Mystery of love//12 capitolo.

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Daphne POV'S

Ho pensato tantissime volte alla definizione di amore.

La notte, mi tormentava il pensiero di sapere il significato di questa parola, di questo sentimento seppur, banale per alcuni, importante per me.

E poi, finalmente avevo capito.

Per alcuni era sicuramente un qualcosa di superficiale.

L'amore è quando si prende per mano l'altro e si va via in un posto migliore?

L'amore è quando si piange insieme, si cade insieme, si ci rialza insieme e si ride insieme?

L'amore è uno stomaco pieno zeppo di farfalle?

L'amore è un brivido?

Mille domande senza nemmeno una risposta.

Però, sapete, è quello che si legge sul web o almeno, quello che dicono milioni di donne, a detta loro sognatrici di un amore fiabesco.

Che, però non esiste.

Ma per me l'amore è altro.

È mistero.

Mistero che avrei, inevitabilmente, dovuto risolvere; e forse era proprio questo che mi attraeva dell'amore.

Amore che è un abbraccio che ti distrugge le ossa.

È dividere la coperta, quando fa freddo, il sabato sera.

È un enigma.

È il guardarsi negli occhi, per poi scavarsi l'anima a vicenda e scoprire, quindi ogni sfaccettatura dell'altro.

È lo sfiorarsi le mani, intrecciarle.

È guardare le stelle insieme, ogni notte.

È un bacio umido sulle labbra.

Stamattina dopo aver bevuto una tazza di caffè americano, sono uscita fuori, ho baciato il sole e ho fatto una passeggiata con la mia bici.

Sono arrivata al lago.

Ho accarezzato i fiorellini e ho sfiorato l'acqua delicatamente con le mani.

Era fredda ma non m'importava.

Avevo bisogno di contatto.

Le mie guance erano rosse, come delle fragole.

Quelle succose, gustose, che pochi giorni prima avevo raccolto dagli alberi del frutteto vicino casa mia.

I capelli erano raccolti in una treccia e faticavano a rimanere ordinati a causa del venticello.

Una farfalla si era appoggiata sul mio braccio.

Era di colore rosa.

Era bellissima.

L'ho fatta volare via, era la libertà di cui aveva bisogno.

Chissà quanto è meraviglioso restare sospesi in aria.

Guardare il cielo azzurro, quasi ogni giorno.

Toccare la luna e stringere le nuvole.

E ballare sotto la pioggia?

Vorrei tanto farlo, ma non posso.

Non posso.

Mi rimaneva, ormai, poco.

Poco tempo.

E forse, magari sarei diventata un angelo.

Un angelo custode.

Quello di Harry.

O quello della mia mamma

Non mi restava che aspettare per scoprirlo.

*********************
Harry POV'S

Stamattina mi sono svegliato di buon umore.

Ho fatto colazione con una fetta biscottata e marmellata.

Di mirtilli.

E sono stato in silenzio a contemplare il vento, il sole.

Mi mancava Daphne, avevo voglia di vederla.

Quella dannata ragazza, il mio maledetto respiro.

Sapevo, da giorni, però che c'era qualcosa che non andava, ma lei sembrava davvero così tranquilla che non volevo spezzare la sua linea di equilibrio.

Ho semplicemente lasciato passare.

Stare.

Ma Daphne, stanne certa, prima o poi lo scoprirò.

E sarà anche presto.







Spazio dell'autrice

Ciao belli e belle!

Come state? Io bene.

Scusate se non ho aggiornato subito, ma voglio godermi ogni piccolo passo a poco alla volta.

Alla prossima!

Intanto seguitemi su instagram: @lascrittrice_ , così da essere sempre aggiornati sulle mie storie!

Vi voglio bene,
michi. x

Daphne//h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora