4x08 - Nevicherà

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"Resterai da solo amore mio"

Ci aveva visto lungo la ragazza.

Tutti i miei legami erano crollati, ed io non avevo calce per costruirne altri.

In famiglia però quel Natale non fu poi così male.

La presenza dello zio Tom era bellissima.

Mio padre era come rinato, mia madre quel giorno sembrava quasi felice, ma leggevo nei suoi occhi una stanchezza profonda.

Io cercavo di circondarmi dei cari, degli odori del Natale, del cibo, e dell'allegria della festa per cercare di non pensare.

Quella sera c'eravamo tutti compresa zia Janine che grazie a mia madre aveva sepolto l'ascia di guerra con la nonna, almeno per le feste.

Incredibile ma vero, ci divertimmo come non accadeva da anni.

Ad ogni festività nella mia famiglia era d'obbligo una litigata o una tragedia di qualche tipo, invece tra gli aneddoti dello zio Tom e l'allegria generale andò tutto magnificamente.

Dopo cena uscì in giardino sperando in una nevicata, ma al contrario c'era una serata limpidissima, non sembrava neanche Dicembre.

Seduto sulla poltroncina non mi resi neanche più conto del tempo che passava, immerso nella mia mente che come una bussola rotta puntava sempre all'indietro.

-Drake, ragazzo abbiamo aperto i dolci, non entri? _disse zio Tom_

-No sono pieno davvero...

-Ok te lo porto qui

Tornò con due pezzi di torta e si sedette accanto a me.

-Problemi di cuore? _chiese_

-Se così possiamo chiamarli...

-Te lo chiedo non perché sono un indovino, ma perché tuo padre e tua madre sono preoccupati per te.

-Immagino che mio padre ti abbia raccontato tutto...

-Diciamo che ho capito la situazione e diavolo, sei giovane non puoi conciarti in questo stato e queste non sono parole dette per tirarti su il morale in modo spicciolo, ma sono parole dette da qualcuno che ha fatto molti sbagli e non ha più la possibilità di rimediare, tu hai una vita davanti ragazzo

-Lo so, ma mi manca da morire, e non solo lei, tutta la mia vecchia vita.

-Stai crescendo, e sappi che cambieranno tante di quelle cose che nemmeno immagini, la vita è bella per questo, perché non è mai uguale, il momento in cui stai bene è susseguito da momenti brutti che verranno sempre resettati da altri in cui stai bene, è un ciclo continuo, solo che i momenti belli devi lasciarli entrare.

-Lo so, ma non ci riesco

-Ci riuscirai, ti serve solo tempo, adesso che stavi facendo qui fuori?

-Speravo nevicasse

-Nevicherà, nel momento esatto in cui sarai felice, tieni a mente le mie parole, adesso entriamo dai

Furono le festività più belle degli ultimi dieci anni.

Le vacanze volarono letteralmente e si ritornò alla classica routine.

Da quel momento avrei dovuto mettermi sotto per recuperare, ma più guardavo il programma più non sapevo da dove cominciare.

Iniziai letteralmente a massacrarmi di lavoro, sperando di avere almeno la grazia dei professori.

Studiavo notti intere, per poi ritrovarmi sfinito alla mattina.

Un suono lontano, disturbava il momento paradisiaco che stavo vivendo e più il fastidio aumentava, più riuscivo a riconoscerlo...

-CAZZO LA SVEGLIA!!!

Ero in ritardo massimo.

Mi preparai in un lampo, quella mattina niente doccia, pantaloni, maglietta, scarpe e via.

Passai di fronte al bar e lo zio Tom era li come sempre...

-Drake vieni a fare colazione?

-No, zio non posso

E sfilai come un fulmine.

Avevo un'interrogazione importantissima, non potevo lasciarmela scappare.

Arrivai in classe in orario per un pelo.

Alex mi guardava interdetto per come ero sparito l'ultima volta.

La prof entrò, e dopo l'appello iniziò subito a fare le liste degli interrogati per i recuperi.

-Needles, sei il primo

Perfetto, pensai mentre l'ansia banchettava con le mie carni.

Andai il giorno stesso, e nonostante avessi incollato quasi tutto a memoria non me la cavai così male.

Presi la mia prima B dell'anno.

Fu una ventata di aria fresca per me, sapevo che ancora la strada era lunga e che avevo molto da recuperare, ma fu un'iniezione di fiducia.

Tornai a casa e continuai a studiare, avevo quasi ripreso il ritmo.

La giornata volò, si fece sera e dopo avere cenato decisi di rilassarmi un po', così mi ritornò in mente il modo in cui avevo liquidato zio Tom la mattina e provai a chiamarlo.

Non rispose, allora pensai che forse stesse riposando.

Andai a letto presto, per evitare altri ritardi e fare colazione con lui come si deve.

Nel buio della notte, il cellulare di mio padre iniziò a squillare.

I telefoni di notte mi mettevano sempre ansia.

Provavo a sentire cosa diceva, ma non ci riuscivo.

Decisi di alzarmi e una volta uscito dalla stanza, trovai mia madre sul ciglio della camera da letto e mio padre seduto su una sedia con lo sguardo perso nel vuoto, il suo telefono era ancora acceso tra le mani...

-Che succede Jack?

-Tom è morto...

⁓FINE CAPITOLO⁓            

This is my life 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora