Daphne POV'S
Tutto potevo aspettarmi, tranne il fatto di svegliarmi in un ospedale.
Mi sento debole e ricordando quello che è successo al parco, vorrei conoscere il cretino che mi ha tirato la palla in faccia.
Sento il rumore della porta aprirsi della stanza dove sono, momentaneamente, credo, ricoverata.
«Daphne, giusto?» è una voce roca quella che parla.
Mi giro e trovo un ragazzo con dei folti capelli castani ricci, occhi verdi e un sorriso accompagnato da delle dolci fossette.
Obiettivamente è un bel maschio, ha un bel fisico ed è anche molto alto.
Ha anche un buon gusto nel vestirsi: skinny jeans neri, maglia bianca e dei stivaletti marroni.
Guardando le sue braccia, m'accorgo, anche che ha molti tatuaggi sparsi di qua e di là.
«Ehm, sì, tu chi sei?» domando.
«Sono Harry, il tipo della palla, a proposito mi dispiace per quello che è successo, stavamo giocando a calcio con i miei amici e mentre tiravo, il pallone è finito su di te» mi dice.
«Scuse accettate, solo la prossima volta fate più attenzione» rispondo.
Mi soffermo a guardarlo, ha dei lineamenti del viso perfetti, e quel neo sotto la bocca è semplice, ma bello da vedere.
Nella stanza piomba un silenzio imbarazzante che viene sostituito dall'entrata di un medico: «Ciao Daphne, sono il dottor Smith, volevo informarti che hai preso una botta che ti ha causato un svenimento accompagnato da un forte giramento di testa, per il resto, potrai essere dimessa nel primo pomeriggio.»
«Grazie» sei lettere e tre vocali, quelle che non ho mai detto a nessuno, ma che in questo caso mi sento in dovere di dire.
Da quando il dottore è uscito non ho fatto altro che chiudermi in me stessa e pensare, pensare, pensare.
«Bene Daphne, io devo veramente andare, scusami ancora» è Harry a sostituire il silenzio, questa volta.
«Tranquillo vai, a presto.»
Cerco di alzarmi, con il pretesto di fare qualche passo per sgranchirmi le gambe.
Il ricciolino in realtà ha un animo gentile e spero di rivederlo presto.
Cammino un po' per i corridoi, quando ad un tratto sento una voce squillante, dire: «Dov'è quella sciagurata di Daphne?» e capisco subito che a parlare è Daisy, la mia amica super pazza, accompagnata da Sophie, quella un po' meno pazza.
Mi volto e trovo una chioma castana abbracciarmi e una chioma rossiccia baciarmi più volte la fronte.
«Da, Soph, non c'è bisogno di tutta questa preoccupazione, non ho avuto un'emorragia celebrale, solo un mancamento.»
«Stai scherzando? Noi ci teniamo a te e quindi è ovvio che ci allarmiamo» è Daisy.
«Comunque muoviti, che ti portiamo via» è Sophie.
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Quando sono arrivata in college, ho raccontato subito alle mie amiche quello che è successo e le ho parlato di quello che ho provato vedendo l'artefice di tutto questo casino.
Non credo nell'amore a prima vista, ma ai colpi di fulmine si.
Insomma questo Harry è un bel giovine e mi ha provocato molta curiosità.
Lo vorrei veramente conoscere.
Ma prima di andare alla ricerca è sempre buono farsi un lungo riposino.
Harry POV'S
Tutto pensavo tranne che la palla che ho lanciato fosse atterrata sulla faccia di una bella ragazza.
Daphne è carina, ha un bel fisico, ha un bel viso e dei bei occhi.
Indubbiamente è una persona che mi attrae.
Spero di riuscirla ad incrociare da qualche parte.
Domani con Louis, Liam, Zayn e Niall, i miei migliori amici da quando abbiamo il pannolino, iniziamo il college.
Medicina.
La facoltà che i nostri genitori hanno scelto per noi.
Ma il nostro sogno non è metterci un camice bianco e andare in sala operatoria.
Il nostro sogno è cantare.
I nostri genitori non lo capiscono e non lo capiranno mai e per noi è segno di frustrazione, invece per loro se non dovessimo diventare medici è segno di una grande delusione.
Quindi è meglio così.
Magari in un'altra vita, saremmo diventati una band famosissima che avrebbe vinto di tutto, dal Grammy ai Brits Awards.
Ma sognare non guasta nessuno.
«Harold!» è l'irritante voce di Lou, che mi avvisa di venire a provare con loro FourFive Seconds di Rihanna, Paul McCartney e Kanye West.
Daphne POV'S
Ecco che arriva la chiamata giornaliera di mia mamma, Olivia.
Olly, così come la chiama mia nonna è sempre stata buona con tutti ed è rimasta al mio fianco, pur separandosi da mio padre.
Mio padre, Tyler, purtroppo non ci sentiamo spesso, ma a me va bene, perchè da quello che mi ha raccontato mia mamma è stato lui a volermi continuare a nascondere la mia malattia e non sono riuscita ad accettarlo.
Capisco la paura di vedermi morire piano, piano ma queste questioni vanno affrontate, che ti piaccia o no.
Un'altra cosa che mi ha dato fastidio del suo comportamento è stato l'imminente matrimonio a pochi giorni dalla separazione, con Violet, la collega di mia madre, con cui lei, ingenuamente ci si andava a confidare.
Non potrò mai sapere se con questa donna si frequentava da un bel po', ma so per certo che Tyler Colette è un uomo schifoso, e voi giustamente vi chiederete il perchè, e io sono lieta di rispondervi.
Perchè non è stato lui a vedermi crescere, non è stato lui ad andare a ritirare la mia pagella, non è stato lui a venirmi a prendere a scuola, non è stato lui a prepararmi il pranzo, non è stato lui a rimboccarmi le coperte, non è stato lui a leggermi la favola della buonanotte e non è stato lui a portarmi a giocare al parco.E un papà non è questo, un papà è sempre presente nella vita dei propri figli, un papà è un eroe, un papà è un spalla su cui piangere, un papà è quello che se cadi ti aiuta a rialzarti e un papà è soprattutto una persona da imitare in un lontano tuo futuro.
Ma se il papà non è mai a casa, come puoi imitarlo, quando sarai grande?
Per me, inevitabilmente, il papà l'ha fatto la mia mamma e ci è riuscita pienamente.
Perciò non perdo tempo e accetto la chiamata della donna, persona più importante della mia vita, ascoltando tutto quello che ha da dirmi.
Spazio dell'autrice
Ciao belli! Scusate l'assenza ma sono al mare, quindi mi è difficile scrivere.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, per il resto, votate e commentate, alla prossima!
All the love.xx
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Daphne//h.s
Fiksi Penggemar// COMPLETA // Dal Prologo: Ho un tumore al cuore, ma questo malore, per fortuna, mi permette, almeno, di amare. all rights reserved - © copyright - @lascrittrice__ ➡️ michaela benedetta lopez.