- un'altra farfalla? -
- io amo le farfalle. - disse il verde.
- Si, ma... Ne avrai create almeno un centinaio - rise il biondo, guardando quell'espressione imbronciata ma così carina dell'altro.
- È che loro sono così belle... Possono volare, e lo fanno in un modo dolce, come se si lasciassero trasportare dal vento... Quando vedo una farfalla, la prima cosa che mi viene in mente è la libertà. Per poco, per qualche giorno o anche meno, ma le farfalle sono finalmente libere da quel bozzolo che si erano create tutt'intorno, come se avessero capito che là fuori saranno finalmente libere e felici, che non c'è nulla da temere, e uscire da quel guscio costa davvero poco. Non la trovi una magnifica metafora della vita umana? Un ragazzo timido che esce dalle sue mura, o qualcuno che riesce a superare brutti momenti... Io lo trovo fantastico. -L'espressione sul volto di Katsuki era completamente confusa. Ma non era una confusione in senso negativo, era solo perplesso. Quanto diavolo doveva pensare quel ragazzo per aver trovato una similitudine fra uomini e farfalle? Mentre chiudeva e riapriva confuso le palpebre si ritrovò a pensare che fosse davvero fortunato adesso a poter stargli accanto, stare accanto ad un ragazzo così magnifico ma dannatamente solo.
Izuku, a quanto pare accortosi della strana espressione facciale assunta dall'altro in quel momento, si affrettò a scusarsi, come suo solito.
- s-scusa è che...! Solitamente io non espongo mai i miei pensieri a qualcuno, ma con te, adesso... Io- M-mi dispiace se mi trovi strano... Scusami -
L'espressione di Katsuki non cambiò minimamente, il che fece preoccupare ancora di più il povero Izuku.
- h-hey Kacchan... Dì qualcosa... - non avvertendo una minima risposta dall'altro, la mente cominciò a frullare e girare, cercando una via d'uscita da quella scomoda situazione, ma ciò che Izuku trovò fu solo disperazione e malessere.
"Ho rovinato tutto" si disse. "Come sempre ho rovinato tutto... Dannato Izuku, non puoi stare zitto ogni tanto?! Sarà anche un sogno ma è comunque frustrante... Non voglio perdere Kacchan anche qui."
Il tocco delicato di una mano sulla sua spalla fece notare la propria presenza nella mente di Izuku, ancora offuscata da tutti i pensieri negativi e le paranoie che lo stavano affliggendo in quel momento. Quel tocco dolce fece sì che lo stato caotico della mente di Izuku se ne andasse, svuotandosi del tutto, ma non per molto. Tutto d'un tratto quella calma quiete venne infatti riempita nuovamente di sentimenti: il gesto che aveva compiuto Bakugo dopo quel tocco sulla spalla era fuori da ogni aspettativa di Izuku, il quale ora si ritrovava con la schiena sull'erba verde e candida di quel paesaggio sovrannaturale, le mani unite ed incrociate a quelle del biondo e le labbra dei due ragazzi che si toccavano. Katsuki aveva gli occhi chiusi. Izuku li aveva spalancati.
"È un sogno, è un sogno è un sogno!
Sì, Infatti è esattamente un sogno.
Eppure sembra così reale!
Ma resta comunque un sogno.
Se è un sogno, significa che le mie azioni non avranno conseguenze sul mondo reale, no? Posso fare quello che voglio, allora... Senza dovermi preoccupare di niente."Il monologo interiore di Izuku cessò di essere ascoltato quando le sue labbra si premettero con più forza su quelle dell'altro. La mano destra del ragazzo si liberò dalla presa del biondo, andando a posizionarsi lentamente sulla nuca del più grande, che spinse contro di sé.
Non c'era niente di passionale in quel bacio, l'unica cosa che voleva esprimere era dolcezza.
Chissà per quanto avrebbe ancora resistito, Izuku, senza quel bacio ora.
Ne aveva avuto bisogno, perché quella finalmente era la conferma di non essere solo il Deku che non valeva nulla in quel posto, in quel luogo incantato e fantastico, preda di quel Kacchan inesistente, ma fedele al vero Kacchan per aspetto e carattere.
Ora più che mai si sentiva Izuku Midoriya, un ragazzo apprezzato per ciò che era, e non solo una cosa vecchia e da buttare.
Chissà, si disse Izuku... se le cose fossero andate diversamente nel mondo reale, probabilmente avrebbe anche potuto avere una chance con Katsuki. Purtroppo però i fatti non potevano essere cambiati, quindi Izuku si arrese all'idea, anche perché ora aveva la possibilità di vivere in quel sogno – in tutti i sensi – magnifico, divertente e speciale.
Proprio come il suo Kacchan.Non voglio più svegliarmi.
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The Red String
FanfictionE se la leggenda del filo rosso non fosse come tutti ce l'hanno sempre raccontata? °°°°°°°°°°°°°°°° Nonostante la storia si svolga in Giappone data la provenienza dei personaggi, il regolamento scolastico e la gestione delle scuole sono come quelle...