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Harry guardò meglio.

Malfoy aveva lasciato Eeylops, lo aveva scritto il detective originale. Nessun altro testimone. C'era anche un interrogatorio con la moglie di Malfoy, Astoria Greengrass, che lo aveva segnalato come scomparso dopo che non era tornato a casa per la notte. Un classico dialogo, pensò Harry mentre ne leggeva la trascrizione. Astoria era apparsa "in stato di angoscia", e si era rivelata molto poco d'aiuto. In ogni caso, lo rilesse più e più volte. E visitò numerose volte anche il pensatoio, finché non ebbe imparato a memoria il copione degli avvenimenti.

"Come posso aiutarla?"

"Mi occorrerebbe un gufo. Preferirei fosse preciso, piuttosto che veloce."

Il negoziante recitava il suo ruolo di tipico uomo del dopoguerra che incontrava un tipico Mangiamorte del dopoguerra. Parole taglienti e un rigido linguaggio del corpo che sembravano dire so chi sei, ma sono troppo gentile per fartelo notare.

Anche Draco Malfoy recitava la sua parte. Non poteva risultare troppo sfacciato o esigente, pensò Harry mentre lo guardava avvicinarsi ad un gufo per la decima volta. Doveva mostrare solo la giusta quantità di deferenza: si leggeva nell'educata neutralità del suo tono di voce, nel modo in cui si muoveva con gesti piccoli e trattenuti. Senza attirare l'attenzione, senza fare gesti audaci. So anch'io chi sono, e sono stanco che le persone me lo facciano notare.

Guardò il ricordo un'altra volta. Undici volte in totale, e ancora non era arrivato a nulla. Quella era la parte più difficile del risolvere casi, secondo Harry: iniziare. Cercare qualcosa, qualcosa che nessuno aveva idea di cosa fosse. Come cercare di trovare un libro senza conoscerne il titolo o l'autore.

Libri...

Hermione.

Decise che sarebbe andato da lei l'indomani.

***

"Vuoi il mio aiuto?" Hermione lo aveva capito dal momento in cui era comparso nel suo camino. Ron era fuori casa per un appostamento notturno, ma la cena era già sul fuoco della cucina ed Harry sapeva di essere invitato a restare senza che Hermione dicesse una parola.

"Sei la strega più intelligente che conosca."

"Non iniziare," rise lei. "Me lo dice sempre anche Ron, quando ha bisogno di aiuto per rintracciare un artefatto o una pozione."

Harry le rivolse un sorriso ironico e mise piede nella stanza, appoggiando il documento sul tavolo della cucina. Tanto valeva andare subito al punto. Si conoscevano troppo bene per poter perdere tempo a girare intorno all'argomento.

"Draco Malfoy."

Hermione scattò. "Cosa? L'hai visto?"

"No. È quello il problema."

Lei alzò un sopracciglio, solo per un momento. Poi diede un'occhiata al fascicolo, e finalmente se ne ricordò. "Oh, Harry," disse, ed aveva l'aria esasperata. "Non ti avranno assegnato quel caso, vero?"

Lui annuì e sfilò una sedia da sotto al tavolo, mettendosi seduto.

"Oh, ma dai." Hermione sospirò. "Io pensavo che avessero un minimo di buonsenso in più. Be', se chiedi ad Holdsworth di trasferire il caso, sono sicura-"

"So essere obbiettivo, sai," Disse Harry, leggermente infastidito. "È il mio lavoro, dopo tutto. Risolvere casi."

Hermione lo fissò, alzò le sopracciglia e si girò di schiena, tenendosi occupata con la teiera.

"Tè?"

"Non mi credi."

"Sì che ti credo. Tè?"

Running on Air - Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora