-14-

300 21 5
                                    

Il giorno dopo, Katsuki pensava che si sarebbe alzato in tempo per l'orario di scuola, eppure, quando si svegliò, vide i volti arrabbiati di entrambi i genitori davanti al suo naso.
- eh? - disse con voce ancora sonnolenta
- "eh?" "EH?" Cosa diavolo vorrebbe dire "EH?" - sbottò la madre - Masaru, ti prego, pensaci tu. Io non ce la faccio più a badare questo bambino cresciuto! - si rivolse al marito con un grido disperato d'aiuto - Sicuramente è uno di quelli che a quarant'anni vive ancora con la madre! Eppure io l'ho educato bene... L'ho educato bene! - Mitsuki lasciò la stanza sbattendo la porta, esausta e con i nervi a fior di pelle.

- Katsuki. - gli si rivolse il padre. - Hai idea di che ore siano? -
- uh... Le tre del pomeriggio? -
- Bravo. Hai sbagliato solo di sette ore. -
Il ragazzo sbottò, alzando la schiena dal materasso:
- cosa?! -
Benché non fosse ancora del tutto sveglio, Katsuki realizzò che; per prima cosa non potevano essere le tre del pomeriggio perché suo padre tornava alle otto di sera a casa, e seconda cosa, anche se fuori era calata l'oscurità, era molto più bruna di quella delle otto di sera, quindi non poteva aver sbagliato di sette ore all'indietro.

- sono... Le dieci di sera? -
- Esattamente -
- perché non mi avete svegliato? -
- Katsuki, tesoro... -
Il padre si aggiustò gli occhiali sul naso con un gesto della mano.
- Quando sono tornato a casa, due ore fa, c'era tua madre che quasi pensava fossi morto. Ha detto che ha provato in tutti i modi di svegliarti, ma niente. L'unica cosa che le ha fatto distogliere la sua idea di avere un figlio morto in casa è che sentendo il tuo cuore battere si è ricreduta, anche se non del tutto... -
- in che senso non del tutto? -
- Ha detto: "non è che il nostro Katsuki si sta trasformando in uno zombie vero? Un morto ma non morto... Aiuto Masaru non voglio pensarci!" - disse imitando ironicamente la moglie.
Katsuki sospirò: - è brutta la vecchiaia -
- Katsuki, non è il momento." Tornò serio Masaru. - Si può sapere perché dormi così tanto? Ti senti male? Vuoi che chiamiamo un medico? Questa cosa non è normale! -
- No, no sto bene -
- A me non sembra -
- "Ho il metabolismo perfetto, io" -
Masaru si trattenne dal colpire con le nocche il figlio.
- Ho capito. - disse - Katsuki, so che essendo un ragazzo non vuoi parlare delle tue cose ai tuoi genitori, e lo capisco. Ma questa è una cosa seriamente preoccupante. Se c'è qualcosa, ti prego di dircelo; va bene? -
- certo. -
- bene. E adesso che fai? Mica ti rimetti a dormire vero? -
Il ragazzo non rispose.
- Se riesci a dormire di nuovo, hai qualche problema. -
Di nuovo nessuna risposta.
- comunque sarebbe sempre meglio che tu dormissi, che invece tu andassi in giro per la città di notte, da solo. Giusto? - si rivolse al figlio con aria severa e rimproveratoria.
- Dormo, padre. -
- Vedo che hai afferrato. - rise - allora ci vediamo domani. E vedi di svegliarti. -
- a domani -
Il padre sorrise dolcemente. Allungò una mano e scompigliò leggermente i capelli del figlio.
- A domani, Katsuki. -

Inko non ne poteva più di suo figlio. Anche oggi, si era svegliato alle nove di sera dopo che lei lo aveva scosso per circa mezz'ora. Continuava ad alzarsi da letto sempre più tardi, e lei temeva per la sua salute. Decise che mentre il ragazzo cenava, per quanto tardi fosse, gli avrebbe parlato.
Così fu: portato in tavola il piatto freddo e atteso l'arrivo del figlio Inko iniziò a parlare:
- non hai più una vita Izuku! Non mangi neanche più! Si può sapere che ti è successo? - sbottò la donna guardando il figlio giocare col cibo. Ma presto, data la indole pacata della madre, la rabbia e il disappunto che essa aveva accumulato in quei giorni si trasformò in preoccupazione per il figlio.
"Ciò che mi è successo è una cosa bellissima mamma, sai, non mi importa neanche più di mangiare o bere, vorrei solo dormire..." Sospirò Izuku pensando alla risposta da dare alla madre, senza però effettivamente parlare a voce alta.
- Sono preoccupata Izuku! Di questo passo cosa accadrà? Finirai per non svegliarti più! -
"Non svegliarmi più? Dio mio mamma, sei sempre la solita esagerata!" Continuò a rispondere silenziosamente il figlio.
- Mi stai almeno ascoltando?! -
"Sì"
- Izuku parla! Mi stai spaventando! -

Alla vista della madre quasi in lacrime, il ragazzo si decisa a parlare.
- scusa mamma, mi sono appena alzato e non ho tanta voglia di parlare. Sto bene, non preoccuparti. -

La donna si asciugò le lacrime con la manica della maglietta che indossava. Guardò attentamente il figlio, scrutandolo in ogni centimetro del suo corpo. Il capo gli ciondolava in avanti, con le bacchette giocava col cibo. Gli occhi erano fissi sul piatto, ma guardavano il vuoto contornati da occhiaie. La pelle era pallida. Il viso era stanco. E il pigiama che indossava, nonostante fosse colorato, dava un'atmosfera ancora più cupa a quell'immagine che si presentava davanti agli occhi di Inko.
- Tu non stai bene Izuku. -
Gli occhi stanchi del ragazzo si posarono su quelli vividi della madre.
- Tu non stai per niente bene. - ribadì.
Il figlio avrebbe voluto ribattere, ma sinceramente non trovava materiale per farlo. Non sapeva che cosa dire per tranquillizzarla, non sapeva come cambiare argomento. Calò il silenzio in quella stanza, così come nel resto della casa.
- Non azzardarti a dormire stasera, Izuku. -

The Red StringDove le storie prendono vita. Scoprilo ora