Il primo mese era tutt'altro che volato.
Continuavo ad illudermi che quella scuola facesse per me, già in soli 30 giorni avevo almeno preso 2 insufficienze, in realtà sapevo benissimo il perché.
Quando ti iscrivi al liceo ti dicono immediatamente che sarà una vita di sacrifici, io non facevo altro che stare perso dentro me stesso a pensare a cose che non potevano più accadere.
Un pomeriggio mi misi a rovistare tra cellulare e computer per cercare tutte le foto di me e Jane.
Ce n'era una bellissima che avevamo scattato al mare nel nostro chioschetto, io e lei che abbracciavamo il cabinato di Metal Slug.
Non potevo fare altro che piangere e chiedermi il perché...
-Drake posso entrare?
Era mio padre, cercai di ricompormi e risposi.
-Studiavi?
-Ci provo...
-Ascoltami se finisci presto, vuoi venire con me in stazione? Ti faccio vedere un paio di cose divertenti.
-Mi piacerebbe
-E dai, andiamo tutti insieme, c'è anche Zio Tom.
Sapeva che stavo passando un brutto periodo, un po' d'aria fresca mi avrebbe fatto bene.
Arrivammo sul luogo dalla quale arrivava la paga di famiglia.
La Union Station di Camden.
Cazzo quanto era devastata in confronto ad oggi, più che un'uscita di famiglia sembrava un documentario sui quartieri malfamati del New Jersey.
Barboni e drogati un po' ovunque, ma mio padre sembrava essere fiero in quel momento.
Quel giorno conobbi un sacco di suoi colleghi, e vidi un sacco di aspetti terribilmente pericolosi ma al contempo incredibilmente fighi del suo lavoro.
Tipo pilotare la macchina di manovra, che roba ragazzi, ci salì anche sopra, sembrava una cazzo di astronave, avete presente la soddisfazione di schiacciare un pulsante rosso?
Li sopra era il paradiso dei pulsanti rossi.
Prima di tornare a casa andammo al bar prima del sottopassaggio.
-Venite voglio presentarvi una persona che mi sopporta da troppo tempo _disse_
Entrammo e mio padre si diresse verso la ragazza al bancone.
-Hey Connie
-Ciao Jack, che ci fai in questo inferno nel tuo giorno libero?
-Volevo far vedere al ragazzo di casa il mio umile lavoro e siamo usciti tutti, te li presento Samantha mia moglie, mio fratello Tom e mio figlio Drake.
Con il bar vuotissimo, avemmo modo di chiacchierare tutti insieme, mio padre e Connie si conobbero esattamente in quel bar 2 anni prima, lei e mia madre entrarono subito in confidenza, le avrebbe fatto bene avere un'amica.
Fui davvero felice di conoscerla, solitamente non mi sento a mio agio nel discutere con qualcuno che ho appena conosciuto, ma con lei mi sentivo a mio agio.
A quell'età qualunque cosa tu dica viene presa dagli adulti in modo leggerissimo come se fosse secondaria, quel giorno mi sono sentito ascoltato davvero.
Calò la sera, durante la giornata mi ero divertito ma non bastava, non bastava mai nulla.
Fu a quel punto che presi una decisione, nulla me lo impediva.
Presi il cellulare e provai a chiamarla, anche solo per sentire la sua voce.
Composi il numero...
-Il numero selezionato è stato disattivato, per avere ulteriori informazioni contattare...
La voce della segreteria mi fece compagnia per il resto della notte.
⁓FINE CAPITOLO⁓