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Narcissa inviò un gufo ad Harry alla fine di Aprile.

Non aveva trovato niente.

Le era servito così tanto - quasi tre mesi - per esplorare completamente la villa, investigare ogni oggetto, ogni stanza, per essere sicura che non ci potesse essere una Giratempo nascosta lì. Se aveva seguito Draco, anziché rimanere nel presente, sicuramente lui l'aveva nascosta nella villa.

O nella Renault Mégane, pensò Harry, prima di ricordarsi che sarebbe potuta non esistere in qualsiasi periodo di tempo fosse bloccato Draco. In ogni caso cercò nella macchina, e non trovò niente. La Giratempo doveva essere nascosta molto bene per evitare che venisse rubata, o trovata dalla persona sbagliata, ma di sicuro Draco avrebbe lasciato qualche indizio...

Hermione disse ad Harry che aveva finalmente concluso i preparativi per l'estrazione. Era così che si chiamava, spiegò. Recuperare qualcuno dal passato. Un'estrazione. Il processo sembrava complicato e richiedeva della magia veramente complessa, ma lei si era scritta tutto, come una ricetta, e gli aveva assicurato che un gruppo di Indicibili avrebbero potuto portarla a termine in ogni momento.

Tutto ciò di cui avevano bisogno era la Giratempo.

Ed era anche peggio, in qualche modo, fissare un puzzle con solo un pezzo mancante.

Harry guidava molto di più, in quei giorni. Guidava lungo le coste del paese, guidava oltre alle crude silhouette delle città ed attraverso le colline in campagna. Guidava e basta.

Come se stesse cercando qualcosa.

E riconosceva il paradosso ciclico della situazione. In inceptum finis est, pensò, ironicamente.

C'è una fine nell'inizio.

***

E, il due di Maggio - l'ottavo anniversario della Battaglia di Hogwarts - Harry trovò la Giratempo.

La realizzazione lo aveva colpito il giorno precedente, il primo del mese. Era una giornata primaverile particolarmente mite. L'estate aveva già iniziato a tornare; la sentiva come la luce distante di un fuoco. La brezza che agitava le foglie degli alberi era calda, e pensò che non sarebbe stato male guidare fino in Cornovaglia. Nella luce soffusa di un caldo giorno di primavera, Helston gli sembrava più amichevole e allegra, anche la costa stessa sembrava più gentile. Le onde sembravano meno furiose e più scherzose mentre schiumavano e si arrotolavano alla base della scogliera. C'era una giovane famiglia a fare foto al faro, coi figli che ridevano e si inseguivano in cerchio.

Cerchi.

Harry seguì il percorso sud-est. Forse poteva semplicemente continuare a camminare, ed un giorno si sarebbe trovato di nuovo in quel posto. Disegnando cerchi, disegnando motivi senza senso.

Ti ricordi quando avevamo undici anni?

Quel dolore tanto familiare si insinuò nel cuore di Harry. Conosceva bene la nostalgia. Per il tempo in cui i suoi ostacoli più grandi erano i compiti per casa e le punizioni. Per il tempo in cui la cosa più crudele che Draco avesse mai fatto era stata lanciare una Ricordella nel cielo.

Un boccino d'argento.

Harry si fermò. In lontananza, poteva ancora sentire i bambini che ridevano. Più vicino a lui, il suono dolce delle onde che si infrangevano sugli scogli.

Gli ci vollero 5 ore per tornare a Londra, ma si ricordò appena il viaggio.

***

Gli piaceva quel boccino d'argento. Era un regalo di suo padre.

Sì, era ovvio che Draco l'avesse detto a Narcissa. Quel significato nascosto era diventato chiaro come l'aria.

Sai perché gli piaceva quella fibbia? Gli piacciono i cerchi.

Running on Air - Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora