Capitolo 23

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Diana
Strani eventi catastrofici, hanno fatto infortunare alcuni giocatori della Nazionale Italiana, e il loro allenatore -sicuramente ideatore di tali spiacevoli incidenti- ha proposto una sfida a Paolo. Se perderanno, la sua squadra, verrà sostituita per dare spazio ad un'altra, creata appositamente da quell'essere spregevole. Il capitano, insieme a tutti gli altri -tra cui anche Caleb- si sono proposti di prendere il posto dei calciatori che si sono fatti male.
C'è solo un problema: anche volendo, giocherebbero comunque in dieci contro undici.
'Un momento, come ho fatto ad essere così stupido? Abbiamo Diana, sa giocare in difesa!' Esclama Jude, guardandomi con fare pregante.
Indietreggio di qualche passo, strabuzzo gli occhi incerta; una cosa è giocare per divertirsi, un'altra è nell'avere una così grossa responsabilità sulle spalle.
'Non posso farlo, non sono brava quanto voi' metto le mani davanti al corpo, ho troppa paura di fallire.
'Non dire sciocchezze, hai eguagliato tranquillamente il mio talento, puoi benissimo scendere in campo e sfidare quelle brutte facce di cazzo!' Stonewall sembra davvero arrabbiato per la mia codardia, il tono di voce con cui urla, mi ha destabilizzata.
'Ti prego, sei la nostra ultima speranza' anche la "meteora bianca" mi spiazza del tutto. Abbasso la testa, e chiudo gli occhi: sarebbe una grossa opportunità per riscattarmi dagli errori del passato, sarebbe anche la prima volta, che agisco per qualcun altro a fin di bene, invece che per me stessa.
'Va bene, accetto' apro le palpebre, e dopo un lungo sospiro, stringo i pugni dandomi coraggio.
Ci incamminiamo tutti insieme per recarci al campetto, dove si disputerà l'avvincente sfida. Non vedo l'ora di guardare in faccia quest'uomo di cui ho così tanto sentito parlare, solo ed unicamente per fargli capire quali talenti è riuscito a farsi soffiare da sotto il naso.

Ed eccolo lì, in tutta la sua elegante "bellezza", pronto ad alzare l'ascia di guerra pur di ottenere i suoi sporchi scopi.
'Quindi alla fine avete deciso di giocare lo stesso' solo il suono della sua voce, mi provoca un immenso ribrezzo, figuriamoci quando si volterà per mostrare il viso.
'Tuttavia, ci deve promettere che se vinceremo, ci ridarà i nostri posti da titolari' dice il capitano italiano, chiudendo la mano a pugno sul petto, mettendo così in gioco il suo onore.
'Certo, ma loro cosa c'entrano?' Chiede quasi facendo il finto tonto della situazione, come se non lo sapesse.
'Vuole davvero far credere che non li conosce? Andiamo si giri e facciamo la finita' mi intrometto al posto di Mark -che stava per intervenire- scocciata dal finto comportamento del "dittatore" di fronte a noi.
'Mi piace la nipote del vostro allenatore, bella tosta come qualcuno di vostra conoscenza. Non mi sorprenderei se quei due andassero d'accordo...' finalmente si gira, mostrando quei suoi terrificanti occhiali da sole, e con il dito indice, indica la testa pelata al mio fianco.
'E così siete tornati da me, le mie creature migliori' li sfida tutti e tre con lo sguardo, ed in particolare, noto il rasta indietreggiare di un passo leggermente spaventato.
Dalle sue spalle, compare il sosia di quest'ultimo, presentandosi con il nome di Giulio Acuto, e quasi non gli scoppio a ridere in faccia per il suo fallito tentativo di imitarlo.
'Mi dicono che hai una tua personalità' lo prendo in giro non trattenendo più le risate, e noto con la coda dell'occhio, un piccolo sorriso comparire sulle labbra della testa d'ananas.
'La somiglianza è impressionante' continuo osservando anche tutti i minimi particolari.
La partita ha finalmente inizio, e per qualche strano motivo i ragazzi, hanno deciso di non passare la palla al numero otto.
Caleb sarà sicuramente poco affidabile, ha un carattere difficile da decifrare, spesso preferisce allenarsi da solo piuttosto che con i suoi compagni, ma metterei -anche adesso- la mano sul fuoco quando penso, e sono sicura, che non tradirebbe mai il gioco che ama.

Quel coglione di Giulio, non solo ha copiato l'estetica del nostro regista, ma anche le sue tecniche ed il modo di giocare: hanno davvero sorpassato ogni limite.
'Paolo, lascia che Jude amministri la difesa, è l'unico che conosce le strategie di Ray Dark!' Urla, forte e chiaro il nostro capitano dalla sua area rettangolare.
Il diretto interessato subito acconsente, ma le abilità del nostro sfidante, sono più forti del previsto; David, si lascia facilmente ingannare e la palla, finisce sui piedi di Diamante.
Questa volta, non ho la benché minima voglia di restare a guardare, ho intenzione di giocare al pari del loro livello mondiale, e per farlo, non mi resta che dimostrare tutte le mie qualità difensive. La copia del moscone, è furba -anche troppo- ma la vita, mi ha insegnato che anche il più spietato giocatore, ha un punto debole.
'È perso nei suoi pensieri, devo aiutarlo' parlo con me stessa guardando l'occhialuto, non sembra essere nemmeno lui da come si comporta.
'Non puoi rimanere sempre sepolto nel passato! Mi stai facendo imbestialire, noi non siamo i suoi burattini, né tantomeno le sue creature, ora basta!' Una cresta bianca e castana corre nella sua direzione, ed entra in scivolata facendolo letteralmente volare per aria: credo di non averlo mai visto così arrabbiato.
'Ma che ti prende?' Sharp guarda con occhi sbarrati, nessuno lo aveva mai visto in queste pessime condizioni. Proprio l'interpellato si gira, e con sguardo di pietra, osserva uno per uno tutti i suoi nemici: come un ghepardo, pronto ad azzannare le sue prede.
'Finalmente sei uscito allo scoperto' Samford sembra avercela particolarmente con Caleb.
'Sapevo che ci avresti tradito, passando dalla parte di quel mostro' continua il discorso, e per poco, non gli inveisco contro: come fa a non vedere la sua determinazione?
Il suo sguardo argenteo attento, le sopracciglia aggrottate... chiunque noterebbe la sua passione per questo sport.
'Ti sei fatto un'idea sbagliata fratello, io non mi sono avvicinato a Dark perché volevo unirmi a lui, che sia chiaro una volta per tutte' Risponde con estrema calma, e davvero non riesco a capire come faccia.

Niente è come sembra - Caleb StonewallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora