

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Diana
Guardo il mio sfidante sciogliere i muscoli, è magro ma muscoloso al punto giusto; sicuramente non posso competere in forza, perciò, ho intenzione di mostrare a tutti la mia velocità.
'Ragazzi se dovete sfidarvi, fatelo equamente. Il primo che segna nella porta avversaria vince' spiega il capitano e il resto dei ragazzi,  annuiscono di rimando.
'Per me va bene, può iniziare la mocciosa' mi guarda sorridendo malefico. Quello sguardo non promette nulla di buono, ma infondo, è fatto così.
Sono sicura di poterlo battere, se c'è una cosa che ho capito, è che ragioniamo sulla stessa lunghezza d'onda, e quindi, mi basterà solamente giocare d'anticipo.
'Possiamo iniziare Mark' arresto il pallone di cuoio ai miei piedi, e attendo il via.
'Benissimo, allora potete partire, avete due minuti di tempo!' Esclama ad alta voce per farsi sentire.
Tutto comincia, e prima che possa anche solo pensare a qualcosa, scatto velocemente in avanti andandogli incontro per superarlo e segnare.
'Non credere sia così facile' mi sbarra la strada e tra noi, inizia una vera e propria guerra per chi deve mantenere il possesso.
Le nostre spalle entrano in contatto, ed essendo più forte di me, mi sbatte per aria rubando la palla da sotto ai miei occhi.
Mi rialzo velocemente, e visto che vuole giocare duro, utilizzo una mia super tecnica difensiva.
'Ira del tornado!' circondo Caleb correndo velocemente attorno al suo corpo, e dato che non può muoversi da nessun lato, rubo la sfera ai suoi piedi e sfreccio verso la sua area.
'Ti credi forte?' Entra in scivolata da dietro, ma riesco a deviarlo per un soffio.
'Volevi spezzarmi un piede brutto idiota?' E più che una domanda, sembra un'affermazione.
'Se serve a farti stare un po' zitta, ben che volentieri' mi sbatte in faccia una chiara provocazione a cui non do peso.
'Cosa c'è non parli più?' Ci alterniamo a vicenda, la sfera passa continuamente tra i miei piedi ed i suoi.
'Pensa a giocare Stonewall' gli rispondo con la poca calma rimasta.
'Sei ridicola, tutto qui quello che sai fare? Davvero pensi di potermi superare? Hai una tecnica molto prevedibile, non hai forza fisica e ti tocca ricorrere a colpi speciali per fronteggiarmi, perché da sola saresti spacciata' inizia il suo discorso a voce bassa per non far sentire agli altri.
'Adesso pivella, ti faccio vedere come si gioca a calcio' conclude spingendomi via dal suo corpo aggressivamente, correndo come un pazzo per andare in rete e vincere la sfida.
'Non mi arrendo così facilmente, nessuno mi insulta così e la passa liscia!' Urlo e il fuoco divampa nei miei occhi, sono determinata a fargli vedere chi comanda.
Arrivo dov'è messa la rete posizionandomi davanti ad essa.
'Cosa stai facendo?' Sembra non capire quello che intendo fare.
'Semplice, gioco d'azzardo' sorrido sghemba e gli faccio cenno di tirare verso di me.
'Vuoi davvero provare a parare un mio tiro? Eccoti servita!' Prende la rincorsa e colpisce con il suo piede sinistro, mettendo in esso tutta la sua forza fisica.
'Ora tocca a me' aspetto che arrivi nel posto giusto e con eleganza spicco un salto.
'Morsa del ghepardo!' La rinvio con il piede destro, deviando la traiettoria.
Faccio un sospiro di sollievo troppo velocemente perché, non faccio in tempo ad alzare lo sguardo, che quella fottuta testa pelata arriva a prenderla al volo mandandola di nuovo nella mia direzione. Provo a pararla, ma è davvero molto difficile.
Sento le mani nude bruciare a contatto con il cuoio ormai riscaldato, chiudo gli occhi per il dolore e quando finalmente riesco nel mio intento, li riapro.
'Ragazzi i due minuti sono passati da un pezzo, direi che la sfida finisce in parità!' fischia Jordan per farsi notare.
'Già, ma non finisce qui' risponde il ragazzo davanti a me, abbassando lo sguardo sulle mie mani.
'Quando vuoi' acconsento velocemente, dato che ho l'urgente bisogno di acqua fredda sulle scottature.
'Ragazzi ma siete stati fantastici, Diana sei fortissima in difesa! Scommetto che giocavi lì!' Esclama Evans più entusiasta anche di noi.
'Sì, era quello il mio ruolo. Ragazzi, se non vi dispiace parliamo sta sera, vado prima a farmi una doccia' liquido di fretta e furia i miei amici andando verso il retro dell'edificio.
Apro il rubinetto e pian piano ci infilo sotto le braccia; stringo i denti a causa del dolore, avrei dovuto farlo segnare, mi sarei risparmiata queste sofferenze: maledetto orgoglio.
'Prendi questo' mi giro sentendo una voce, e afferro al volo un tubetto di metallo.
'È così te ne sei accorto' osservo il rasta guardami con apprensione.
'Non mi sfugge niente, sei stata un'incosciente' mi rimprovera, e nonostante io prima l'abbia risposto male, ora è qua per aiutarmi.
'Mi dispiace per prima, ma ero seria quando ho detto quelle cose... mi da fastidio tutta questa preoccupazione, posso difendermi da sola' gli spiego il mio punto di vista senza spingermi troppo nei particolari.
'Inizio a pensare che tu nasconda qualcosa' ammette alzando un sopracciglio.
Da parte mia ottiene solo una veloce scrollata di spalle; lo ringrazio per la crema e subito dopo, mi incammino verso la mia stanza.

Questa giornata ce l'ha con me dato che, apro la porta e sul letto, ci trovo il mio peggiore incubo.
'Che ci fai in camera mia?' Chiedo spalancando gli occhi.

'Oh, vedo che il tuo fidanzato ci ha già pensato' mi indica con l'indice l'oggetto di metallo poggiato sul tavolo, mentre io inizio a spogliarmi

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'Oh, vedo che il tuo fidanzato ci ha già pensato' mi indica con l'indice l'oggetto di metallo poggiato sul tavolo, mentre io inizio a spogliarmi.
'Non mi dire, per la prima volta in vita tua, hai pensato a qualcun altro prima che a te stesso... wow' lo prendo in giro prima di sedermi affianco a lui.
'Non farti film, sono venuto qua solo per prenderti in giro' cerca di abbindolarmi, ma non credo ad una sola parola.
'Non avevo dubbi' faccio finta di nulla stendendo la schiena sul materasso.
'Comunque evita di spogliarti davanti a me, tu non mi piaci' si alza per voltarsi verso di me.
'Proprio perché non ti piaccio, e so che non hai cattive intenzioni, mi spoglio. Ora se non ti spiace vorrei andare a fare un bagno caldo perciò, ciao, ciao Caleb' mi alzo spingendolo via con le braccia.
Chiudo la porta alle sue spalle e prima di accasciarmi per terra, tiro un bel sospiro di sollievo.
Che giornataccia.

Spazio Autrice
Alla fine ho deciso di pubblicarlo ora e non sta sera; scusate gli errori, lo rileggo appena ho un po' di tempo per correggerli.
Spero vi piaccia.
È stato un pareggio, ma la guerra tra i due è appena iniziata, cosa succederà?
E poi, una sorta di preoccupazione da parte di Caleb?🤔
A presto!

Niente è come sembra - Caleb StonewallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora