Quella mattina faceva particolarmente freddo alla stazione di King's Cross.
Su una panchina in ferro del binario 9 e 3/4, Sirius e Remus si guardavano attorno, scambiando qualche cenno di saluto con i colleghi di lavoro o qualche vecchio compagno compagno di scuola.
"Siamo in anticipo come al solito, Rem."
Remus sbuffò, e prese una copia della Gazzetta del Profeta dal porta giornali accanto alla panca.
"Piuttosto che lamentarti della mia puntualità, sei sicuro di aver comprato tutto quello che serve? Domani saremo 15 a pranzo per il giorno di Natale, e non vogliamo lasciare qualcuno senza cibo vero?"
"Prova a fidarti di me, per una volta. Ho preso tutto."La conversazione fu interrotta dai signori Weasley, che si sedettero accanto ai due uomini.
Il signor Weasley era ancora convalescente dalla ferita che gli aveva inferto il serpente di Voldemort, ma era uscito dall'ospedale per le feste di Natale.*
"Arthur. Molly." Disse Remus con tono gentile a mò di saluto, seguito a ruota dal marito.
Cominciarono a chiacchierare, e si interruppero solo quando videro in lontananza l'ombra dell'Hogwarts Express, quindi si alzarono i piedi.Harry, Hermione, Draco e tutti i fratelli Weasley scesero insieme dal treno, ridendo a crepapelle.
Harry lasciò la mano di Draco per correre incontro ai papà e abbracciarli.
"Ciao Harry!" dissero in contemporanea i due uomini mentre si staccavano dalle braccia del figlioccio.
Da lontano li salutarono anche tutti gli altri ragazzi, che si erano divisi per raggiungere ognuno la propria famiglia.
"Andiamo?" propose Sirius.
"Un attimo solo!" disse Harry, per poi correre dagli amici. Li abbracciò a uno a uno e lasciò un bacio a stampo al fidanzato, sussurrando "ci vediamo a Natale", per poi ritornare dai genitori e dire "okay, ora andiamo."
I tre uscirono dalla stazione e si smaterializzarono a Grimmauld Place.Appena sistemato il baule, Harry scese in soggiorno dagli altri due che stavano bevendo una tazza di tè.
"Harry, siediti e prendi un biscotto. Come sono andati questi mesi?" Chiese Remus con tono dolce.
Harry obbedì, e mentre sbocconcellava il biscotto al burro che aveva in mano, inzuppandolo nel tè, raccontò ai genitori tutto quello che gli era successo in quel periodo di lontananza.
Tutti gli enormi passi avanti che stavano facendo i suoi amici dell'Esercito di Silente, le punizioni della nuova e odiosa professoressa di Difesa contro le Arti Oscure, Dolores Umbridge, il fatto che Silente non lo guardasse negli occhi e soprattutto quello che interessava ai due uomini: i suoi incubi."Papà, vi devo dire una cosa riguardo al sogno in cui vedevo l'attacco al signor Weasley.. non l'ho visto da fuori.. io ero il serpente.."
"Ne hai parlato con Albus?"
"Si.. e ha detto che dovrò prendere delle lezioni di Occhiumanzia.."
"Occlumanzia, Harry" lo corresse Remus con tono comprensivo.
"Si, quello.. con il professor Piton"
"Con Mocciosus?!" strillò Sirius.
"Sir, ti prego." lo rimproverò il marito, e continuò "Severus è il migliore in questo campo e sa fare perfettamente il suo lavoro. È l'unico che possa aiutare Harry."
Sirius sbuffò, ma sorrise al figlioccio, che lo stava guardando curioso, cercando di rassicurarlo.Passarono il resto della serata raccontandosi gli avvenimenti di quei mesi, finché Harry non andò a dormire.
"È sempre bello averlo a casa." Sussurrò Remus all'altro appena si stesero a letto.
"So che sei preoccupato Sir, ma ti prego, cerca di dormire. Domani sarà una giornata lunga." e lo baciò lentamente per poi voltarsi dall'altro lato e crollare in un sonno profondo.
In tutta risposta, Sirius bisbigliò fra sè e sè "Questa cosa finirà male.", prima di lasciarsi andare anche lui e chiudere gli occhi.*So che Arthur nei libri rimane in ospedale per Natale, ma concedetemi questa piccola licenza poetica.
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A Beautiful Hyphen || Wolfstar
Fanfic~ Ora aveva una famiglia, aveva tutto quello che aveva sempre desiderato. Tutto, tranne James.~ (Tratto dalla fanfiction, capitolo 4) E se Harry fosse stato adottato da Remus e Sirius? Come avrebbe vissuto il suo quinto anno ad Hogwarts? Sono torna...