Nonostante non fossi abituato alle cose nuove, andavo con piacere nella nuova scuola.
Con il passare dei giorni avevo conosciuto meglio Adam, un ragazzo nato in Romania ma cresciuto qui a Camden.
La confidenza fu immediata, tra appassionati di Call of Duty questo e altro.
Il tempo passava e mi integravo sempre di più, avevo fatto amicizia anche con Carl, ogni giorno una chiacchierata in più, fino a quando non scoprimmo il nostro amore reciproco per le serie TV.
Io, Adam e lui diventammo presto un trio a dir poco inseparabile.
Una cosa caratteristica di quei giorni furono come li chiamammo noi "Gli eventi casuali".
Quasi ogni giorno al ritorno accadeva qualcosa di insolito.
Una volta mentre eravamo in strada un uomo ci superò frettolosamente mentre teneva qualcosa in mano, qualche metro più avanti gli cadde un pezzo di carne per terra, per un attimo pensai che gli fosse caduto un organo interno e invece era della carne quella portava in mano trasportandola in un piccolo vassoio.
Il cugino di Carl non riuscì a trattenersi e gli scoppiò copiosamente a ridere in faccia.
E questa fu quella più iconica, ne successero altre innumerevoli...
Iniziarono le prime interrogazioni ma ero tranquillo, ero avvantaggiato avendo già fatto tutto il programma una volta, ma nonostante questo attirai comunque qualche antipatia...
Il prof. James quel giorno mi interrogò insieme a Molly.
L'interrogazione andò discretamente, a me fece delle domande in meno ma nulla di difficile, lei invece forse per timidezza rispose a tutto ma in modo poco sicuro.
Finì che io mi beccai con grandissima sorpresa una A e lei una B.
Ero abbastanza contento, non vedevo una A da tempi immemori ormai, lei tornò al posto con un visibile disappunto.
La giornata finì e avevo avuto la certezza che Molly mi odiasse, diciamo che avevo avuto modo di inquadrarla in quel poco tempo e avevo capito che faceva parte del suo carattere quello di farti pensare che chiunque le stesse sulle palle ma in realtà non le importava nulla.
Io ero l'eccezione, sapevo di starle davvero sulle palle.
Non ero abituato anche perché ho sempre dato me stesso per essere simpatico con tutti, diciamo che lo facevo anche in modo ossessivo.
Sarà che dopo tutto quello che avevo passato avevo iniziato a coprirmi di insicurezze infondate, fatto sta che un po' ci stavo male.
Il giorno stesso tornai a casa e non trovai nessuno.
Provai a chiamare mio padre ma nessuna risposta, allora provai con mia madre...
-Mamma dove siete?
-Drake siamo in ospedale è per Ellie
-Cosa è successo?
-Non lo sappiamo ancora
-Prendo il primo autobus e arrivo
Scendendo le scale di casa pensavo tra me stesso, avrò mai un attimo di pace?
⁓FINE CAPITOLO⁓