Ci vuole tutto il coraggio di questo mondo G.
Non so quali fantasmi siano riaffiorati nella tua testa, quali dubbi stiano scivolando sottopelle fino a farti tremare tra le mie braccia. Non so cosa fare e mi sento schiacciare dal senso di impotenza. Alzo dolcemente il tuo mento in modo da poterti guardare negli occhi, sperando di trovarci tutte le spiegazioni senza aver bisogno di chiederti nulla. Penso a quante volte ci siamo trovate nella stessa situazione, a parti invertite, io persa nei miei casini e tu pronta ad abbattere tutti i muri senza chiedermi nulla in cambio, come se la mia serenità fosse ogni giorno la tua conquista. In quegli occhi adesso non vedo più le onde calme che si infrangono sulla spiaggia a Bahia, ma un oceano increspato dal vento o un cielo nei minuti immediatamente precedenti alla tempesta. Ci potrei scrivere una canzone intera sull'universo racchiuso in questi occhi, forse in ogni pezzo che ho scritto c'è già un frammento del tuo sguardo.
"Ehi Bibi, torniamo dentro che stai tremando"
Ti prendo per mano e ti riporto in camera, mi segui in silenzio come se ti fidassi ciecamente dei miei gesti.
"Vorrei averti sempre attorno Marti, ci sono giorni in cui la lontananza è difficile da affrontare..."
Non puoi uscirtene con queste parole, così dal nulla G. Perché il mio istinto non ci mette niente a disdire ogni contratto ed affittare il primo appartamento libero con vista su di te.
"Lo sai che io ci sono sempre G, alla fine la distanza è solo un numero su una mappa"
Ti vedo sorridere impercettibilmente, quel sorriso mancava troppo dalle tue labbra, me ne rendo conto adesso che il freddo sembra improvvisamente sparito.
"Torniamo a letto su, che ormai è mattina e ci meritiamo almeno qualche ora di sonno"
Ci infiliamo sotto le coperte, si sistema su un fianco dandomi le spalle. Guardo il soffitto non sapendo cosa fare, qualche mese fa non ci avrei pensato nemmeno un secondo, l'avrei abbracciata fino a confondere i confini dei nostri corpi e permettere alle nostre paure di confortarsi a vicenda. Eppure adesso non ero più sicura di quel gesto a noi così familiare, sei impegnata G, dopo stasera non posso nemmeno far finta che non sia reale. Ci ho parlato, ci ho riso, vi ho visto assieme per la prima volta e devo farci i conti. Non so come comportarmi con te perché è vero che siamo amiche, ma c'è sempre stato quel qualcosa in più di indefinito, di lasciato in sospeso che adesso non so dove siano tracciati i confini.
"Puoi abbracciarmi Marti"
Non è una domanda, è come se avessi letto i miei pensieri, mi chiedo se non fossero anche i tuoi. Mi avvicino fino a respirare il tuo profumo, credo ancora che non ci sia modo migliore per darsi la buonanotte. Allungo un braccio come fosse uno scudo per difenderti dalle tue emozioni e immediatamente fai incontrare le nostre mani come se non stessi aspettando altro. Sento i respiri regolarizzarsi con il passare dei minuti, non abbiamo più detto una sola parola, ma a volte le parole sono superflue quando è la nostra pelle a parlare. Ogni volta che penso di essere arrivata ad una soluzione con te G, rimescoli le carte e mi incasini il cuore. Vorrei davvero vederti felice accanto a qualcuno che non sono io, eppure è la cosa che più mi terrorizza al mondo. Sono una contraddizione vivente, in balia di sensazioni troppo forti per i miei 20 anni. Ogni volta che faccio un passo indietro mi basta sentire la tua voce per voler correre a perdifiato e recuperare tutto il terreno perso. Dobbiamo trovare un equilibrio G, è necessario farlo per non lasciarci alle spalle piccoli frammenti di noi ogni giorno.
Credo tu ti sia addormentata, il tuo respiro ora è più pesante e le tue dita stringono con meno urgenza le mie. Chiudo gli occhi cercando di fare altrettanto, se non altro per spegnere i pensieri.
