23. Letter

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Harry, Ron, Hermione e Blaise, un quartetto alquanto insolito eppure funzionante, avevano messo a punto un piano per staccare Pansy la cozza da Draco lo scoglio sexy (cozza e scoglio sexy erano davvero i nomi in codice con cui Harry e Blaise avevano scelto di chiamare i due individui).

Blaise avrebbe distratto Pansy, trattenendola nella sala comune di Serpeverde, mentre Ron avrebbe finto di iniziare una faida con Malfoy, per trascinarlo in un corridoio vicino e poco trafficato; Hermione sarebbe passata di lì "per caso" e nel tentativo di calmare Ron avrebbe lanciato incantesimi di disincanto per eliminare eventuali incantesimi della Parkinson, come la macchina fotografica incantata di cui sospettavano.
A quel punto Harry avrebbe trascinato Draco in un angolo coprendo entrambi col mantello dell'invisibilità e l'avrebbe costretto a parlare.

Questo era il piano.

Il piano fallì subito.

Pansy camminava troppo velocemente è troppo appiccicata a Draco, Blaise tentò di trattenerla, ma lei lo liquidò con un «Non ho tempo per i tuoi drammi con Theodore Nott adesso Blaise, ne parliamo domani»

Ron cercò comunque di dividere Cozza e Scoglio lanciando uno stupeficium al muro, a pochi centimetri dal volto di Malfoy «Lenticchia, che cazzo fai?»

«Malfoy! Vieni qua, ti devo parlare»

«Non ora Weasley» fece per andarsene, Ron andò in panico e gli lanciò la bacchetta in faccia.

«WEASLEY» il biondo fece per infilare la mano in tasca, per prendere la propria bacchetta, ma si fermò prima, limitandosi a rifilargli uno spintone.

«Idiota smettila subito!» esclamò Cozza puntando la bacchetta contro il rosso.

«Non ti riguarda Parkinson, sparisci»

Parkinson continuava a inveire contro Ron, senza spostare la bacchetta, per paura che lo cruciasse o qualcosa di simile, Hermione la pietrificò, disincantò velocemente l'area intorno a loro e Harry si mosse subito, trascinando Malfoy nel corridoio designato, coprendo entrambi col mantello.

«Potter che cazzo succede?»

«Succede che mi devi parlare, non mi dici nulla, non ci siamo più visti e quella cozza ti sta attaccata tutto il giorno!»

Draco rimase silenzioso per qualche secondo, poi proruppe in uno dei suoi soliti ghigni «Geloso Potter?»

«Sì!» esclamò il moro, prima di rendersene conto, per poi arrossire leggermente e abbassare la testa.

Il biondo rimase sorpreso, poi ghignò nuovamente e alzò con la mano il viso del moro, sollevandogli il mento per baciarlo.

«Abbiamo lezione adesso»

«Non tornare dalla Parkinson»

«Devo»

«Perché?»

«Domani sera ti spiego tutto»

Harry sospirò, ma poi decise che doveva fidarsi, Draco sembrava serio, quindi annuì, appoggiando la testa contro il petto del biondo.

«A domani Potter» Draco gli diede una leggera pacca sul culo, facendolo arrossire, per poi togliersi di dosso il mantello e tornare al corridoio principale.

*******

Il golden trio stava facendo colazione al tavolo della sala Grande, o meglio, Harry ed Hermione stavano facendo colazione, Ron piuttosto stava facendo colazione, pranzo e cena tutti insieme.

«Ronald Weasley, vuoi forse tornare a casa per Natale rotolando?» chiese Hermione, togliendogli di mano la decima fetta di pane della mattinata.

Come di consueto, i gufi entrarono nella sala, lasciando cadere le lettere che portavano sui tavoli, di fronte ai destinatari.

Una lettera rossa cadde nel piatto di Harry, i due litiganti della fetta di pane lo fissarono, anche i gemelli, Ginny, Dean e Seamus che erano seduti vicino a loro iniziarono a far andare il proprio sguardo da Harry alla lettera.

«Amico ti sei beccato una strillettera...»

Harry aveva paura, non aveva idea di chi potesse essere, ma ciò che temeva di più era ovvio.

Con mano tremante aprì la lettera.

HARRY POTTER, SALVATORE DEL MONDO MAGICO! CHI L'AVREBBE MAI DETTO CHE PROPRIO HARRY POTTER FOSSE GAY E SE LA FACESSE DI NASCOSTO CON D-

Hermione lanciò un "incendio" alla lettera, che bruciò prima di finire la frase.

Harry sentiva gli sguardi di tutti addosso, poteva sentire i loro occhi perforargli la pelle, qualcuno stava bisbigliando, sentiva qualcuno continuare a ripetere le stesse cose "gay" "con chi se la fa?" "Harry Potter è gay".

Voleva guardare il tavolo di Serpeverde, voleva sapere se Draco lo stava guardando, che tipo di espressione potesse avere in volto, ma non aveva la forza, gli tremavano le mani.

Tremava quasi tutto in realtà, avrebbe potuto alzarsi e smentirlo, ma cosa c'era da smentire? Cosa dovrebbe fare? Vivere per sempre nell'ombra? Sposare obbligatoriamente una donna per mantenere l'apparenza più eterosessuale possibile? Harry non voleva una donna, non voleva nemmeno un altro uomo, ne aveva già uno.

Alla fine si alzò, ma per uscire dalla Sala Grande, il cui bisbiglio era diventato insostenibile.

Hermione lo seguì di corsa, mentre Ron continuava a guardare incazzato chiunque facesse domande.

Draco non stava guardando nessuno, stava guardando la propria mano sul tavolo. Aveva avuto l'impulso di seguirlo, ma non poteva.
Pansy gli strinse la mano, con un piccolo sorriso.

Potion tutor || DRARRY Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora