Ormai non si poteva più dire che i due giovani andassero a degli appuntamenti. Passavano del tempo insieme, non organizzato, così che fosse tutto più spontaneo e divertente. Trovavano sempre qualcosa da fare o qualcosa di cui parlare. Ognuno dei due si godeva la presenza dell'altro, e sembrava loro più che sufficiente poter avere la compagnia dello pseudo-fidanzato per quelle ore della notte. Si divertivano, giocavano, scherzavano, si facevano i dispetti... Si sentivano bene, come mai si erano sentiti prima.
Era così bello quel posto che presto le normali otto ore di sonno non sembravano più essere sufficienti per loro. Continuavano a svegliarsi in ritardo e coricarsi prima del previsto, saltavano la cena... A malapena attendevano il pasto dopo la scuola.- Izuku, è pronto il pranzo - annunciò la madre tornata da poco tempo dal lavoro. Erano le due del pomeriggio, e del figlio non ce n'era traccia.
- Non ti sarai rimesso a dormire, spero - disse incamminandosi verso la stanza del figlio. Quando la porta si aprì con un cigolio e l'ipotesi della madre venne confermata, sbuffò. Inko non era solita arrabbiarsi, ma in quei giorni Izuku stava davvero mettendo a dura prova la sua pazienza, sembrava quasi lo facesse apposta. Si avvicinò al letto e scosse il figlio per farlo svegliare. Nulla. Sembrava un sasso.
- Svegliati Izuku! Non puoi dormire tutto il giorno, non è da te! -
Disse mentre continuava a scuotere il povero ragazzo.- hm, che vuoi - disse ancora tra la metà del sogno e quella della realtà Izuku.
- insomma, alzati! È pronto il pranzo! -
Malvolentieri il figlio si alzò, ancora assonnato, dal letto, e si diresse in cucina.
- mamma, non ho molta fame...- disse il ragazzo. La madre sbuffò: -certo che non hai fame! Ti sei appena svegliato! Devi svegliarti prima Izuku, o non sarò più la madre paziente che sono. Con questo tuo comportamento sei davvero irritante, vedi di smetterla o ci saranno conseguenze. Adesso mangia, perché io, tua madre, ho dedicato del tempo a preparare il pranzo anche per te signorino, quindi vedi di metterti quel cibo in bocca se non vuoi che sia io a farlo per te!-
Izuku, che fino a qualche momento prima era addormentato, si svegliò tutt'insieme dopo aver sentito la ramanzina della madre. Non era per niente abituato a vederla arrabbiata e per lui fu come uno shock. Si sedette silenzioso al tavolo e cominciò a mangiare. Durante quel pasto non si udì altro suono se non quello delle posate che urtavano le stoviglie.- Katsuki, svegliati brutto pigrone! -
Il ragazzo di svegliò immediatamente, dopo che la sua schiena venne a contatto con il pavimento duro e freddo della propria camera. - È da stamattina che dormi! Com'è possibile? Non sei neanche andato a scuola! -
Ahi ahi... "la vecchia" era tornata da lavoro a quanto pareva.
- Non posso mai stare male io? Non ti è neanche minimamente passata per la testa l'idea che potessi avere che so, la febbre? - protestò il figlio massaggiandosi la schiena.
- No, neanche per un istante. - ribatté la madre - e questo perché tu hai un metabolismo impeccabile ragazzo mio, hai preso da me - disse fiera -Quindi non ci sono scuse, alza quel culo da terra e mettiti subito a fare qualcosa di utile! -
Katsuki sbuffò. Non aveva voglia di ribattere, e visto che Izuku era appena scomparso dal sogno non vedeva neanche il motivo per farlo. Si alzò da terra, superò la madre urtandola con una spalla e attraversò il corridoio, dirigendosi verso il bagno pronto a fare una doccia.
Nella frazione di giornata che gli rimaneva a disposizione fece i compiti da svolgere per il giorno seguente e mangiò un panino. L'unica nota positiva di tornare a scuola sarebbe stata quella di poter rivedere il vero Izuku. Gli era mancato, nonostante vedesse molto spesso la sua figura nel sogno. Non era la stessa cosa... La figura distaccata di Izuku che vedeva nella realtà era molto più attraente, per Katsuki, di quella disponibile e aperta che aveva nel sogno. Certo, lui sentiva di amare l'izuku che tormentava i suoi sogni notturni. Però con lui era stato tutto troppo facile ed immediato, mentre con quello reale... C'era più"sfida". Lo sguardo perso che vedeva sempre nei suoi occhi era quello di un'anima tormentata. Voleva tremendamente avvicinarsi a lui, ed essere lui stesso, Katsuki Bakugo, a mandare via quell'espressione di tristezza sul suo volto, e dare di nuovo luce a quei suoi occhi verdi oramai spenti. Eppure, sapeva che non poteva farlo. Sapeva che era stata colpa sua se Izuku aveva perso le speranze in se stesso, se Izuku credeva di essere una nullità. Era stato lui, chi ora voleva salvarlo... A farlo prima cadere tra le mura di sé stesso, e fargli sigillare i portoni. Era inavvicinabile. Ormai, Katsuki sentiva che tra sé e quel ragazzo da lui tanto amato, scorreva un fiume impetuoso largo decine di chilometri, sempre in tempesta.-----------------------------------------------------------
[08/11/20]
STAI LEGGENDO
The Red String
FanfictionE se la leggenda del filo rosso non fosse come tutti ce l'hanno sempre raccontata? °°°°°°°°°°°°°°°° Nonostante la storia si svolga in Giappone data la provenienza dei personaggi, il regolamento scolastico e la gestione delle scuole sono come quelle...