Capitolo 1

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È il primo giorno di scuola e io già balzo…

Ma chi ha voglia di alzarsi presto la mattina per andare ad apprendere un mucchio di cose inutili e noiose?! Di certo non io.

Lo so, ho promesso a mia mamma che quest'anno non avrei balzato, però non ce la faccio, la scuola è un ambiente brutto e oppressivo, pieno di gente che giudica e commenta, soprattutto quando si tratta di me.

Sono abbastanza alta, ho i capelli tinti di un bellissimo lilla chiaro tendente al biondo e gli occhi verde chiaro che trucco con ombretto nero e marrone e matita marrone. Normalmente sono vestita di nero oppure di colori scuri, io odio tutto ciò che è colorato, non so perché ma ho smesso di apprezzare i colori. Oggi per esempio indosso i miei amati jeans neri, una maglietta corta nera stra-figa con scritto LIKE A BOSS in bianco, una felpa chiusa nera con un fulmine oro, le mie amate vans nere, un cappello nero e il mio zaino-borsa eastpak versione sushi. Non amo gli accessori ma non tolgo mai i miei orecchini neri con scritto I HATE THE SUN il bracciale grigio col simbolo di batman nero del mio ex Luke e un bracciale con le borchie oro.

La gente passa il tempo a fare commenti banali sui miei capelli, sul mio, bellissimo, abbigliamento… su tutto. È questo il principale motivo per cui balzo, odio essere al centro dell'attenzione e a scuola lo sono sempre.

La mia unica fonte di salvezza è la mia migliore amica Greta.

È una ragazza tenerissima, bionda con le punte di un fucsia scuro, occhi azzurro-grigi, labbra carnose, fisico da top model… insomma è perfetta.

Ci siamo conosciute in prima superiore, quando ancora avevo i capelli castani e usavo gli abiti colorati. E nonostante i miei cambiamenti nei successivi cinque anni lei continua a starmi accanto.

Vi starete chiedendo cosa mi abbia fatto cambiare radicalmente… beh il divorzio dei miei mi ha distrutta, in quel periodo sapevo che le cose stavano andando male tra i miei però non pensavo così tanto male. Quando ci dissero che avrebbero divorziato io iniziai a non voler più stare con nessuno, nemmeno col mio ragazzo, che decise di mollarmi, mi resi conto dopo che l'unica cosa che volevo era un abbraccio, che non arrivò da nessuno se non da Greta.

Mentre cammino nel grande parco della mia città, non so se ne avete mai sentito parlare, si chiama Central Park, sento il telefono che mi vibra in tasca… guardo il display e vedo la foto della mia sempre sorridente migliore amica.

"Pronto?" dico con una falsa allegria

"Ehi ma dove sei? Non puoi balzarti anche il primo giorno!"

"Ah no? Tu guarda è esattamente quello che sto facendo"

"Dai Oli, non puoi farmi questo, c'è Matthew all'entrata non posso passargli accanto da sola"

"Ommioddio Gre… sei in quinta superiore ce la puoi fare!!!"

"Uff… Vieni per l'intervallo?"

"Non so, vedremo." e attacco.

Sono passati cinque anni e Greta ha ancora una cotta per Matthew Espinosa un ragazzo a parer mio carino a sentir lei un dio. Quando le chiede del materiale a lezione lei diventa rossa e inizia a balbettare parole incomprensibili.

Sto armeggiando col cellulare quando mi ritrovo praticamente spappolata al suolo

"Ehi sta attento coglione" dico alla persona che mi ha fatta cadere

"Non ero io quello che guardava altrove"

"Beh parliamone, se avessi guardato dove andavi non mi saresti venuto addosso con quel cazzo di skateboard."

You saved me||Carter ReynoldsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora