"Io lo so che non è morto." Harry, ancora una volta, si trovò a passeggiare nella cucina dei suoi amici.
Ron, seduto al tavolo con una cioccolata calda, alzò un sopracciglio e fissò Hermione. Hermione, però, stava guardando male la sua tazza di tè.
"Non lo so, Harry." Disse alla fine Ron. "Sembra... Be', sembrerebbe un fantasma."
"Non è un fantasma, perché non è morto." Replicò Harry.
Ron rimase in silenzio per un lungo momento. Poi disse, piano: "Ne sei sicuro?"
"So che non lo è."
"Lo sai, o lo pensi?"
Harry voleva arrabbiarsi con Ron, dirgli che non stava capendo, ma poi riconobbe il suo modo di pensare. Era una cosa che gli aveva imposto il loro addestramento da Auror: le decisioni dovevano essere basate su delle prove, fatte a rigor di logica e di ragionamento. Non intuizione e 'lo so e basta'.
Comunque, l'aiuto gli arrivò da una fonte inaspettata.
"Mi sembra familiare." Disse Hermione a voce bassa, cogliendo immediatamente l'attenzione di Harry.
"In che senso familiare?" Disse, con urgenza. "È successo prima d'ora? Ci sono stati altri casi?"
Hermione si morse il labbro. "Ti ricordi quando mi hai detto dei tuoi sogni, un po' di tempo fa? E mi avevano ricordato quei sogni che avevi avuto - quelli che non erano davvero sogni, erano Legilimanzia —"
Ron alzò la testa di scatto. "Cosa, quando Tu-Sai-Chi entrava nella mente di Harry?"
"Non proprio così." Si affrettò a dire Hermione. "Ma... Potrebbe essere Legilimanzia? Un Legilimante piuttosto abile potrebbe lanciare l'incantesimo da una grande distanza."
"No." Disse Harry, immediatamente. "Non c'entra assolutamente niente —"
"Malfoy sta leggendo la mente di Harry?" Sembrava che Ron non fosse sicuro se allarmarsi o meno.
"Non significa solo leggere nella mente! Onestamente, voi due dovreste saperne di più. Soprattutto tu, Harry. Non sei stato addestrato in quell'arte?"
"Sì," ammise Harry, leggermente sulla difensiva. "ma la odio. Provi a farti strada a spintoni nella mente di qualcuno. E comunque, la Legilimanzia può fare molte cose, ma non può far apparire qualcuno —"
Hermione lo zittì con uno sguardo. "No, non può. Ma può costruire visioni, Harry, mi sbaglio?"
Si immobilizzò. Le visioni che gli aveva mandato Voldemort. I sogni di Sirius al Dipartimento Misteri.
Hermione, studiando attentamente il suo viso, annuì. "Un Legilimante eccezionale può costruire visioni, allucinazioni..."
Ron si alzò di scatto ed iniziò a camminare per la stanza. "Non mi piace questa cosa. Malfoy sta giocando con la mente di Harry."
"No, non lo sta facendo." Disse Harry, piano. "Se avessi il potere di creare un'allucinazione... Tutto ciò che vuoi... Perché scegliere di avere una conversazione ordinaria con qualcuno? Forse questo è un ultimo tentativo, l'ultimo modo rimasto per comunicare." Pensò al modo in cui Draco era svanito alla fine della conversazione. Quello non era parte della visione, ne era certo. Draco aveva infranto una regola apparente quando aveva provato a dire ad Harry dove si trovasse, e ne aveva subito le conseguenze.
"Dovresti stare attento però, Harry." Continuò Hermione.
"Perché?"
"Be'," disse piano, "potrebbe non essere Malfoy a mandarti quelle visioni."
STAI LEGGENDO
Running on Air - Traduzione Italiana
FanfictionDraco Malfoy è scomparso da tre anni. Il suo caso irrisolto viene assegnato ad Harry, che finisce per innamorarsi dei ricordi che raccoglie. ******** Traduzione della fanfiction di Eleventy7 su ao3. Ho chiesto il suo permesso per tradurla, tutti i c...