Urla e pianti riecheggiavano tra le mura di casa.
Le domande continue di mia madre rivolte a mio padre.
"Cosa è successo?"
"Come?"
"Quando?"
Fu un infarto, fulminante, lo trovarono disteso accanto al letto.
Nella mia testa, il modo in cui lo avevo liquidato il giorno prima...
Cominciai a vedere la vita in modo completamente diverso, quel Natale fantastico era un presagio, mai nulla fila liscio, la vita ti da tregua solo per poi scatenare un'altra tempesta.
Da allora, ogni momento felice o tranquillo, mi lasciava un retrogusto amaro di ansia e timori.
Fino ad allora avevo cercato la felicità, era il momento di smetterla, le illusioni non mi piacevano più.
Il corpo era in camera il giorno della veglia, ricordo che rimasi fuori con il gelo pur di non entrare in casa tutto il tempo.
Li vedevo, tutti insieme a piangere la morte di un fratello, che alcuni di loro avevano pugnalato alle spalle.
Fare finta di essere uniti in questi momenti era il cavallo di battaglia della mia famiglia.
Anche dalla parte della famiglia di mia madre erano venuti dei parenti tra cui zia Janine e i miei cugini.
-Va tutto bene? _mi chiese Max_
-Tutto ok...
-Sembra che tu stia gelando
-Sto bene, sono solo un po' stanco
-Vieni da noi, magari ti svaghi un po'
I rapporti tra mia madre e la zia, mi fecero tentennare nella risposta, ma alla fine accettai.
Arrivammo a casa e il comportamento di mia zia mi turbava parecchio, accomodante e gentile come non lo era mai stata, ma io non ero stupido, così decisi di troncare la scenata subito...
-Ti vedo rilassata zia, come se non avessi pensieri...
-Oh ne ho eccome ma non li do a vedere
-Ah si? E quali? Disinteressarsi della propria madre per restare a casa tutto il giorno deve essere proprio stressante...
Il suo sguardo divenne quello di sempre, era uscita dal personaggio.
Tutti mi guardavano in silenzio.
-Non permetterti di parlarmi mai più in questo modo e porta rispetto a chi è più grande di te...
-Sai? Non sono mai stato un grande figlio sotto questo aspetto, ho sempre risposto a tono quando serviva...
-Si vede, tua madre avrebbe dovuto darti qualche schiaffo in più
Una risata amara mi uscì, quasi per sbaglio.
-Credi che i tuoi figli ti rimarranno accanto in futuro? Che tua sorella ti parlerà ancora? Vorrei fare un viaggio nella tua mente per capire cosa ci gira dentro...
-Mi stai facendo innervosire maleducato che non sei altro!
-Oh Cristo, vuoi ribattere in qualche modo, o sto già vincendo io?
-Drake basta polemiche _disse Max_
-Non ho ancora finito, mia madre si sta consumando, con quale faccia tosta ti presenti a Natale a casa mia, alla veglia funebre di mio zio e con quale coraggio fai la scenata della zia amorevole adesso? Prenditi le tue responsabilità, altrimenti soffriremo noi ma il Karma un giorno arriva per tutti.
Aprì la porta e me ne andai, forse avevo peggiorato le cose, avrei dovuto farmi i fatti miei, ma non potevo più stare zitto mentre vedevo la mia famiglia sgretolarsi.
Tornai alla veglia da solo, sentivo che dovevo restare li.
Mi madre mi vide ritornare ma deviai ogni sua domanda.
Con piacevole sorpresa vidi che Connie e suo marito erano venuti, sentivo che per mia madre era un bene che lei fosse li.
Per mio padre vedevo solo un volto distrutto.
Il giorno dopo, al funerale c'eravamo di nuovo tutti, tranne zia Janine.
Come sospettavo, era tutta una scena, la finta famigliola unita...ma ad un tratto.
Arrivò assieme alla nonna e alla zia Lea e si sedettero a seguire la messa.
Forse era una ripicca, o forse, avevo colpito in pieno il punto debole di ognuno di noi...
L'ego.
⁓FINE CAPITOLO⁓