Gaia la stava apertamente sfidando, gli sguardi incatenati avrebbero fatto sentire di troppo chiunque altro fosse stato presente in quel momento. C’ era tutto un mondo in quegli occhi che stavano facendo discorsi troppo impegnativi per essere tradotti in parole.
“Comunque adesso non ho più voglia di fartelo aprire, dovrai aspettare la prossima settimana “
“Ti pregoooooooo…"
“Non mi faccio corrompere da quel faccino Beltrami, dovevi pensarci prima di snobbare il mio regalo “
“ Ma io stavo scherzando G, mi conosci troppo bene, quindi adesso muoviti se no mi costringi a prenderlo con la forza… “
“E come pensi di fare?”
No G, non guardarmi in quel modo e non morderti le labbra che poi mi vengono in mente altri modi molto meno casti di toglierti quel pacchetto dalle mani.
Vide Martina avvicinarsi e quando capì le sue reali intenzioni era ormai troppo tardi per sfuggire all’attacco della ragazza.
“ il solletico no, ti prego… non respiro…. MARTINAAAAAAAAA”
Fece la voce indispettita, ma amava giocare con Martina. C’era sempre stata una forte componente fisica tra loro, come se entrambe si nutrissero di questi contatti.
Si ritrovarono sul letto, occhi negli occhi, entrambe col fiatone, le mani strette attorno al pacchetto oggetto di contesa. Fosse stato per Martina in quel momento avrebbe buttato il regalo in un angolo in attesa di un altro compleanno, natale, pasqua o non importava quale altra ricorrenza. Avrebbe fatto scivolare le proprie mani su quelle di Gaia e l’ avrebbe stretta a sé, le avrebbe detto che era bellissima, anche con le occhiaie, con la stanchezza di una giornata addosso. L’avrebbe baciata, facendole scordare ogni dubbio o paranoia. Sapeva che avrebbe potuto riuscirci, non credeva di essersi immaginata tutto, non quando la sentiva tremare sulla sua pelle ad ogni tocco.
Quello che l’ aveva sempre fregata era stato mettere il bene di G davanti al suo. Fosse stato solo per lei avrebbe rischiato di farsi male, di cadere, sbucciarsi le ginocchia e tornare a camminare. L’ aveva fatto in passato ed era sopravvissuta. Ci aveva messo tempo, ma ne era uscita più forte e consapevole. Ma non si sarebbe mai perdonata di causare dolore alla ragazza che adesso le era accanto. G sembrava forte, sicura e indistruttibile, questo per chi si fermava all’apparenza, per chi non aveva la sensibilità di andare oltre, di scalfire quella corazza costruita con cura nel tempo per proteggersi agli urti della vita. Doveva proteggerla ad ogni costo, anche a scapito di vivere costantemente col freno a mano tirato per paura di rovinare tutto.
Non era facile vivere con lei, le relazioni precedenti l’avevano dimostrato, era stata definita una persona tossica, nociva, aveva sbalzi d’umore capaci di destabilizzare chiunque, una rabbia sottopelle pronta ad esplodere al minimo sbalzo. Come poteva riversare addosso a G tutto il suo fottuto casino?
Le sorrise, consapevole del bene assoluto che provava nei suoi confronti, quel bene che le dava l’ illusione di essere una persona migliore o che almeno la spronava a cercare di esserlo.
Si mise seduta sul letto, a gambe incrociate e G fece lo stesso.
“Posso averlo adesso? “
Vide Gaia esitare, stringere il pacchetto tra le mani non dandogli pace. Sembrava in imbarazzo.
“Ga stavo scherzando prima, non penso sul serio che il tuo regalo possa fare schifo “
“Non è per quello… è che si tratta di qualcosa di molto personale… ci tengo veramente tanto… "
“ Più personale di Nuvole e Paranoie? Non ti sei impanicata per la nostra canzone, sapendo l’ importanza che ha per entrambe e sei in ansia adesso? Devo preoccuparmi?"
Gaia non rispose, allungò solamente le braccia verso Martina. Si stava torturando le labbra.
Aveva pensato a quel momento mille volte da quando si erano conosciute, non era una cosa che avrebbe fatto per chiunque, era un modo per farla entrare ancora di più in contatto con la sua vita, con la sua anima. Concedeva questa possibilità a pochissime persone, Martina se l’ era guadagnata al primo abbraccio.____________
Rileggo per l’ennesima volta il foglio che tengo tra le mani, come se fosse frutto della mia immaginazione. Come faccio a non prenderti le mani e baciarti, qui, adesso, senza alcuna esitazione? Come faccio a non pensare di amarti se ogni tuo gesto riesce a colpirmi dentro con la forza di un pugno. Come faccio a trattenere queste lacrime se sento un peso in fondo alla gola che non mi permette di respirare?
“Sei pazza GG… “
Pazza e assolutamente splendida.
“Non so quando riusciremo ad andare, sarà un casino conciliare i miei impegni con i tuoi, ora più che mai… ma te l’ avevo promesso e volevo dimostrarti che ogni promessa che ti faccio è farò in futuro non sarà mai una frase buttata lì senza valore. Se ti prometto qualcosa è perché sento di poterlo fare, perché tu meriti onestà e amore incondizionato… “
Non avevo la forza di rispondere, continuavo a fissare quel biglietto open per il Brasile come mi avesse regalato un pezzo di cuore, di infanzia, di vita. Era più di un viaggio, era regalarmi la parte più vera di sé stessa senza chiedermi nulla in cambio.
Mi buttai nelle sue braccia nascondendo la testa nell’incavo del suo collo. Rimasi lì, stretta a lei fino a calmare i miei respiri al ritmo del suo cuore.
“Grazie, non credo di avere le parole per esprimere come mi sento adesso…è come se fosse tutto troppo, come se non riuscissi ad afferrare le emozioni, come se non avessi più alcun filtro… sono un casino G… “
La vidi sorridere, so che aveva capito i miei pensieri senza bisogno di aggiungere nulla.
“ Ti voglio un bene dell’anima G, ricordatelo sempre “
“ Ricorda anche tu che le mie luci saranno accese… non importa cosa possa succedere, ti do la mia parola”
Quindi ci si sente così ad essere felici?
Quindi ci si sente così ad essere liberi?
Quindi ci di sente così a viverti G?
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