Capitolo 14

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Caleb
Questa mattina, quando sono entrato nella camera di quella mocciosa, ammetto che è stata davvero furba.
Non solo ha imbrattato sua cugina, ma anche se stessa: credeva davvero di farla franca con Caleb Stonewall?
Questa notte quando è entrata di soppiatto, ho solo fatto finta di dormire, in realtà ero completamente sveglio. Pensavo andasse alla ricerca delle sue foto, invece, ha fatto peggio di quanto immaginassi.

Una degna rivale, non c'è che dire.

Ed inoltre, il colore azzurro è rimasto nel mio ciuffo, indelebile, come a ricordarmi di quanto successo.
Mi guardo allo specchio e con l'indice, sfioro le labbra, quelle che stanotte sono state baciate da lei; è stato strano, non brutto, solo diverso da tutti quelli che ho sempre ricevuto.
Sono stato in silenzio, non mi sono mai divertito così tanto in vita mia e ho deciso di assecondarla nel gioco, voglio davvero vedere fin dove ha intenzione di spingersi.

Diana
Soddisfatta del mio piano, durante il pranzo, mi metto d'accordo con le ragazze per una bella uscita di gruppo pomeridiana.
Abbiamo tutte bisogno di dimenticare il "bellissimo" risveglio di questa mattina.

Che sia colpa mia, è un'altra storia.

'Possiamo venire anche noi?' Chiede Shawn facendo gli occhi dolci, ma tutte scuotiamo la testa in disaccordo.
'È un'uscita tra donne, a meno che sotto non avete il nostro organo riproduttivo, dubito possiate venire' rispondo guardandoli tutti male.

Oggi non sono proprio in vena di idiozie.

'E tu che ci fai in mezzo a loro?' Spunta in mezzo quell'odiosa testa di cazzo.
'Peccato che non posso risponderti davanti a tutti' alludo indirettamente alle foto guardandolo negli occhi, per poi, prendere la mano a Celia, e uscire dall'edificio insieme a tutte le altre.
Dopo aver preso la metro, sbarchiamo davanti al centro della città, dove ci sono infiniti negozi per fare shopping.
'Io vado in quello di articoli sportivi, ho bisogno di nuovi pantaloni per la corsa, chi viene con me?' Indico l'insegna della Nike messa in alto.
'Ma ovviamente tutte, dobbiamo consigliarti quelli che ti calzano meglio!' Urla Suzette abbracciandomi stretta.
'Così poi, Jude e Caleb, non ti staccheranno gli occhi di dosso' continua con le sue strane tesi, come l'amore che loro, hanno nei miei confronti.
'Amica stai andando proprio fuori strada' me la stacco di dosso, mentre ci incamminiamo all'interno dello store.
'Benvenute in paradiso!' Grido, correndo verso lo scaffale delle scarpe da calcetto.
'Non ho mai visto una ragazza eccitarsi così tanto per degli articoli maschili' sento una voce rauca alle mie spalle.
Mi giro spaventata e davanti ai miei occhi, compaiono due ragazzi, uno con i capelli rossi e l'altro color del ghiaccio.
'C'è sempre una prima volta' alzo le spalle, notando dietro di loro, lo stand delle maglie della nazionale.
'O mio Dio, e voi che ci fate qua?' Urlano contemporaneamente la verde e la rosa.
'Che bella accoglienza, mi siete mancate anche voi' li osservo stranita, anche la blu e Silvia sembrano conoscerli.
'Ma chi cazzo sono questi due?' Parlo, stanca di questo scambio di sguardi.
'Mi meraviglio tu non ci conosca, noi facciamo parte della fortissima squadra Coreana' interviene pavoneggiandosi un'altro tipo dai lunghi capelli biondi.
'Sentite palloni gonfiati, avete un ego spropositato, peggio di quella testa pelata! Ora se non vi dispiace, vado a comprarmi la maglia dell'Inazuma per la faccia vostra' quasi li prendo a schiaffi uno alla volta.

Io lo avevo detto che non tolleravo nulla.

Caleb
'Io propongo di seguirle, non me la raccontano giusta' dice il surfista appena escono dalla porta.
'Oh, intendi farlo sul serio?' Risponde contento Jordan iniziando a saltellare in giro.
'Va bene, andiamo tutti insieme' conclude il capitano -più coglione di loro- alzandosi dalla sedia.
'Io non ci vengo' parlo alzando le spalle, non crederanno davvero che mi importi qualcosa?
'Ma come, magari entrano in un negozio di intimo... se capisci quello che intendo fratello' mi spinge con il braccio Hurley, con un sorriso che lascia poco all'immaginazione.
'Va bene, ma solo per questa volta' mi convincono le sue parole, tutto pur di vedere la Travis con quasi tutto il corpo scoperto.
Ci mettiamo in marcia, le osservo dirigersi verso la stazione, e saliamo in un vagone un po' distante dal loro per non farci scoprire.
Arrivati in centro, hanno deciso come prima tappa, un negozio di articoli sportivi: sicuramente, grazie a quel maschiaccio che si ritrovano come amica.

'Oh andiamo piccoletta, che ho fatto di male per meritarmi quel pugno?' Poco dopo, vediamo Diana completamente arrabbiata spalancare la porta dell'edificio, seguita da una nostra vecchia conoscenza.
'Brutto tulipano, insulta ancora i miei amici e quel colpo ti sembrerà una carezza, è chiaro?' Si gira, dandoci le spalle, prendendolo per il colletto della maglia.

È sexy anche quando si comporta come una pantera pronta all'attacco.

'Potreste smetterla di dare spettacolo?' Li rimprovera Byron Love separandoli con le braccia.
Spalanchiamo tutti gli occhi alla vista di quei tre insieme alle manager, e osservo l'occhialuto al mio fianco stringere i pugni, pronto ad intervenire.
'È lei, mi ha colpito appena ho nominato i due stupidi registi' spiega il diretto interessato tirandosi indietro. Quello è proprio un coglione da strapazzo: fino a due minuti prima, assomigliava ad un cagnolino che correva dalla sua padrona.
'Stonewall e Sharp, valgono tre volte te!' La sentiamo urlare di rimando, pronta ad attaccarlo di nuovo.
'Sta litigando per difendere voi?' Domanda Mark, che da come si muove, è pronto ad uscire allo scoperto se la situazione dovesse complicarsi.

Non ci credo, dopo tutto quello che le ho fatto, difende ancora il mio talento?

'Quei due non valgono proprio nulla, sono solamente dei figli di papà' lo incenerisco da lontano con lo sguardo.
In un attimo, osservo la mia nemica, liberarsi dalla presa di Victoria per colpire Torch -che non aspettandoselo- si becca un bel pugno in faccia cadendo per terra.

Decido di mettere fine a quella sorta di rissa, per il bene di Claude, perché quella nana è capace di tutto, potrebbe seriamente mandarlo in ospedale

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Decido di mettere fine a quella sorta di rissa, per il bene di Claude, perché quella nana è capace di tutto, potrebbe seriamente mandarlo in ospedale.

Anche se, dopo quello che ha detto, qualche altro cazzotto potrebbe starci.

Nonostante i miei pensieri poco ortodossi, cambio subito idea quando noto le manacce di quell'infame spingerla, per farla cadere su di lui.

Questo non doveva farlo.

Spazio Autrice
Ecco a voi la CAGATA del capitolo 14.
Poteva uscire meglio, ma sono soddisfatta del finale. Lo so che vi ho lasciate con l'amaro in bocca, tuttavia, i prossimi capitoli ne varranno la pena: ho in serbo tantissime novità.
-Cosa succederà nel prossimo capitolo?
-Caleb prenderà il posto di Paolo lo stupratore?
Ma soprattutto, ha mostrato i primi segni di gelosia?
A presto, la vostra stefy!❤️

Niente è come sembra - Caleb StonewallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora