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Pochi secondi dopo aver versato il ricordo nel suo pensatoio, Harry sparì nella profondità dell'acqua. Una stanza prese forma alla velocità della luce, mentre il ricordo si ricostruiva attorno a lui. Pannelli di noce a metà altezza sul muro, una ricca chaise-longue in pelle, ritratti dalle facce solenni incorniciati d'oro, un caminetto di marmo... Una stanza a Villa Malfoy, tirò ad indovinare Harry.

Narcissa era in piedi accanto al camino, le fiamme le gettavano luci ed ombre sul viso.

"Sei infelice," disse, piano.

Harry si voltò: dietro di lui c'era Malfoy, realizzò, e dava le spalle a sua madre, sembrava studiare uno dei ritratti di famiglia sul muro. Era vestito di tutto punto come a suo solito, ma non portava vesti o un mantello. Aveva un aspetto stranamente vulnerabile.

Malfoy non rispose a sua madre. Continuava a fissare il quadro. Ritraeva Narcissa e Lucius, decisamente più giovani, ai lati del figlio. Malfoy sembrava avere dieci o undici anni, e le sue parole glielo confermarono, qualche secondo dopo.

"Questo quadro è stato dipinto il giorno prima che andassi ad Hogwarts."

"Mi hai sentita, Draco? Ti ho chiesto se sei felice." Malfoy, ancora una volta, non rispose. Continuava a fissare il ritratto, gli occhi fissi sulla versione più giovane di sé stesso. Lucius e Narcissa erano fieri, agli occhi di Harry, e sembravano decisamente più... Completi. Il prezzo della guerra era stato veramente alto.

Narcissa guardava il figlio col volto accigliato. "Draco-"

"Ti ho sentita."

La donna portò una mano alla collana che indossava. Era una sua abitudine, dedusse Harry, lo faceva sempre quando era in ansia o a disagio.

"Non porti la fede nuziale," Osservò Narcissa, ed Harry lanciò uno sguardo alla mano di Malfoy. Non le sfuggiva niente, era quasi ironico.

"Non lo faccio mai." Rispose Draco, senza distogliere lo sguardo dal ritratto.

Diverse espressioni attraversarono il volto della madre, difficili da osservare alla luce tremula del fuoco. Abbassò la mano dalla collana, cambiando argomento.

"Visto che sei tanto interessato al quadro, ti ricordo che fra qualche mese farai il prossimo. Avrei pensato al giardino d'inverno, come sfondo."

Malfoy annuì, quindi Narcissa continuò a parlare.

"E forse potremmo incidere una frase, sulla cornice? Dovrai pensarci bene. Tuo padre ha scelto una frase di Seneca sul potere, se non ricordo male. Forse potresti scegliere qualcosa di simile...?

"Ho qualcosa in mente." Disse Draco.

"Sì?" La donna inclinò la testa, incuriosita. "Dimmi, allora, mi assicurerò di riferirlo al corniciaio."

"Non si può accettare," mormorò lui, "quello che non scegliamo."

Narcissa rimase in silenzio.

Malfoy attraversò la stanza con qualche ampia falcata e se ne andò, il suono dei suoi passi in corridoio si fece sempre più distante, finché non sparì, ed il ricordo si dissolse con esso.

Harry non sapeva cosa farne.

***

Furono i Guerrieri di Wandsworth a vincere la partita di Margate.

Ginny arrivò a casa poco dopo le 5 del pomeriggio. Harry era in piedi sul balcone, guardava oltre al Tamigi, aveva gli occhi puntati sui treni. Le barriere protettive iniziarono a brillare all'improvviso, ed un momento dopo Ginny era nel mezzo alla cucina, la Passaporta stretta nella mano destra. Aveva le guance rosse, gli occhi brillanti di vittoria. Lo baciò velocemente prima di andarsene di nuovo: il capitano aveva organizzato una cena di squadra per festeggiare.

Running on Air - Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora