capitolo 22

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Heath era su tutte le furie, si precipitò in mensa trovando praticamente tutti pronti seppur in anticipo. Appena inquadrò il suo volto, a grandi falcate gli si mise davanti sbattendogli in faccia quella stramaledetta cartolina dicendo
"Poi sarei io quello egocentrico ed egoista. Mi fai schifo Duske. Mentre io pensavo a un futuro con te tornati in Giappone, tu te la facevi con un ucraino... sei indescrivibile." Mentre sputava queste parole con profonda amarezza, fiumi di lacrime salate solcavano le sue guance bordeaux.

L'atmosfera divenne cupa in un batter d'occhio.
La gente attorno a loro ammutolì; parevano in una bolla insonorizzata.
La poca luce filtrata dai vetri delle finestre sembrava anch'essa immobile e il cibo che stava sui tavoli prese un sapore disgustoso...un po come i sentimenti che provava per Duske. Egli si alzò dicendo
"H-heath non è come pensi, posso spiegare"
Il rosso freddo rispose 
"Non puoi spiegarmi nulla"
"Sai che ho bisogno di te" Affanna con gli occhi arrossati.
"No tu hai bisogno della mia immagine, per te sono stato solo un obbiettivo da raggiungere e uno scudo emotivo nulla di più, non hai mai pensato a una vita con me da fidanzato"
"Capitano, non è assolut-"
"Vedi non riesci neanche a chiamarmi con il mio nome" E se ne andò lasciandolo solo con se stesso.

Ci fu un silenzio assordante in tutta la stanza che però fu spezzato da Caleb che disse
"Aia Duske l'hai combinata grossa" Ricevette sguardi assassini da tutti i presenti tranne che dal diretto interessato poiché non riusciva ad alzare il capo da tutta la vergogna che provava nei confronti di se stesso.
Arrivarono in mensa anche gli ultimi dormiglioni che si fecero spiegare la situazione a bassa voce commentando negativamente il comportamento del biondo.

Quando tutti erano pronti per salire sul pullman e andare allo stadio, salutarono ringraziando lo staff del college e si misero a sedere. Ovvio dire che Heath e Duske si sedettero in sedili opposti. Il primo vicino a Byron per discutere sulla partita che affronteranno fra poco, e l'altro vicino a Nathan ma senza rivolgersi la parola.
Il viaggio fu molto tranquillo escludendo qualche buffonata di Xavier e Elliot non c'è stato trambusto.

Il telecronista, appena i ragazzi arrivarono allo stadio, chiese ai capitani di entrambe le squadre di lasciare una breve intervista, cosa che accettarono volentieri. Gli altri andarono nello spogliatoio per cambiarsi. Nessuno rivolgeva la parola a Duske perché secondo il punto di vista adolescenziale, il tradimento era un atto imperdonabile.
Dopo 15 minuti circa Heath fece capolino nella stanza.
"Cosa ti ha chiesto?" Gli chiese Hunter e gli rispose
"Bah, mi ha chiesto com'è stato il soggiorno in Russia e le solite cose sulla partita, cioè se siamo pronti o agitati e cazzate varie. Comunque appena entriamo in campo dovrebbe apparire sul grande schermo; così mi ha detto..."
"Che figata... e dimmi, l'altro capitano ha spifferato qualcosa di utile?" Domandò Caleb incuriosito.
"No è stato vago come lo sono stato io, ma sembra simpatico quindi sarà piacevole scontrarsi" Sorrise al punk per poi aprire di nuovo la porta e farci cenno di andare nella stanzetta vicino a questa poiché il mister ci voleva parlare.

POV'S DUSKE
Entrammo e il mister ci disse
"Allora ragazzi, un paio di cosucce...Sono venuto a saper che Duske e Heath hanno bisticciato; qualsiasi cosa sia successa non deve influire sull'esito della partita è chiaro?" Io annuì e Heath disse
"Stia tranquillo mister, sono il capitano e il mio dovere è organizzare la squadra per la vittoria, cosa che porteremo a casa!"
"Bravo ragazzo questo è lo spirito giusto! Poi, la tecnica di Love, Beacons e Whitingale non va assolutamente usata prima del primo tempo, al contrario quella di Hunter e Xavier, ci siamo capiti?"
Tutti in coro urlarono di si.
Io me ne stavo infondo senza proferire parola.

Forse ve lo starete chiedendo (dato che non ho dato alcuna spiegazione), in tal caso spiegherò tutto. Tutto iniziò in un giorno qualunque, quando uscì da solo per visitare la città. Mi imbattei in un ragazzo più piccolo di me che appunto si chiamava Vladimir; ci provó e nonostante gli dissi che ero felicemente fidanzato lui mi baciò... Gli istinti ormonali non mi fecero fermare così andai avanti per 1,2,3 volte finchè la situazione non divenne seria...Ho assolutamente tranciato quella 'storiella' e avevo intenzione di dirlo al mio ormai ex-ragazzo ma ahimè l'ha scoperto nel modo più sbagliato possibile. Mi sentivo uno schifo, come se un tram mi avesse schiacciato e buttato negl'inferi...

Mentre continuavo il mio monologo psicologico, tutti stavano uscendo dalla stanza per mettersi in fila per entrare nel campo. Il primo ovviamente era Heath essendo il capitano, poi c'ero io.
Prima di mettere il mio dna sull'erba sintetica dovevo assolutamente chiarire con lui, così lo chiamai con una stretta sulla spalla.
Lui senza girarsi mi disse
"Cosa vuoi?"Ghiacciato da quelle parole gli risposi
"Voglio chiarire con te"
"Come ha detto il mister, quello che è successo tra di noi non deve influire sulla partita"
"E tu sai benissimo che non riesco a concentrarmi se la persona che amo è incazzata con me" Lui ebbe un sobbalzo e strinse le spalle continuando
"Certo, ora ci sono io davanti a te e non lo Slavo quindi ti accontenti"

Eravamo sempre in fila aspettando l'apertura delle porte, quindi non riuscivamo a guardarci in faccia ma capì immediatamente che aveva gli occhi lucidi.
Io gli presi delicatamente il busto facendolo girare di 90 gradi facendo si di incontrare il suo magnifico viso.
"Heath, a me non interessa vincere o perdere, tanto è solo una coppa e uno stupido titolo. A me interessi tu; non voglio che per colpa di una partita il nostro rapportó finisca per sempre. È stata tutta colpa mia e non mi sto giustificando ma per favore dammi la conferma che finito tutto chiariremo civilmente. Ti prego"
Ormai anche io stavo piangendo, al chè il rosso si morse il labbro dicendo
"Quando vinceremo questa partita potremmo chiarirci ma prima di quel momento voglio che tu dia il massimo"
Un sorriso spontaneo nacque dalle mie labbra mentre i fianchi attorniati ancora dalle mie braccia si giravano poichè una luce accecó il corridoio; ció significava che le porte si erano aperte e che la mia change di ri-conquistarlo stava iniziando.


bela rega sono coto:)
Lo so Lo so Lo so.
Sto capitolo l'ho scritto due volte perche la connessione non mi ha fatto salvare ma dettagli...
mi fa un po schifino la parte finale ma ce la teniamo così visto che mi sono rifiutata di riscrivere tutto...
successivamente potremo notare il procedimento mediante il quale i due giovini facciano pace... no ok probabilmente rifaró anche il prossimo capitolo perche boh...sni
detto questo ci becchiamo domani con un prossimo capitolo
baci

I'm a problem-Nosaka x NishikageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora