Capitolo 13

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POV HARRY

"Prima dovrai uccidermi" mormorò Sirius.
"Lo farò senza dubbio, alla fine" disse la voce fredda. "Ma prima devi prenderla per me, Black... Credi di aver provato dolore, finora? Pensaci bene... abbiamo ore davanti a noi, e nessuno sentirà le tue urla..."
Ma qualcuno gridò mentre Voldemort calava di nuovo la bacchetta; qualcuno gridò, scivolò su un banco arroventato e cadde sul freddo pavimento di pietra.
Harry si svegliò toccando terra, urlante, la cicatrice in fiamme, mentre la Sala Grande sembrava esplodere attorno a lui.*
Non sentiva le urla dei suoi compagni e dei professori preoccupati, ma un suono ovattato. In testa una sola frase ridondante: "Papà è in pericolo. Papà è in pericolo. Papà è in pericolo."
"Hermione. Devo vedere a casa. Sirius è in pericolo."
Ignorò le prime proteste dell'amica, che cercava di farlo ragionare, sostenendo che fosse assolutamente impossibile che Voldemort stesse torturando Sirius; finché alla fine non cedette alle paure dell'amico e, con un piano ben studiato e con l'aiuto di Ron, Ginny, Neville, Luna e Draco non riuscirono ad entrare nell'ufficio della Umbridge.
Harry si inginocchiò davanti al camino, con Hermione alle spalle che faceva da guardia alla porta, lanciò la polvere volante e si affacciò nel camino, con le ginocchia pesantemente ancorate al pavimento.
Il soggiorno era completamente vuoto.
Cominciò a urlare per farsi sentire: "Papà? PAPÀ? Remus? Sirius? SIRIUS?"
Ma nessuno rispose. A casa non c'era nessuno."
Uscì dal caminetto, e si voltò verso Hermione.
"Dobbiamo andare al Ministero."

POV REMUS

"Sirius, vieni?!"
"Arrivo dai!!"
Remus era davanti alla porta di Grimmauld Place che batteva il piede per terra con nervosismo.
Sirius stava scendendo le scale trafelato, correndo, allacciandosi la cintura e rischiando di mancare un gradino.
"Ma non sei sorpreso da questo invito?"
"In che senso, Sir?"
"Cioè, una veglia in memoria di James e Lily oggi.. non ha molto senso, la fanno sempre intorno ad ottobre, oggi è maggio.."
"Il messaggio era firmato da Silente, Sir. Dobbiamo fidarci almeno di lui."
"Ma come facciamo ad essere sicuri che fosse davvero Silente?"
"Sirius, ti prego. Cosa ci può succedere di male? Ci sappiamo difendere, no?
Se è vero non possiamo perderci questa veglia. Andiamo, se non c'è nulla torniamo a casa. Fine."
"Va bene, andiamo.." rispose Sirius, titubante, e si presero per mano per smaterializzarsi.

Arrivati a Godric's Hollow, andarono verso il cimitero.
Sulla tomba di James e Lily, c'era seduto l'essere più viscido e l'uomo che meno si aspettavano di trovare lì.
"Buongiorno, amici." Li salutò con finta cordialità Peter Pettigrew,** con un sorriso malefico stampato in faccia.
I due uomini si guardarono, e fu come se i loro pensieri si fossero sincronizzati.
Con una voce bassa e preoccupata, sussurrarono all'unisono: "Harry."

*Se ve lo steste chiedendo, si, ho tratto questo passaggio direttamente dal libro.

** Peter Minus, per i fan dei film o chi ha la traduzione originale.. ho deciso di seguire le scelte della zia Row per la mia storia☺️

A Beautiful Hyphen || WolfstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora