capitolo 14

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nel frattempo (contesto del capitolo precedente)

POV'S SHAWN
"Fratello mio dobbiamo muoverci, saranno gia tutti scesi e non mi va di fare la figura del ritardatario" Gli dissi dopo 10 minuti che stava gironzolando per la camera
"Shawn sei un rompi palle di prima categoria, ti ho detto che non trovo più le calze" mi rispose continuando ad aprire cassetti già aperti almeno 10 volte
"Ma te ne presto un paio io" Non ne potevo piu...
"Assolutamente no, le tue sono tutti fantasmini neri e a me servono bianchi" Quando si impuntava nessuno poteva farlo ragionare
"Non vuol dire che se hai scelto il colore bianco devi metterti le calze dello stesso colore"
"Sono tutto bianco e rimarró tutto bianco che tu lo voglia o no"
Io non ce la facevo piu, avevo perso la pazienza
"Ok io vado giu, quando ci sei raggiungici" Faccio per alzarmi dal letto ma mi trattenne per un braccio
"No per favore"

Fin da piccolo Aiden aveva il timore di rimanere da solo. Nonostante fosse alto e ben messo aveva paura della solitudine tutt'ora. Se ero presente in un'altra stanza andava bene ma se gia cambiavo piano iniziava ad agitarsi. È stato sempre cosi quindi non ci litigai nemmeno perche so cosa vuol dire avere paura di qualcosa.

Sbuffai infastidito e mi appoggiai allo stipite della porta che avevamo lasciato socchiusa pensando di scendere tempo prima.
"Va bene Aiden ma se entro 30 secondi non ti metti un cazzo di paio di calze me ne vado davvero"
Lui buttó le scarpe dalla mano e si avvicinó con uno sguardo che conoscevo bene.
Non potendo indietreggiare scossi la testa in senso 'non lo fare' e ovviamente non mi diede retta.

Eravamo a pochi centimetri di distanza e degluitivo sempre di piu.
Lui si leccó le labbra e immediatamente mise la sua mano a fianco della mia testa cosi da sorreggersi facendo 'il figo', come diceva lui.
"Sai Shawn, mi piace quando ti arrabbi con me"
Il mio autocontrollo era andato a puttane
"A-aiden non farlo"
I miei principi si stavano sgretolando
"Tanto siamo rimasti da soli su questo piano"
Tutto questo tempo di sacrifici ridotti al nulla
"Fratello, so che infondo lo vuoi anche tu"
Ormai non riuscì a dire niente visto che le sue labbra si appoggiarono delicatamente sulle mie.
Non sentivo quel sapore da troppo; mi era mancato come l'aria.
Quel nodo nello stomaco che ti dice di non farlo, ma gli occhi vivi e accesi puntati su di te che ti dicono di continuare.
Era una lotta tra il mio cuore e il mio orgoglio.
Ha vinto il cuore.

Trasportati dalle emozioni gli misi una mano sul fianco e l'altra sulla guancia solitamente ghiacciata.
Accennó un sorriso tra un bacio e l'altro. Un sorriso che non vedevo dai tempi dell'Alpine. Quello era uno dei motivi per il quale dopo un allenamento, tornavo nella nostra casa felice. Rivedevo dopo ore le labbra di mio fratello che mi aspettavano ogni sera di ogni giorno.

Stavamo per ribaltare la situazione fino a che sentimmo qualcuno scendere le scale. Ci bloccammo immediatamente. Mi accorsi solo dopo che la porta era leggermente aperta. Sentii la voce di Xavier chiamare Elliot. Mi sudarono le mani. Sudore freddo. Si fece avanti anche il senso di colpa per quello che stavamo per fare; io e mio fratello.
'Cazzo Shawn è tuo fratello' continuavo a ripetermelo.
"Tranquillo, non ci avrà visti" Mi disse Aiden cercando di tranquillizzarmi ma non ci riuscì.
"E se ci ha visti? E se va a dire qualcosa? Siamo fottuti Aiden, FOTTUTI" Alzai il tono di voce marcando l'ultima parola.
Mio fratello, vedendomi in questo stato mi abbracció senza dire nulla. Sapeva che questo genere di situazione non riuscivo a gestirle.
L'ansia in sè non riuscivo a gestire.
Il rapporto variabile con mio fratello non riuscivo a gestire...

POV'S AIDEN
So di aver sbagliato, ma non ce la facevo più a trattenermi, soprattutto in una stanza così piccola condivisa con lui per tutte le notti.
Sinceramente poco mi interessava se venivamo espulsi, tanto la finale era fra qualche giorno...
Ma sapevo cosa significasse per Shawn una disdetta del genere... Cosi, pentito di quello che avevo appena fatto lo abbracciai trasmettendogli tutto il calore fraterno possibile.
Poco dopo scendemmo e Xavier ci puntó subito gli occhi addosso. Sicuramente perche eravamo troppo belli; io tutto bianco e Shawn azzurro chiaro... davamo un tocco di eleganza all'atmosfera della mensa.
Ci sedemmo con Nathan, Mark e Axel finche il mister entró dalle solite porte azzurre per dirci
"Finalmente ci siete tutti. Come ben sapete, l'associazione con a capo il mister della squadra della Russia ci ha invitato in una...come dite voi giovani...una discoteca. Ovviamente ci saranno i ragazzi che affronterete fra qualche giorno e sarà una serata in disco a tutti gli effetti ma... ci sarà una sorpresa, o forse 5 o 6 soprese ahahah...lo scoprirete fra poco!
Andremo con l'autobus della squadra e ci metteremo circa 15/20 minuti. Quindi pronti e viaaaa"
Il mister inizió a correre verso l'uscita e noi tutti ci alzammo per seguirlo. Shawn era ancora agitato, glielo si leggeva dalle pupille tremanti e dalle mani che continuava a sfregare una sull'altra. Mi spiaceva davvero per lui perche era tutta colpa mia...

POV'S XAVIER
Decisi di non dire niente a nessuno, nemmeno ai diretti interessati, sia perche trovavo la mia ipotesi improbabile (nessuno potrebbe fare lo stesso errore che avevo fatto io) e sia perche se anche fossero stati loro due, non volevo che li cacciassero dalla squadra, tanto abbiamo solo una partita da affrontare, quindi per il bene di tutti lasciai stare.
In fondo capivo cosa potevano provare i gemelli Frost se fossero stati loro due...
Sull'autobus mi sedetti vicino a Elliot; non so il motivo ma quel ragazzo mi attraeva in tutti i sensi; non che mi piacesse, assolutamente no, ma il suo comportamento misterioso e protettivo mi ricordava in qualche modo Hunter.

Lo so, non l'ho ancora dimenticato, ma è difficile cancellare una persona che occupa un posticino nel tuo cuore...
Non ho mai raccontato a nessuno la vera storia della nostra separazione poichè me ne vergogno parecchio. Capisco perche lui si sia allontanato, ero un pericolo unico se gli stavo vicino.
Non eravamo fratelli di sangue, lui è stato adottato da mio padre insieme a tutti gli altri ragazzi; ma comunque si poteva dire che eravamo parenti...
Nonostante questo legame io mi ero innamorato perso. Non lo davo a vedere, anzi mi comportavo freddamente peró pensavo notte e giorno a come fosse una vita con lui.
Dopo un po lui scoprì i miei sentimenti e ricambió, ma non duró molto quel periodo.
Probabilmente qualcuno deve avergli fatto il lavaggio del cervello, tant'è che mi respinse dicendo di odiarmi e di stargli lontano.
In breve questa era la situazione a casa Shiller...

Stavo continuando mentalmente il mio monologo, finche ci dissero che potevamo scendere ed entrare nella discoteca.
Quindi varcammo le porte salutando l'allenatore e i ragazzi della Russia che, a dir la verità, sembravano anche simpatici.
Il nostro mister salì sul palco facendo i soliti ringraziamenti per poi dire
"Ah giusto dimenticavo, ai ragazzi del Giappone avevo promesso qualche sorpresina... Entrino pure le sorpresineeee!"
Erano 'sorpresine' umane.

Spalancai gli occhi e la bocca, le braccia caddero sui fianchi a peso morto e la testa cominciava a girare.
Neanche nell'anticamera del cervello potevo immaginare di vederlo.
Il mio cuore batteva all'impazzata.
Mi erano mancate le sue lentiggini.
Mi era mancato il suo corpo.
Mi era mancato lui, Hunter.


bela rega sono coto:)
SO BENISSIMO che non ve l'aspettavate cosi (penso) ma la ship di Xav e Hunter per me batte 10 volte Xav e Elliot...
Vedremo nel prossimo capitolo i guai che combineranno questi due e cio che succederà ai poveri Frost...
(ho un po inventato dicendo che Hunter non era fratello di sangue ecc...)
detto questo ci becchiamo domani con un prossimo capitolo
baci

I'm a problem-Nosaka x NishikageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora