Iperventilazione, pugni serrati e nodo alla gola. Martina stava cercando di non soccombere all'ansia, di non farsi sopraffare da tutte le emozioni contrastanti che si stavano affacciando alla soglia della propria festa come a ricordarle che se molto era cambiato durante l'anno appena trascorso, alcune paure erano ancora ben salde dentro di lei, ancorate a quella parte di sé che ancora non riusciva a fare sparire.
Avrebbe voluto averla lì stasera, sarebbe arrivata con la sua solita luce oscurando tutto il resto, azzittendo la musica del più chiassoso dei locali e avrebbe preso per mano le sue paure, accarezzandole fino a farle sedare e tornare un sorriso. Lei era la miglior cura per ogni sua forma di ansia, anche a distanza, anche solo averle rivolto un pensiero aveva avuto l'effetto di dare un po' di tregua a quel turbinio di sensazioni che le stavano intrappolando i pensieri.
Prese il telefono e prima di avere il tempo di ripensarci:
"Non c'è altro posto in cui dovresti essere stasera se non qua..."
"Io sono lì, sempre"
Non puoi rispondere così G, davvero. Non puoi scrivere queste cose e pretendere che non abbia voglia adesso di prendere il primo treno per Roma e mollare la mia stessa festa per potermi buttare tra le tue braccia allo scoccare della mezzanotte, forse prima, probabilmente anche dopo.
"Lo so che adesso ti stai facendo mille paranoie inutili Marti, ma non ce n'è alcun motivo. Prendi la chitarra, segui l'istinto e canticchia qualcosa che ti fa star bene fino a rilassare quel sorriso che ti rende così speciale, poi fai un bel respiro e sii felice pensando al fatto che tra poche ore rivedrai tanti amici che ti inonderanno di affetto, ricordi e un sacco di risate"
Dovrebbe essere obbligatorio per legge avere una Gozzi nella propria vita, seriamente.
"Se non ci fossi non so come farei...grazie G"
"Ritieniti fortunata a non dover nemmeno pensare a questa eventualità, quindi sorridi scricciolo, ci sentiamo questa notte per gli auguri se sarai ancora lucida da poter rispondere al telefono!"
"Gozzi io non bevo, lo sai"
E poi la cosa che mi fa ubriacare di più è averti accanto. Colpita e affondata, senza ritorno.
"Lo so...ma conosco le persone che saranno con te questa sera, non farti trascinare troppo se le cose dovessero degenerare eh...divertiti, ma usa la testa, a stanotte amò"
Come puoi cercare di proteggermi sempre anche se distante chilometri G, lo sai che io poi mi abituo a sentirmi così ed è difficile convivere col fatto che se non ci sei mi sembra di non essere a casa anche nelle pareti della mia stanza.
"Sarò la solita personcina sobria e composta che conosci"
Adesso il telefono squilla e il suo viso appare a tutto schermo con il più bello dei sorrisi che io sia riuscita a catturare in un fotogramma.
"G?"
"Ah ok, dopo il tuo ultimo messaggio dovevo effettivamente controllare che fossi tu e non ti avessero rubato il telefono, quando mai saresti stata sobria e composta tu?"
"Questa mancanza di fiducia mi ferisce, sappilo!"
Scoppiamo a ridere entrambe, di quelle risate che sono talmente cristalline da azzerare gli altri rumori e prendere il sopravvento su ogni cosa. Lo so G che mi hai chiamata per farmi tranquillizzare, conosci ogni sfumatura delle mie parole, del mio essere e te ne prendi cura da sempre. Ti avessi conosciuta prima forse sarei diventata una persona migliore e meno problematica di quanto non sia adesso. Forse, pensandoci bene, se ti avessi conosciuta prima non avrei saputo comprendere a pieno il tuo essere speciale. Quando tocchi il fondo e trovi qualcuno che ti tende la mano e ti porta in salvo senza chiedere nulla in cambio, beh devi saperti meritare quel regalo e combattere con tutte le tue forze per dimostrare che non è stata una scommessa persa in partenza. So di dover essere migliore per me, ma anche per te G.
"Marti?"
" Ti voglio bene Ga"
Il tono serio di chi crede in quelle parole più di ogni altra cosa.
" Te ne voglio anch'io Marti, non sai quanto"
Lo so e non so cosa ho fatto per meritarmelo.
" Devo scappare, in realtà dovevo essere già in studio a quest'ora, Paola mi ammazza prima o poi"
"Dille che eri con me per una buona causa, sarà più clemente nel scegliere la tua esecuzione!"
"A più tardi, goditi tutto l'affetto che ti circonderà questa sera perché te lo meriti tutto"
" A stanotte"
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Mancano dieci minuti allo scoccare della mezzanotte, sono appoggiata ad una colonna e osservo con un sorriso malinconico la scena davanti ai miei occhi. Nyv, Neno e Devil stanno improvvisando un beat sulla base che il Dj sta mandando in questo momento, l'alcool non li rende così coordinati come avrebbero voluto, ma li rende così speciali ai miei occhi da essere veramente grata della loro presenza. Sposto lo sguardo su Tali e Papi che ballano a pochi passi da noi, ma in realtà potrebbero essere ovunque perché si stanno mangiando con gli occhi non curandosì del resto.
Manchi tu G. Manchi come l'aria, manchi a me e a tutte le persone che sono qui in questo momento, ne sono sicura. Ma manchi di più a me però, questo è certo.
"Vedrai che troverete un modo per festeggiare assieme al più presto, avrebbe voluto esserci anche lei, lo sai...smetti di tormentarti e torna con noi"
Mi chiedo se Nyv abbia sempre avuto il potere di leggere i miei pensieri o io abbia inavvertitamente raccontato ad alta voce ogni dettaglio di ciò che mi stava passando nella testa.
"Non ho dubbi Nyv, ma mi manca, tanto, oggi in maniera particolare, in fondo se quest'anno ha lasciato un segno indelebile è anche e soprattutto merito suo e non mi sembra giusto festeggiarlo senza di lei...lo so che è una cosa stupida, ma non ci posso far nulla..."
"Non è stupida e tu sei una bella persona Martina"
Poi la osservai cambiare espressione, come se qualcosa di inaspettato avesse catturato la sua attenzione. Accennò un sorriso, di quelli che lasciano intendere un discorso ben più complesso che sicuramente avremmo avuto modo ed occasione di affrontare, poi la sua mano sulla spalla e queste parole prima di lasciarmi lì sul posto a non capire cosa fosse appena successo.
"Credo che il tuo regalo sia arrivato"